L’UOVO DI PASQUA DELL’AMMINISTRAZIONE: 1.600.000 € ALL’ANNO IN PIà™ ALLA TRADECO

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IL COMUNE CONDANNATO A PAGARE UNA CIFRA ENORME ALLA DITTA

L’UOVO DI PASQUA DELL’AMMINISTRAZIONE:

1.600.000 € ALL’ANNO IN PIÙ ALLA TRADECO

 

I timori che avevamo avanzato nei mesi scorsi sono diventati realtà. Con decreto ingiuntivo del 24 febbraio 2009, dichiarato esecutivo, il Giudice del Tribunale di Altamura ha intimato al Comune il pagamento di circa 130.000 euro al mese (UN MILIONE E SEICENTOMILA all’anno) a favore della Tradeco per il solo trasporto dei rifiuti cittadini in discariche fuori bacino che la ditta sta effettuando dal 1° aprile 2008.

Abbiamo posto il problema dei costi assurdi del trasporto rifiuti fuori bacino già due anni fa, molto prima che la discarica finalmente chiudesse. Abbiamo avvertito più volte dei guai giudiziari a cui le decisioni del sindaco e dei suoi amici al potere (Zaccaria, Lomurno, ecc.) stavano esponendo la cittadinanza. Abbiamo suggerito la strada dello scioglimento del contratto con la Tradeco, divenuto eccessivamente ed intollerabilmente oneroso. Una soluzione a cui non hanno degnato un minimo di attenzione!

Sindaco, assessori e maggioranza, invece, per mesi hanno sparato a vanvera cifre differenti sull’entità della somma da riconoscere. Nel dicembre 2007 avevano parlato di oltre 300mila euro al mese da pagare alla Tradeco. Tra gennaio e maggio 2008, sull’onda delle contestazioni e dello scalpore destato dalle indagini giudiziarie che si stavano occupando del contratto del servizio rifiuti, sono scesi prima a 150mila euro mensili, poi a 30mila e infine, il 18 settembre 2008 (dopo ben sei mesi durante i quali l’amministrazione non aveva pagato nemmeno un euro mentre i suoi avvocati dicevano di pagare e proprio il giorno in cui il Giudice aveva convocato Comune e Tradeco per ascoltare le rispettive ragioni prima di emettere un provvedimento), hanno fissato la liquidazione mensile del solo trasporto dei rifiuti fuori bacino in 25mila euro.

Una vera e propria sagra del dilettantismo amministrativo mentre, come avevamo suggerito, sarebbe stato molto più saggio per il Comune porre un aut aut alla Tradeco. O la ditta si rendeva disponibile a rinegoziare il costo del trasporto fissato nello scandaloso contratto-capestro preparato, appaltato e firmato negli anni 2000/2002 – che all’epoca fu duramente contestato, quasi in solitudine, dal nostro consigliere Enzo Colonna (con documenti agli atti) – riducendolo almeno alla cifra stimata nel piano regionale dei rifiuti del 2001 (allora in vigore), cioè 200 lire per il trasporto di una tonnellata di rifiuti per un chilometro (1/8 delle 1600 lire previste nel contratto). Oppure l’amministrazione avrebbe dovuto considerare risolto (sciolto) il contratto facendo valere l’insostenibilità dei costi del trasporto dei rifiuti fuori bacino che fanno lievitare il prezzo del servizio di ulteriori 130.000 euro al mese rispetto ai 550.000 che già si pagano per il servizio base. Liberarsi di quel contratto era ed è diventata una necessità alla luce del fatto che il cantiere del nuovo impianto di Grottelline è tuttora sotto sequestro e il trasporto fuori bacino dei rifiuti rischia di durare sino al termine del contratto (ossia sino a febbraio 2012).

Peraltro è lo stesso contratto ad obbligare le parti (Comune e Tradeco), in caso di “ulteriori oneri imprevedibili … circa le modalità di espletamento dei servizi di smaltimento dei rifiuti urbani”, ad affrontare “le mutate esigenze per il funzionamento dei servizi” che “saranno concordate tra Amministrazione ed Appaltatore (Tradeco) nelle modalità e nei costi, tenendo presente il rapporto esistente al momento dell’aggiudicazione dell’appalto fra mezzi, personale e costo del servizio” (art. 8 del contratto). Il che significa che sia l’amministrazione comunale che la ditta sono obbligate ad affrontare il problema del costo esorbitante del trasporto dei rifiuti alla luce del fatto nuovo ed imprevedibile della indisponibilità del nuovo impianto di bacino ed a risolverlo con rigore, disponibilità, buona fede e trasparenza.

