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ALTAMURA NON FA
Record negativo per la raccolta differenziata dei rifiuti; uno spiraglio positivo l’inizio della pulizia di alcune aree inquinate.
Per il quarto anno consecutivo il Circolo Legambiente di Altamura si è occupato della raccolta differenziata dei rifiuti, elaborando i dati cittadini relativi all’intero 2005. Il risultato registrato è del 4,03%, un record negativo, persino se inserito nell’ambito del già poco brillante panorama regionale, che con il 9,8% del 2004, già sconta un significativo ritardo rispetto all’obiettivo del Decreto Ronchi (35% entro il 2003). Per il secondo anno consecutivo, ad Altamura, le percentuali di raccolta differenziata sono addirittura in forte calo: dal 5,8% del 2003 si è scesi al 5,3% del 2004, per arrivare, appunto, al 4,03% dell’anno passato. In base a questa tendenza diventa praticamente impossibile il raggiungimento del traguardo del 22% entro il 2006, fissato dal Piano Regionale appena aggiornato dalla giunta Vendola. Nello specifico, la raccolta di carta e cartoni si ferma all’1,3% (in calo di oltre un punto rispetto al 2003), le materie plastiche allo 0,2%, il vetro all’1,3%. Le restanti tipologie di rifiuti differenziate (legno, ferro, farmaci, cimiteriali, …) raggiungono l’1,2%. Insomma, il 96% dei rifiuti prodotti ad Altamura finisce in discarica!
Dall’analisi dei moduli riepilogativi consegnati dall’azienda Tra.De.Co. al Comune di Altamura, emerge, inoltre, un dato allarmante: il quantitativo di rifiuti biodegradabili raccolti dalle attività mercatali e di manutenzione del verde, e quello degli scarti rivenienti dalla pulizia delle strade risulta, incredibilmente, essere pari a zero.
A completare il desolante quadro altamurano è il sensibile aumento della produzione complessiva di rifiuti: 25.300 tonnellate circa nell’anno 2005 rispetto alle 23.470 tonnellate del 2004; ancora un risultato in netta controtendenza rispetto agli obiettivi di riduzione della produzione di rifiuti, utile ad una corretta gestione del loro ciclo integrato.
L’insieme di questi elementi rende palese l’inefficacia e l’insufficienza delle campagne informative e di sensibilizzazione realizzate dall’azienda appaltatrice del servizio. Quest’ultima, inoltre, non rende noti, o perfino non registra i dati relativi al sistema di raccolta “porta a porta”?, introdotto in via sperimentale per gli abitanti del centro storico; sintomo, questo, della mancanza di una strategia volta ad incrementare la differenziazione dei rifiuti.
Tra l’altro, il Piano Regionale aggiornato prevede l’adozione di maggiorazione dell’ecotassa nei confronti dei comuni che non dovessero raggiungere gli obiettivi fissati per la raccolta differenziata: i cittadini altamurani rischiano, quindi, che all’esoso esborso del corrispettivo canone annuo per l’appalto vada ad aggiungersi questa sanzione.
Servono più incisive forme di controllo, ad oggi assolutamente inadeguate, circa il corretto espletamento dei servizi appaltati e occorre che il Sindaco di Altamura accolga al più presto l’invito di Legambiente a costituire un osservatorio sul ciclo integrato dei rifiuti, che veda impegnati tecnici, amministratori e società civile nella ricerca delle forme e degli strumenti più utili all’incremento della raccolta differenziata (in particolare la selezione dell’umido, l’estensione del “porta a porta”? e l’istituzione di premi e incentivi per i cittadini particolarmente virtuosi) e alla soluzione del fenomeno dell’abbandono illegale di rifiuti.
A tal proposito si registra, finalmente, una buona notizia: partirà a giorni la bonifica di alcuni dei siti inquinati da rifiuti, grazie ad un appalto predisposto dal Comune di Altamura sulla base del censimento realizzato da Legambiente; si tratta di ben 86 siti con la presenza di amianto, oli, vernici, oltre 1.600 pneumatici, rifiuti urbani e speciali, inerti e carcasse d’auto. In tutto circa
Legambiente esprime soddisfazione per l’iniziativa di pulizia di alcune aree del territorio compromesse, tra cui vi sono interi ettari di murgia trasformati in discariche abusive a cielo aperto, rivendicando l’importanza del lavoro effettuato dall’associazione per il raggiungimento di questo risultato. Ma, senza indugiare ancora, è necessario che il Comune di Altamura realizzi una intensa attività di sensibilizzazione nei confronti di cittadini, imprese ed esercizi commerciali, predisponga un centro per il recupero degli inerti, e che vengano adeguatamente pubblicizzati il numero verde (800276423) per il servizio gratuito di raccolta degli ingombranti e il Centro di Raccolta Multimateriale presso la sede dell’azienda appaltatrice. Altrimenti si impone con evidenza il rischio che l’ulteriore abbandono di materiali di risulta nelle periferie e nelle campagne del territorio, trasformi un’iniziativa lodevole in un inutile spreco di denaro pubblico.
Sul fronte degli impianti, Legambiente Altamura accoglie con sconforto la notizia dell’ennesima (settima!) proroga chiesta dalla Provincia di Bari per esprimersi sull'”astronave Tersan”, ed è preoccupata, in seguito anche alla vicenda “Co.be.ma.”? accaduta a Canosa, per i risultati delle analisi sui pozzi spia della discarica di Altamura in C.da Le Lamie, con valori di manganese, alluminio e ferro superiori a quelli previsti dalla norma.
Legambiente attende con impazienza i risultati dell’indagine idrogeologica nelle aree circostanti la discarica disposta dal Sindaco di Altamura in sede di conferenza dei servizi, e chiede che vengano effettuati tutti gli accertamenti che dovessero rendersi necessari al fine di scongiurare ogni tipo di inquinamento e di danno alla salute pubblica.
20 maggio 2006
Legambiente Altamura