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Le ragioni della nostra opposizione all’ennesima svendita di pezzi di territorio ai soliti fortunatissimi
LA CAMPAGNA TRASFORMATA IN CEMENTO: IL REGALO DELL’AMMINISTRAZIONE STACCA ALLA BANCA POPOLARE
Passano gli anni ma la visione miope di chi ci amministra non muta. Il 20 ottobre scorso, la maggioranza di centro destra guidata dal sindaco Stacca ha dato via libera all’ennesima operazione immobiliare che trasforma la campagna murgiana in cemento e asfalto. Si tratta di una mega variante urbanistica richiesta dalla Banca Popolare di Puglia e Basilicata che andrà ad occupare ben cinque ettari di terreno (ossia una superficie equivalente a 5 stadi di calcio) lungo la statale 96 per Gravina, nei pressi del nuovo ospedale.
Come al solito, si tratta di una variante urbanistica ad hoc, su richiesta, che incide su aree che hanno tutt’altra tipizzazione secondo il piano regolatore. Infatti quei cinque ettari ricadono in zona agricola e, addirittura, in parte in zona di interesse archeologico. Ma a chi amministra di ciò non importa nulla: a lorsignori interessa il cemento e l’asfalto, non le norme del piano regolatore. E così, con grande dispiego di impegno ed energie, ecco che l’amministrazione, a pochissimi mesi dalla scadenza del mandato, si è precipitata ad accontentare interessi ben precisi e individuabili, fregandosene di quelli collettivi:
– Il presupposto di legge (art. 5 del DPR 447/98) per applicare la procedura di variante urbanistica semplificata seguita per
– Ove si ritenga il piano regolatore generale superato e non più adeguato ai tempi ed alle nuove necessità dei cittadini altamurani si può e si deve procedere ad una variante generale ed organica del piano regolatore, tutelando gli interessi di tutti e non solo quelli di quei pochi fortunatissimi proprietari dei terreni sui quali, in questi anni, si è proceduto con varianti specifiche, individuali, ad personam, come è appunto avvenuto ora per i terreni sui quali sarà costruito il centro voluto dalla Banca Popolare.
– Sarebbe doveroso da parte del Sindaco, perché rientra pure tra i suoi doveri di ufficio, verificare e comunicare alla Città quanti e quali affari immobiliari (compravendita di terreni agricoli) e da parte di quali soggetti hanno avuto luogo dal luglio 2006, quando l’amministrazione ha dichiarato l’interesse pubblico del progetto della banca. Oltre tre anni, durante i quali è facilmente ipotizzabile che si sono potute consumare manovre speculative a ridosso e nelle vicinanze delle aree direttamente interessate da questa operazione urbanistica. L’insediamento di un polo bancario, inevitabilmente, genererà l’aspettativa di poter realizzare chissà quali altre trasformazioni urbanistiche sui terreni, ora agricoli, che sono in quella zona.
– In cambio di tale maxi-variante, in cambio del “regalo” ad un ente privato come
In sintesi, la nostra ferma opposizione a quanto la maggioranza ha approvato con il silenzio complice di tanti, è motivata dall’aver utilizzato una procedura eccezionale di variante del Piano Regolatore come modalità ordinaria di insediamento di nuove attività produttive, scavalcando leggi, regolamenti e buon senso (visto che ci ritroveremo con l’ennesima campagna sommersa da un enorme volume di cemento, ben 70mila metri cubi).
In cambio di tale cementificazione, la cittadinanza deve accontentarsi delle briciole, spacciate per interesse pubblico.
Ancora una volta, i bisogni pressanti di servizi e infrastrutture dei quartieri periferici (come il sottopassaggio di via Pietro Colletta per il quale non c’è traccia ancora di un progetto), il recupero e la valorizzazione del centro storico, l’esigenza della prima casa espressa da molte famiglie e da giovani coppie rimangono nel dimenticatoio. Per loro, per noi comuni mortali, non ci saranno mai varianti.
MOVIMENTO CITTADINO ARIA FRESCA