Nella
Città dell’«eterno ritorno» [leggi qui],
valgono perfettamente le considerazioni sviluppate in un documento di qualche
mese fa, che riporto più avanti.
Nel frattempo,
la situazione si è evoluta. In peggio, per noi.
Il Comune
di Cassano ha proseguito per la sua strada, portando a termine al sua gara di
appalto (per inciso, aggiudicata alla Tradeco) e sta raggiungendo, con la nuova
organizzazione del servizio (porta a porta), risultati significativi in termini
di raccolta differenziata (superato il 50% negli ultimi due mesi), quindi anche
in termini di risparmi di spesa.
Dopo il
commissariamento dell’Aro (sette comuni compresi Altamura e Cassano) da parte
della Regione, si è costituita una Unione di cinque Comuni (con il Sindaco di
Gravina alla presidenza).
L’unico
Comune fermo e paralizzato, Altamura, che non ha espletato alcuna gara di
appalto (se non il controverso e incredibile miniappalto per un anno, prossimo
alla scadenza, i primi giorni di ottobre) e non ha aderito all’Unione dei
comuni della Murgia.
Il
commissario nominato dalla regione ha dato il via libera all’Unione di cinque
comuni e ha sottoscritto, al posto dei sindaci di Altamura e Cassano, una
convenzione con l’Unione. In altri termini, l’ambito territoriale per la
raccolta di rifiuti è governato dall’Unione dei cinque comuni e dai due comuni
rimasti fuori, in posizioni minoritaria e subalterna.
Il nostro
Comune si trova nella paradossale situazione di essere legato all’Unione con
una convenzione, senza essere al suo interno, nei suoi organi di indirizzo e
gestionali, facendo pesare dimensione, ruolo, guida, che sarebbero spettati ad
Altamura, in quanto comune più popoloso del territorio.
Come
ripeto da lungo tempo, i condizionamenti sono di duplice natura: quelli dei
cosiddetti poteri forti e quelli determinati dai fantasmi creati da una coscienza
opaca o cattiva che induce a non fare nulla per paura di apparire come quelli
che stanno facendo qualcosa di sbagliato o di losco.
Il
problema, continuo a ripetermi, non sono i Poteri forti, ma la Debolezza dei
politici, la loro impotenza.
Nella
gestione della Cosa pubblica le uniche armi di resistenza attiva dinanzi al
duplice rischio di condizionamento sono la capacità di ascoltare e mettersi
pubblicamente in gioco, la trasparenza dei processi decisionali, la forza e la
lungimiranza di affrontare i problemi in tempo, il coraggio delle decisioni.
Tutti
elementi, purtroppo, di cui non c’è traccia in chi continua ad ostinarsi ad
occupare le poltrone, ad esercitare un potere fine a se stesso, dimenticando
compiti, funzioni e responsabilità del Governo.
Altamura, 12 settembre 2013
ENZO COLONNA
(Movimento cittadino Aria Fresca)
Sito internet: www.enzocolonna.com
P.S.:
Tra i numerosissimi documenti e atti prodotti in questi
anni, segnalo il maxiemendamento presentato dai consiglieri di minoranza
durante la seduta del 13 gennaio 2012 in merito al provvedimento contenenti gli
indirizzi del nuovo servizio rifiuti (ma, come ho già scritto,
l’amministrazione non ha proceduto con la nuova gara, neanche dando attuazione
alla deliberazione dalla maggioranza stessa adottato in quella seduta
consiliare):
APPALTO RIFIUTI: UNA OCCASIONE PERSA
http://www.enzocolonna.com/content/view/1075/41/
Più di recente, nel maggio scorso, gli spunti e le proposte
avanzate con questo documento assieme a Rosa Melodia e Lello Rella (anche su
questo, dall’amministrazione e dalla minimaggioranza al potere nessun
riscontro, nessun avvio di discussione):
QUESTIONE RIFIUTI: IN COMUNE FANNO FINTA DI DECIDERE IN ATTESA CHE GLI ALTRI DECIDANO PER NOI.
http://www.enzocolonna.com/content/view/1154/41/
__________
Stralcio di un documento diffuso
l’11 giugno 2013 [IL TAR BOCCIA IL MINIAPPALTO RIFIUTI. L’AMMINISTRAZIONE
SBUGIARDATA. UN ALTRO MILIONE ALLA TRADECO. (leggi qui)]
« … Prima
la scandalosa e ingiustificata inerzia dell’amministrazione in carica che –
dopo aver fatto scadere, senza aver pronto nulla, il contratto decennale e dopo
aver alimentato l’incredibile contenzioso – non ha predisposto nulla per il
nuovo appalto rifiuti con i conseguenti costi enormi a carico della città [tra
i tanti documenti, leggi qui].
Poi il blocco, imposto ai comuni, di tutte le gare d’appalto deciso in maniera
discutibile dal consiglio regionale con la legge regionale n. 24 del 24 agosto
2012 [da qui],
per cui, sino a quando l’ambito di raccolta ottimale (ARO) non sarà operativo e
in grado di definire modalità e forme di gestione dei servizi dei comuni
coinvolti, dovrà proseguire l’attuale gestione dei servizi con gli attuali
mezzi (vecchi di oltre dieci anni ormai), con gli attuali risultati di raccolta
differenziata (un misero 13% nel 2012), con le penalità connesse a questo dato
modesto (ecotassa regionale nella misura massima), con gli attuali costi
stratosferici per trasporto e trattamento dei rifiuti [leggi qui].
Infine, dalla entrata in vigore della legge regionale sono trascorsi quasi nove
mesi e ancora Altamura non ha deciso nulla in merito all’assetto organizzativo
del nuovo ambito di raccolta.
Tutto ciò
mentre è imminente la scadenza dell’attuale minicontratto (primi giorni di
ottobre 2013) e, quindi, è fuori di dubbio che l’amministrazione comunale anche
questa volta ci costringerà ad assistere all’ennesimo scandaloso spettacolo di
proroghe e contenziosi. Ricordiamo che il costo, comprensivo di tutte le voci,
del servizio rifiuti ammonta a quasi 10milioni di euro all’anno [esattamente
9.739.783 (dato del rendiconto 2012)], che con l’introduzione della Tares deve
essere interamente coperto con gli introiti della tassa versata dai cittadini
(nel 2012 la copertura era pari all’85%).
In molti,
sorge spontanea una domanda: gli anni persi senza preparare la nuova gara, la
scelta di procedere con una minigara per affidare il servizio per un solo anno,
i contenziosi che ne sono derivati, le sceneggiate e l’immobilismo
amministrativo della maggioranza, erano forse funzionali a questo esito? A
determinare la prosecuzione surrettizia dell’attuale gestione del servizio?
Un dato è
certo: da un paio decenni, questa Città non ha diritto a vedere trattata la
materia dei rifiuti con razionalità, efficienza e modernità, continua a essere
vittima della non-politica e di politici del tutto inadeguati, vittima di
inerzie, omissioni o decisioni assurde.
Lo
ribadiamo ancora una volta. È tempo di rigenerare il Palazzo. È tempo di
liberare nuove energie, nuovi entusiasmi. È tempo di dichiarare aperta
l’alternativa al declino.»