Eccoli, sono loro a rendere la situazione grave, ma non seria.
C’è Grillo, che, tra scrofe ferite e serial killer, sembra allucinato da un copione di Quentin Tarantino.
Poi Renzi, che favoleggia di una riforma che cancellerebbe la “casta” (a cui dimentica, ormai, di appartenere) e i rimborsi/contributi ai gruppi politici presenti nei consigli regionali, mentre lui gira per l’Italia, assume consulenti elettorali e fa campagna referendaria proprio utilizzando svariate centinaia di migliaia di euro di rimborsi ottenuti dal suo partito.
infine, lui, Berlusconi, definitivo: “Matteo Renzi avrebbe dovuto fare il presentatore tv e io lo avrei assunto subito”.