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Comunicato del Comitato per l’Uomo fossile e le Orme di dinosauro del 31.10.2007
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Nella Conferenza di servizio del 24 ottobre 2007 convocata dall’Assessore ai Beni culturali della regione Puglia Domenico Lomelo, a seguito di pregresse richieste di chiarimento in merito alla situazione giuridica della Cava con orme di dinosauro di Altamura, la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia ha comunicato che in data 5 ottobre 2007 l’Agenzia del Demanio ha immesso la paleosuperficie contenente le orme di dinosauro nel patrimonio demaniale.
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La demanializzazione delle orme di dinosauro, dopo otto anni dalla scoperta, rappresenta certamente un fatto positivo, che consente di cominciare a pensare, programmare, progettare possibili modalità di intervento di tutela e di valorizzazione dello straordinario bene paleontologico, tenuto conto che già da alcuni anni ormai sono disponibili un milione di euro, rinvenienti da un Accordo di Programma Quadro tra il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e la Regione Puglia, finanziamento non ancora revocato dalla Giunta regionale pugliese.
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Ma, in coerenza con quanto già dichiarato dal Comitato medesimo, ogni iniziativa, ogni progetto di tutela delle orme, deve discendere da determinazioni rigorose stabilite da un Comitato tecnico scientifico che annoveri al proprio interno molteplici e diversificate professionalità e competenze acclarate, di qualità indiscutibile.
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La vicenda dell’Uomo fossile, scoperto nel 1993 e privo ancor oggi di una indagine rigorosamente scientifica, dovrebbe essere di ammonimento verso tutti quei soggetti istituzionali che hanno responsabilità in materia di beni culturali.
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Il Comitato per l’Uomo fossile e le orme di dinosauro ribadisce la continuità del proprio disinteressato impegno a favore dei Beni culturali del Territorio e esprime l’auspicio della costituzione di una Fondazione, luogo deputato all’incontro delle diverse istituzioni pubbliche e delle rappresentanze della comunità locale.
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Altamura 31 ottobre 2007
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La nota presentata dal Comitato cittadino per l’Uomo fossile e le Orme di dinosauro in occasione della Conferenza dei servizi del 24 ottobre 2007.
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Per quanto riguarda il giacimento di Lamalunga chiediamo l’istituzione di un Comitato Tecnico Scientifico che noi immaginiamo e auspichiamo come un consesso di scienziati ampio e altamente qualificato, in seno al quale pariteticamente si discutano gli interventi possibili di volta in volta proposti, senza prevaricazioni da parte di chicchessia. Auspichiamo che si cooptino tutte le personalità scientifiche eminenti (nazionali ed eventualmente straniere), con curricula riconosciuti negli ambiti di ricerca precipuamente interessati: paleoantropologia, paleontologia, paletnologia, così da costituire delle Unità Operative per ciascuno di questi ambiti, contemplando ovviamente la presenza di rappresentanti altrettanto qualificati delle discipline complementari quali algologia, geologia, palinologia, ecc. La tecnologia telematica agevolerà i lavori del Comitato Tecnico Scientifico, consentendo di superare le eventuali difficoltà logistiche ed economiche che potrebbero limitarne l’operatività.
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Quanto alla presenza delle formazioni algali nella grotta di Lamalunga e sullo scheletro umano fossile, acclarata la necessità di scongiurare l’uso dell’illuminazione (di qualunque tipo) al solo scopo di una inutilmente mitizzata fruizione delle immagini in diretta, riteniamo utile che la Soprintendenza si attivi, nelle more della costituzione del CTS, per richiedere consulenze specifiche a Istituti scientifici del Ministero e delle Università italiane (e solo se non fosse possibile, ad Istituti stranieri) per diagnosticare i problemi determinatisi e valutare le soluzioni più adeguate per quel problema.
