A PROPOSITO DI CAVA PONTRELLI… CON LA PAZIENZA DEGLI ARGOMENTI!

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Acquisita dal sindaco, a mezzo comunicato stampa (e non in
consiglio, ufficialmente, come avevamo sollecitato), la precisazione che la
somma di € 1.135.000 prevista nel generico capitolo di spesa “Funzioni relative
alla cultura e ai beni culturali”
del bilancio 2013 è, per € 535.000, destinata
all’acquisizione di Cava Pontrelli [certo è un fatto, comunque, che nelle 177 pagine della Relazione Previsionale e Programmatica 2013 – 2015 (clicca qui), approvata con il bilancio di previsione, non c’è traccia (e menzione), appunto nei programmi dell’amministrazione, dell’esproprio di Cava Pontrelli… come scritto, il gruppo al potere va avanti per comunicati e dichiarazioni stampa!] e confermata la disponibilità da parte della
Regione di risorse per messa in sicurezza, studio e valorizzazione del sito,
spero – dopo l’incontro di martedì mattina (17 dic.) convocato dall’Assessora Barbanente
(beni culturali della Regione) – che risulti chiaro quanto da lungo tempo
(anche nelle ultime sedute del consiglio comunale dedicate al bilancio) vado
ripetendo e invocando
.

Probabilmente mi esprimo male o forse gli interlocutori non
hanno voglia di ascoltare o sono in malafede, certo è che sinora non sono
riuscito a farmi capire da chi è al potere cittadino da nove anni, dal sindaco,
dalla sua corte, dai suoi amici (vecchi e nuovi).

Spero davvero che dirigenti e funzionari ministeriali
presenti all’incontro di martedì siano riusciti finalmente a farsi capire.

Perché sia avviata e quindi portata a termine la procedura
di acquisizione al patrimonio pubblico della cava è necessario un provvedimento
formale (adottato, deliberato, pubblicato) con cui il Comune chiede al
Ministero di effettuare l’espropriazione.

L’art. 95, secondo comma, del Decreto Legislativo 22 gennaio
2004, n. 42 (Codice dei beni culturali e del paesaggio), che vado citando e
riportando da anni in ogni occasione, è di una chiarezza indiscutibile sul
punto: «Il Ministero può autorizzare, a richiesta, le regioni, gli altri enti
pubblici territoriali nonché ogni altro ente ed istituto pubblico ad effettuare
l’espropriazione di cui al comma 1.
In tal caso dichiara la pubblica utilità ai fini
dell’esproprio e rimette gli atti all’ente interessato per la prosecuzione del
procedimento
».

Un atto, la richiesta del Comune di Altamura, che sinora non
c’è. Se, per una qualche ragione a noi ignota, si ritenga quest’atto non
necessario, con pazienza e garbo, lo si dica e si spieghi chiaramente.

Se Stacca & Amici avessero avuto la pazienza di
ascoltare le buone ragioni espresse dagli altri
, anziché agitarsi e malmenare
verbalmente e volgarmente chi esprime altri punti di vista e con tenacia mette
a nudo incongruenze e mancanze che ostacolano da anni il raggiungimento
dell’obiettivo, aggredendo anche persone lontane e memorie e affetti cari, con
quello “stile” che Stacca & Amici riescono a mettere in campo nei confronti
degli avversari quando non hanno argomenti da spendere; se fossi riuscito a
farmi capire prima, non dico dieci anni fa, sette anni fa, tre anni fa
[ad esempio, tra i vari interventi, v. qui; più di recente, leggi qui e anche qui], ma anche durante le ultime
sedute del consiglio dedicate al bilancio, le settimane scorse; se Sindaco
& Amici avessero portato in consiglio una proposta deliberativa con la
richiesta al Ministero o almeno si fossero presi la briga di adottare in quei
giorni questa “benedetta” richiesta con un atto di giunta, martedì, in regione,
l’incontro avrebbe preso un’altra piega: non ancora a discutere di intenti,
obiettivi e impegni da assumere o da confermare, ma a chiedere ai
rappresentanti ministeriali di dar corso alla richiesta del Comune di Altamura.

Aspettiamo – dunque, ancora, con pazienza – questa benedetta
“richiesta” formalmente deliberata dal Comune. Un’amministrazione,
un’istituzione, opera con atti e provvedimenti ufficiali, non con comunicati
stampa e chiacchiere più o meno interessate
.

Sul futuro poi, quando cioè sarà acquisita al patrimonio
pubblico l’intera area, dobbiamo riprendere la discussione interrotta qualche
anno addietro: in linea con le proposte avanzate negli anni scorsi da più parti
(anche da Fabio Perinei, animatore del Comitato cittadino per l’Uomo fossile e
le orme dei dinosauri), c’è da sperare che si apra rapidamente un confronto
sulla prospettiva di procedere alla costituzione di una Fondazione (con
Ministero, Regione, Provincia, Comune, Università, vale a dire, tutti gli enti
e i soggetti che possano garantire denaro, servizi, ricerca) per la
valorizzazione culturale e turistica del sito, l’istituzione di un polo
attrattivo di caratura internazionale, nel quale racchiudere, oltre alla Valle
dei Dinosauri e all’Uomo Fossile, le tante preziosità storico-ambientali
presenti nel nostro territorio.

Io, Noi, come sempre, con i nostri mezzi, continueremo a
fare la nostra parte.

Altamura, 20 dicembre 2013

ENZO
COLONNA

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