Quello di Pomigliano "è un accordo che farà scuola", declama il
Ministro Sacconi. Ha ragione. La vicenda di Pomigliano è emblematica ed
esprime al meglio lo spirito di questi tempi.
Per chi non avesse potuto seguire, sintetizzo così i termini
pesantissimi dell’accordo [leggi
qui il testo dell’accordo ]:
18 turni, sei giorni lavorativi a settimana, che significa lavorare,
con l’ultimo turno settimanale, sino alle 6 del mattino della domenica;
la riduzione dei riposi e l’aumento dei ritmi;
la pausa mensa a fine turno con possibilità di trasformarla in
straordinario qualora per cause esterne non si raggiungesse la
produzione stabilita;
la decisione di non pagare l’indennità di malattia se si supera un
certo livello di assenze;
sanzioni e punizioni, fino al licenziamento, per i lavoratori che
aderissero ad astensioni dal lavoro nelle ore di straordinario e
sanzioni pesanti per i sindacati che proclamano agitazioni.
Questi signori – a differenza degli altri (cultori di "pensieri deboli",
di "soft politics") – fanno sul serio. Dietro c’è quell’ideologia di
cui scrivevo qualche giorno fa [leggi qui].
ENZO COLONNA