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Per quanto riguarda la cava con impronte di dinosauri, riteniamo opportuno che preliminarmente a qualsiasi intervento, si costituisca un Comitato Tecnico Scientifico analogo al precedente, in cui si preveda la presenza di geologi, icnologi, paleontologi, esperti di conservazione e restauro, ecc. Ribadiamo che, per tutelare le impronte dagli agenti atmosferici e al contempo consentirne lo studio, la musealizzazione e la fruizione, la soluzione ideale è la realizzazione di una struttura, che copra l’intera paleosuperficie, rendendo superfluo qualsiasi intervento protettivo di tipo chimico (o troppo invasivo oppure poco efficace), ferma restando la necessità di un restauro ad opera di esperti formatisi in uno dei due Istituti del Ministero. Per la progettazione di questa struttura ci auguriamo che si ricorra ad una gara di idee internazionale, come è stato esperito dall’Amministrazione Provinciale di Bari per il progetto del nuovo Museo Archeologico.
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Auspichiamo inoltre che la Regione promuova attivamente la costituzione di un Centro studi per la Preistoria in Puglia e la nascita di una Fondazione per la valorizzazione e la gestione dei beni culturali del nostro territorio da allogare entrambi nel palazzo Baldassarre, attualmente oggetto di interventi di restauro da parte del Comune di Altamura, con finanziamenti regionali. Sarebbe infine opportuno che nella Fondazione siano coinvolte anche istituzioni culturali cittadine di particolare prestigio ed una rappresentanza dell’associazionismo per assicurare una partecipazione attiva della comunità locale.
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Altamura/Bari, 24 ottobre 2007
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Comunicato dei consiglieri regionali Ventricelli e De Santis del 31 ottobre 2007
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Le sorti dell’eccezionale scoperta archeologica fatta ad Altamura nel 1999, ovvero le 30.000 orme di dinosauro rinvenute nel 1999 in una cava dismessa a pochi chilometri dalla città.
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E’ questo l’oggetto di una interrogazione urgente a risposta scritta depositata dal consigliere regionale di Sinistra Democratica Michele Ventricelli e da Carlo De Santis, consigliere regionale dei Comunisti Italiani, e rivolta all’Assessore regionale ai Beni culturali Domenico Lomelo.
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Ampia e dettagliata l’interrogazione, che oltre a fornire una breve cronistoria del rinvenimento, attraversata da alterne vicende, chiede conto di una serie di perplessità. Innanzi tutto si richiede se la procedura di demanializzazione del sito è stata completata e quali siano state le motivazioni per le quali è stata interrotta. Le preoccupazioni della comunità altamurana, fatte proprie dai consiglieri Ventricelli e De Santis sono rivolte soprattutto allo stato di conservazione delle orme, che pare, siano in parte compromesse. Si chiedono, inoltre, notizie in merito ad un progetto di valorizzazione del sito, i cui contenuti non sono noti, e si propone di utilizzare il finanziamento di un milione di euro, erogato dalla Regione Puglia attraverso Fondi Por, per un progetto che copra e protegga le orme e consenta la fruizione delle orme al pubblico. Una vicenda, quella delle "Orme dei Dinosauri", immobilizzata da troppo tempo e sulla quale – secondo i due consiglieri regionali – è arrivato il momento di intervenire.
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L’interrogazione, depositata il 30 ottobre scorso, sarà discussa nel prossimo Consiglio regionale utile.
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ILTESTO DELL’INTERROGAZIONE
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Ill.mo Sig. Presidente Consiglio Regionale della Puglia
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Prof. Pietro Pepe
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Prot. 30, Bari 30/10/2007
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Oggetto: interrogazione urgente a risposta scritta sulla importante scoperta archeologica delle "orme di dinosauri" in territorio di Altamura.
