Il mondo occidentale vive una sovrapproduzione di merci a cui si accompagna il problema dello smaltimento dell’enorme quantità di rifiuti prodotti.
Le risposte adottate finora si sono rivelate insufficienti: le discariche sono in gran parte esaurite, l’apertura di nuovi siti è sempre più complessa, l’incenerimento è osteggiato dalla cittadinanza per i rischi legati alle emissioni inquinanti e la raccolta differenziata – lasciata al solo senso civico dei cittadini – non raggiunge livelli abbastanza alti da risultare decisiva. Pensare che sia solo un problema di Napoli è un grosso errore: molti di quei rifiuti stanno arrivando in Puglia, a Taranto, scavalcando la volontà degli abitanti di quelle terre già tanto martoriate.
Altamura ha vissuto e vive una situazione non semplice determinata da un contratto poco chiaro con il gestore del servizio, una raccolta differenziata che – come nel resto dell’ATO BA4 – continua a mantenersi su percentuali molto basse (sotto il 10%) e numerose inchieste giudiziarie che hanno suscitato preoccupazione nella cittadinanza.
In uno scenario economico–sociale caratterizzato dalla rapida trasformazione delle merci in rifiuti urge interrogarsi sulla qualità della vita che da tale modello deriva nonché sulla possibilità di ricorrere a nuovi approcci a queste problematiche. Questi sono tanto più efficaci quanto più pongono al centro della discussione le persone non i flussi finanziari (sempre più appetibili per la malavita organizzata).
Per queste ragioni ilGrillaio e il Circolo delle Formiche hanno organizzato il convegno “RIFIUTI ZERO” che si terrà il 16 gennaio 2011, ore 18.30 presso
La partecipazione della cittadinanza, degli amministratori e degli organi di informazione è essenziale non solo per approfondire i meccanismi della cosiddetta strategia dei “Rifiuti Zero” ma soprattutto per applicarla alla realtà locale anche in vista della scadenza (tra un anno esatto) dell’attuale contratto di gestione della raccolta e smaltimento dei rifiuti.
Anche in Puglia recentemente si è proposto di risolvere i problemi legati al ciclo dei rifiuti con gli inceneritori o, come vengono erroneamente definiti, termovalorizzatori. A queste strategie è doveroso sostituire – e non solo affiancare – quella di riduzione dei rifiuti, riuso dei prodotti e, infine, riciclo degli stessi.
Le buone prassi non sono solo un’esigenza culturale ma anche un’occasione per ridurre i costi che gravano sul bilancio familiare e comunale, per rendere efficiente il sistema di raccolta, differenziazione e smaltimento dei rifiuti e per offrire opportunità di guadagno nella filiera di recupero dei materiali e riuso delle merci. Nella nostra regione non mancano esempi di comuni virtuosi che hanno saputo coniugare efficienza e rispetto della salute e dell’ambiente. Come è evidente non si tratta di un tema che si presta ad interpretazioni ideologiche o partitiche, ma di una questione che per essere risolta ha bisogno di buona politica e molta ragionevolezza.
Data l’estrema rilevanza ed attualità del tema, Vi invitiamo a partecipare e a diffondere l’iniziativa.
NON POSSIAMO ASPETTARE. L’EMERGENZA SI PAGA CARA!
IlGrillaio – http://ilgrillaio.blogspot.com/ – Circolo delle Formiche –www.tommasofiore.it