Stacca e i suoi non possono fare finta che una clausola del genere non ci sia. Non è accettabile che dinanzi ad un aumento degli oneri per il Comune di ben il 25%, non si faccia nulla o, peggio, si faccia finta di fare qualcosa che, inevitabilmente, si tradurrà in un danno per le casse comunali: l’ennesimo contenzioso che durerà anni e, per ora, ha visto il Comune soccombere, come in tante occasioni in passato.

Inoltre, è lo stesso codice civile (che le forze di maggioranza e la comitiva di amici al potere cittadino dimostrano di ignorare nei loro scomposti ed offensivi discorsi e tabelloni) a prevedere, nel caso di “contratti a esecuzione continuata o periodica” come appunto quello tra il Comune e la Tradeco, che «se la prestazione di una delle parti è divenuta eccessivamente onerosa per il verificarsi di avvenimenti straordinari e imprevedibili» (nel nostro caso, tali sono sia la scoperta dell’inquinamento nel sito di Grottelline che ha rallentato per mesi i lavori di realizzazione del nuovo impianto di bacino, sia, nell’estate scorsa, il sequestro disposto dalla Procura di Trani a seguito di una delicata indagine penale), il contraente che deve tale prestazione può domandare la risoluzione (lo scioglimento) del contratto. L’altro contraente (in questo caso la Tradeco) “contro la quale è domandata la risoluzione può evitarla offrendo di modificare equamente le condizioni del contratto” (art. 1467 del codice civile).

Equità delle condizioni contrattuali, equità dei costi. Appunto quanto da anni stiamo chiedendo inascoltati: ossia ridurre il costo del trasporto dei rifiuti fuori bacino, portandolo dagli assurdi livelli attuali ad un livello vicino a quanto era previsto dal piano regionale dei rifiuti, con evidenti risparmi di spesa per gli altamurani. E invece, Stacca e amici, sicuri del fatto loro e delle migliaia di euro (della collettività) spese in parcelle legali, piuttosto che valutare le nostre proposte, con strafottenza hanno purtroppo portato la Città a questo punto.

Ora la questione è: CHI PAGA? Riteniamo che debbano essere i responsabili di questo scempio amministrativo. Uno scempio che, dopo ricorsi, costi per il trasporto, aggiornamenti di spesa ed estensioni è passato in 7 anni da 5milioni400mila euro a oltre 9milioni (questa la somma impegnata per il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti nel bilancio comunale 2009: un aumento del 66,6%, altro che inflazione!!!). Uno scempio di cui non ci rallegriamo affatto, perché destinato a produrre i suoi effetti negativi per anni. Anni di interessi e danni da pagare, spese per avvocati e contenziosi, incertezze e buchi nei bilanci comunali e, di conseguenza, nei portafogli dei cittadini.

Non a caso, il 30 marzo scorso il consiglio comunale è stato convocato per discutere una apposita manovra di riequilibrio di bilancio per coprire il buco prodotto nelle casse comunali, in totale due milioni e mezzo di euro (clicca qui per il testo integrale della deliberazione del consiglio). Pensate un po’: il bilancio municipale varato in pompa magna dal sindaco Stacca a gennaio, già a marzo è stato sconquassato per parare i colpi di scelte amministrative scellerate. Vengono al pettine anche i nodi che un anno fa il nostro consigliere comunale Enzo Colonna, tra le invettive di derisione della maggioranza, denunciava al momento dell’approvazione del bilancio 2008, che prevedeva un ulteriore e ingiustificato aumento della tassa sui rifiuti del 15% (durante la gestione Stacca tale tassa è aumentata di un incredibile 55% complessivo). L’aumento di un anno fa è servito a fare cassa, a mettere da parte circa un milione di euro in vista delle sconfitte in tribunale che potevano profilarsi: parlavano di un costo del trasporto di 25.000 euro al mese e ne impegnavano, in realtà, 150.000 al mese (come chiaramente si leggeva nella relazione dei revisori dei conti). Mistificazioni! Altro che le giustificazioni di Stacca sull’allargamento del servizio di raccolta dei rifiuti ai nuovi quartieri di Parco San Giuliano, Trentacapilli e Lama di Cervo, un servizio che, ad oggi, non si vede: per due anni la città e i nuovi quartieri hanno pagato gli aumenti della Tarsu, ma non hanno usufruito di alcun servizio, ora si capisce perché.

