Ieri sera, martedì 9 settembre, erano all’esame del consiglio comunale due soli provvedimenti: il regolamento per l’applicazione della imposta unica comunale [IUC, in realtà composta da IMU, TASI (la nuova tassa sui servizi indivisibili, come strade, pubblica illuminazione, ecc.) e TARI (il nuovo nome della tassa sui rifiuti)] e la fissazione delle aliquote Tasi.
Da mesi avevamo chiesto di affrontare questi punti, invece, come al solito, l’amministrazione Stacca è arrivato all’ultimo giorno utile. Volutamente, per come sono andate a finire le cose.
Infatti, per legge, entro oggi (10 settembre), i comuni erano tenuti a trasmettere al Ministero delle Finanze le deliberazioni sulla Tasi, altrimenti avrebbe trovato applicazione l’aliquota Tasi fissata dalla legge all’1 per mille per tutti gli immobili, compresa la prima casa, senza distinzioni e detrazioni. Eventuali riduzioni o aumenti dell’aliquota, esenzioni o detrazioni, andavano quindi deliberate entro ieri.
Tutto questo era noto da mesi. E invece, arrivati a discuterne l’ultimo giorno a disposizione, sindaco e maggioranza hanno pure abbandonato il consiglio: si sono dileguati quando hanno visto i nostri emendamenti, puntuali e responsabili, per impedire così di discuterli e metterli in votazione.
Gli emendamenti – firmati da me, Rosa Melodia, Lello Rella e Vito Menzulli – proponevano poche cose, concrete e precise:
- esenzione totale dalla Tasi e riduzione del 15% dell’Imu per gli immobili strumentali all’esercizio di attività commerciali, professionali, artigianali e imprenditoriali (sempre che di titolarità di chi esercita l’attività);
- esenzione totale dalla Tasi per gli immobili concessi ad uso abitativo con canone concordato (calmierato);
- la previsione di detrazioni per l’Imu su immobili in cui risiedono anziani di età superiore a 70 anni e disabili con grado di invalidità del 100%;
- equiparazione a quella prevista per la prima casa dell’aliquota Imu su immobili in uso, come abitazione principale, da parenti entro il secondo grado del proprietario (l’ipotesi dell’appartamento in uso da un figlio o un nipote o, viceversa, da genitori o nonni);
- anziché l’unica data prevista dalla proposta della maggioranza per il pagamento di tutti i tributi locali (Imu, Tasi, Tari), abbiamo proposto la previsione del pagamento in tre rate dell’Imu e della Tari (16 ottobre, 16 novembre, 16 dicembre) e in due rate della Tasi (16 ottobre e 16 dicembre).
Con l’abbandono dell’aula consiliare dell’intera maggioranza, ci è stato negato di discutere e votare queste proposte. Quindi troverà applicazione quanto prevede la legge: aliquota Tasi unica dell’1 per mille per tutti gli immobili – tassa, preciso, che si aggiunge a quanto dovuto per l’Imu – e nessuna esenzione o detrazione.
È la stessa maggioranza – i detentori del potere cittadino ininterrottamente da quasi dieci anni – che ci ha bocciato brutalmente gli emendamenti al bilancio consuntivo del 2013 (nel giugno scorso: per una sintesi di quei lavori consiliari, clicca qui) con cui, tra l'altro, proponevamo di destinare una parte dell'avanzo di amministrazione 2013 "magicamente scoperto" e pari a circa due milioni e mezzo di euro «a contenimento di eventuali maggiorazioni determinate a livello comunale dall’applicazione del nuovo sistema di tassazione (tasi)» (v. emendamento n. 10 da qui).
Dinanzi alle nostre proposte, sindaco e consiglieri di maggioranza hanno preferito la fuga imbarazzata e imbarazzante dal consiglio. Esattamente in linea con la lunga e pessima prassi di questa maggioranza: la fuga dalle decisioni, la fuga dalle responsabilità, la fuga dinanzi ai problemi dei cittadini altamurani.
L’unica consolazione: è finita! Ancora pochi mesi e questa inutile e misera esperienza amministrativa sarà definitivamente archiviata!
Altamura, 10 settembre 2014
ENZO COLONNA (Movimento Aria Fresca)