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I sottoscritti consiglieri regionali:
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premesso che
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– a seguito di un rilevamento geologico in località Pontrelli, nel territorio del Comune di Altamura, veniva individuata, in una cava di calcare non in attività, una superficie di circa 12.000 mq, caratterizzata da migliaia di impronte di dinosauri vissuti nel "Cretacico Superiore";
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– con decreto del 24/11/2000, il Direttore generale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, riconoscendo tali rinvenimenti "di particolare ed importante interesse ai sensi del D.L. 29/10/1999 n. 490, sottoponeva gli immobili contenenti le impronte di dinosauri a tutte le disposizioni di tutela contenute nel richiamato Decreto Legislativo 490/99;
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– lo stesso Decreto prevedeva, inoltre, l’attivazione dell’art. 49 del citato Decreto Legislativo anche al fine di "salvaguardare eventuali estensioni della paleosuperficie già individuata, e qualsiasi attività ricadente negli immobili circostanti ed evidenziati nella apposita planimetria catastale";
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– in data 7/12/2000, il Direttore generale del Ministero per i Beni e le Attività culturali, dott. Mario Serio, vista la proposta di immissione tra i beni del Demanio del Soprintendente per i Beni Archeologici della Puglia, dichiarava "le impronte di dinosauro appartenenti all’età del "Cretacico Superiore" rinvenute in un’area relativa ad una cava inattiva sita nel Comune di Altamura (Ba) in località Pontrelli, individuata in Catasto al foglio di mappa 189 con p.lle 34,36 e 37, come da allegata planimetria catastale, appartenenti allo Stato ai sensi degli artt. 2 e 88 del D.Lvo 29/10/1999 n. 490, di interesse particolarmente importante ai sensi del citato Decreto Legislativo";
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– in data 15/12/2000 l’Ufficio Centrale per i Beni e le Attività Culturali, con nota n. GP53963/2000 inviava copia del provvedimento di vincolo al Ministero delle Finanze, Dipartimento del Territorio, Direzione Centrale del Demanio, a norma dell’art. 822 c.c. e delle disposizioni del più volte citato D.Lvo 490/99. Ciò al fine di immettere i beni sottoposti al vincolo nell’elenco dei Beni Demaniali;
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– dalla planimetria allegata al provvedimento del 7/12/2000, si ricava che accanto alle particelle che contengono le orme, il Ministero avviava le procedure di demanializzazione anche di quelle porzioni di particelle funzionali alla fruizione delle orme, ivi compreso il tracciato della stradina di accesso alle stesse;
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– la procedura di demanializzazione subiscauna brusca ed inspiegabile interruzione e solo il 30/5/2003 il soprintendente per i Beni Archeologici della Puglia, con nota n. 12229 avente ad oggetto "Altamura (Ba) loc. Pontrelli. Immissione tra i Beni del Demanio Pubblico di resti di interesse paleontologico", in risposta ad una precedente nota del Demanio, trasmetteva "lo stralcio planimetrico catastale del Foglio n. 189 part. 24,36,37,24 del Comune di Altamura, relativo alla cava in località Pontrelli, sul quale era posizionata la strada di accesso alla paleosuperficie con impronte di dinosauri, quale servitù di passo a favore del fondo demaniale. Ciò al fine della definizione della pratica in oggetto".
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Considerato che
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– dopo tale richiesta, ad oggi trascorsi abbondantemente otto anni dal rinvenimento dell’importante sito archeologico, non è dato sapere e conoscere:
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– se la procedura di demanializzazione è stata completata e le motivazioni per le quali è stata interrotta;
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– le motivazioni che hanno portato, ad oggi, a non costituire l’eventuale servitù di passaggio attraverso cui poter raggiungere le orme;
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– le motivazioni che hanno consentito alla proprietà della cava di continuare a disporre quale dominus sia delle orme che delle superfici circostanti e della viabilità di passaggio;
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lo stato di conservazione delle orme dei dinosauri e quali studi siano stati effettuati per utilizzare a fini scientifici l’importante scoperta.
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Interrogano l’Assessore regionale ai Beni Culturali della Puglia:
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– se la procedura amministrativa adottata dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali trova conferma negli atti richiamati nella premessa della presente interrogazione;
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– se è vero che ad oggi non risulta completata alcuna procedura di demanializzazione dei Beni richiamati, in virtù dell’art. 822 c.c. e del Decreto Legislativo 490/1999;
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– se risulta che non è stata completata alcuna procedura di costituzione della servitù di passaggio al fine di garantire l’accesso alle orme;
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– quali sono le motivazioni di tali gravissimi ritardi e se tutto ciò ha consentito al proprietario della cava di continuare a utilizzare i beni oggetto della scoperta;
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– se è vero che lo stato di conservazione delle orme appare in parte compromesso e a chi vanno attribuite le responsabilità di tale eventuale degrado;
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– se è vero che sarebbe in corso un progetto di "valorizzazione", i cui contenuti non sono noti;
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se non si ritiene opportuno, prima di qualsiasi discutibile e faraonico progetto di valorizzazione, utilizzare il finanziamento di un milione di euro già pronto, per un progetto che copra e protegga le orme e consenta la fruizione delle orme al pubblico.
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Michele Ventricelli
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Carlo De Santis