Del resto, Stacca e i suoi amici al potere cittadino sembrano quasi sollevati che sia stato un giudice ad ordinare il pagamento di una cifra così enorme. Sembrano quasi indifferenti all’idea che la Città debba farsi carico di un costo così alto per almeno altri tre anni. Per loro, tanto peggio tanto meglio.

A noi, invece, tutto questo non va affatto bene. Non ci rassegniamo a questo stato di cose, allo sperpero di denaro pubblico ed alla disfatta dell’interesse collettivo.

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GLI INTERROGATIVI PRINCIPALI A CUI STACCA E I SUOI NON RISPONDONO

 

  • Perché il sindaco si vantava a novembre dopo la prima effimera vittoria contro la Tradeco quando sapeva benissimo che il giudizio di merito era ancora in corso?
  • Perché né il sindaco né autorevoli esponenti di questa amministrazione dissero alcunché tra il 2000 ed il 2001 quando la gara di appalto sulla raccolta e smaltimento dei rifiuti veniva preparata ed espletata? Eppure molti di loro erano già allora amministratori in carica.
  • Per il sindaco e i suoi non è questione nuova e imprevedibile la scoperta all’avvio del cantiere di Grottelline di un pregresso smaltimento abusivo di rifiuti che ha bloccato per mesi l’inizio dei lavori ed ha reso necessario un intervento di bonifica? Come chiamano il pastrocchio amministrativo della scelta fatta dall’allora commissario all’emergenza rifiuti Fitto della zona di Grottelline dove la presenza di vincoli ambientali ha determinato il sequestro da parte della Procura di Trani del cantiere nell’estate 2008? Perché Stacca ed i suoi amici al potere cittadino non contestano alla ditta che queste circostanze del tutto nuove ed imprevedibili hanno reso, ora, il contratto eccessivamente oneroso per il Comune, tanto oneroso che si impone, secondo il diritto che ignorano o fanno finta di ignorare, o la rinegoziazione (con riduzione) dei costi o lo scioglimento del contratto stesso? Perché fanno finta di non capire questa nostra proposta?
  • Come mai il sindaco Stacca e la sua maggioranza hanno aumentato la tassa sui rifiuti (Tarsu) del 55% in tre anni dicendo di voler estendere il servizio nei nuovi quartieri e di questo servizio (tranne il minimo, obbligato per esigenza di pubblica igiene) non vi è traccia a Parco San Giuliano e Trentacapilli?
  • Come mai costoro dicono da sempre di essere obbligati a pagare quanto stabilito perché c’è un contratto ed ora un giudice che obbliga a pagare? Se è così, perché per mesi hanno giocato con le cifre (con stime diverse sulle somme da riconoscere alla Tradeco, da 300mila sino 25mila euro)? Perché, nonostante già nel bilancio dell’anno scorso avessero menzionato la cifra di 150mila euro, non hanno pagato allora evitando un contenzioso e le onerose spese legali ed interessi da pagare alla ditta?
  • Come mai nei suoi atti giudiziari la Tradeco si avvale degli argomenti dei consulenti legali nominati da Stacca e amici? Come mai si ripete lo schema “non ti do o non ti riconosco qualcosa e poi la ditta fa un ricorso che puntualmente vince”?
  • Come mai non dicono che pagheremo la ecotassa più alta alla Regione (quasi 400.000 euro all’anno, cioè 15 euro a tonnellata, quando i Comuni virtuosi pagheranno meno di quattro euro a tonnellata) perchè non abbiamo raggiunto nemmeno la metà dell’obiettivo regionale di raccolta differenziata (il 42% entro il 2008), che è invece ferma ad Altamura al 10% (in sette anni è miseramente aumentata di appena sei punti percentuali, dal 4 al 10%)? Perché non si sono adottate ancora (come da noi più volte sollecitato) misure di incentivazione della riduzione dei rifiuti prodotti e della raccolta differenziata dei rifiuti (come sconti fiscali a beneficio di imprese, commercianti e cittadini)?
  • Perchè Stacca e amici non dicono che solo dopo le interpellanze ed i manifesti di Aria Fresca si sono decisi a chiedere ai paesi limitrofi il contributo socio-ambientale (milioni di euro) che spetta al comune sede di discarica e che Altamura non ha mai riscosso in tutti questi anni?
  • Come mai solo dopo le interpellanze del nostro consigliere e i nostri manifesti si sono decisi a far raccogliere la frazione umida dei mercati, un obbligo dalla ditta prima non rispettato?