Il consiglio direttivo dell’Ente Parco Nazionale dell’Alta
Murgia ha adottato recentemente le proposte di Piano e di Regolamento del Parco
che, acquisito il parere della Comunità del Parco (i tredici comuni coinvolti,
le comunità montane, Regione Puglia e Provincia di Bari), dovranno essere
approvati dalla Regione Puglia e dal Ministero dell’Ambiente [leggi qui tutti gli atti che compongono piano e regolamento].
In sintesi, vengono finalmente definite le norme di concreta
gestione e tutela di un ambiente delicatissimo e di pregio. Piano e Regolamento
sono infatti gli atti fondamentali di un Parco. Disciplinano l’utilizzo del
territorio, fissano finalità e modalità di conservazione e valorizzazione del
patrimonio naturalistico, ambientale, storico, culturale e antropologico, individuano
forme e cautele della presenza e dell’attività dell’uomo. Si pensi, ad esempio,
quanto fondamentali siano la classificazione e delimitazione del territorio in
quattro diverse zone operate con tali atti, con la previsione di quattro
distinti regimi di tutela e quattro distinte discipline degli interventi e
delle attività possibili.
Si sta dunque consumando un passaggio fondamentale nella
vita del Parco dell’Alta Murgia di cui siamo sicuramente soddisfatti. Non
possiamo però fare a meno di rilevare che l’intero processo di definizione di
tali norme e contenuti sia finora avvenuto senza il coinvolgimento delle
popolazioni che nel Parco vivono e operano. Piano e Regolamento del Parco arrivano
“a scatola chiusa” presso i vertici delle istituzioni locali, per il loro
parere, e alla Regione ed al Ministero per l’approvazione definitiva.
Un modo di procedere né aperto né condiviso che lascia
perplessi e può ingenerare un duplice, paradossalmente speculare, rischio: per
un verso si presta a subire improprie e pericolose forme di “condizionamento” da
parte di interessi particolari e privati che sul Parco vorrebbero continuare a
lucrare a scapito della sua tutela e valorizzazione (si pensi al grande ed
attualissimo tema del business, che qualcuno vuole senza regole e senza freni,
degli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili o delle
trivellazioni petrolifere); dall’altro, rischia di rinfocolare incomprensioni e
crisi di rigetto nei confronti del Parco, in questi anni abilmente alimentate
da chi considera la nostra una terra solo di conquista e di affari.
Siamo però ancora in tempo per un cambio di rotta che
consenta ai cittadini (associazioni, comitati e movimenti che hanno difeso e
fatto conoscere la nostra terra, agricoltori ed allevatori della Murgia, istituzioni
culturali, organizzazioni del mondo economico e produttivo) di conoscere, esaminare,
apprezzare o rivedere, migliorare insieme alle istituzioni le norme che sono in
questo momento in fase di approvazione. Riteniamo fondamentale, ad esempio, che
ogni Amministrazione comunale ricadente nel Parco e la Regione organizzino
momenti pubblici di conoscenza e confronto sui contenuti di Piano e Regolamento,
in modo che ogni istituzione locale possa poi sintetizzare le proprie
valutazioni all’interno della Comunità del Parco.
Solo da un rapporto aperto di scambio e condivisione con le
popolazioni locali, che nel Parco vivono e lavorano, possono nascere una
disciplina efficace di tutela e soprattutto una prospettiva reale di valorizzazione
dello straordinario ambiente dell’Alta Murgia.
Altamura 6 luglio 2010
MOVIMENTO CITTADINO ARIA FRESCA
Sede: Vico Mercadante (di fronte Chiesa S.
Nicola). Sito internet: www.enzocolonna.com
NOTA RIPRESA DA:
Il Quotidiano di Bari dell’8 luglio 2010 (clicca qui)