ZPS: VALUTAZIONE DI INCIDENZA, FINALMENTE LA REGIONE DEFINISCE TEMPI E PROCEDURE

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SCARICA DA QUI (in formato .pdf) LA DELIBERAZIONE N. 304 DEL 14 MARZO 2006 E L’ALLEGATO DOCUMENTO CON LE DIRETTIVE (BURP n. 41 del 30 marzo 2006)


La valutazione di incidenza è una procedura precauzionale che ha come obiettivo la valutazione dell’incidenza, appunto, che piani di settore (ivi compresi quelli faunistico-venatori), urbanistici e territoriali e progetti possono avere direttamente o indirettamente, singolarmente o congiuntamente con altri piani e progetti, sugli habitat e sulle specie censite nei proposti Siti di Importanza Comunitaria (pSic) e nelle Zone di Protezione Speciale (Z.P.S.) designate, di cui rispettivamente alla citata Direttiva 92/43/CEE ed alla Direttiva 79/409/CEE (relativa alla conservazione degli uccelli selvatici), elementi costituenti la Rete Natura 2000 dell’Unione Europea per la salvaguardia della biodiversità .


«È necessario ”“ si legge nella deliberazione ”“ che la Giunta Regionale, al fine di rendere maggiormente efficace e trasparente la procedura di Valutazione di Incidenza, provveda a dettare indirizzi all’Autorità  competente in materia di procedure di VIA regionale e di Valutazione di Incidenza, e cioè il Settore Ecologia dell’Assessorato regionale all’Ecologia, per la gestione della stessa procedura di Valutazione di Incidenza fino al completamento del trasferimento di funzioni e compiti in tale materia agli enti locali.»


Con tale provvedimento, si definiscono tali indirizzi in attuazione, in particolare, dell’art. 6 del D.P.R. n. 120/2003, “Regolamento recante modifiche ed integrazioni al decreto del Presidente della Repubblica 8 settembre 1997, n. 357 concernente attuazione della Direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche”?.


 


Le procedure descritte prevedono la definizione di due livelli: una fase preliminare di “Screening”? (livello 1 ”“ attraverso il quale verificare la possibilità  che il progetto-piano, non direttamente finalizzato alla conservazione della natura, abbia un effetto significativo sul sito Natura 2000 interessato) e una c.d. “Valutazione Appropriata”? (livello II – la vera e propria valutazione di incidenza).


 


Ricordiamo che la Regione era stata più volte sollecitata (da ultimo dal Consiglio di Stato) ad adottare un simile provvedimento che tocca una materia, la tutela e la gestione delle Zone di Protezione Speciale, particolarmente incandescente: dagli insediamenti industriali di cui alla vecchia legge regionale 34 agli spietramenti, dal megaimpianto di compostaggio (l’astronave) agli interventi edilizi nel territorio urbano, dalla procedura di infrazione della Commissione Europea per il “caso Manfredonia” a quella in via di definizione per il “caso Altamura”?, sempre è stata richiamata ed è stata oggetto di aspre discussioni la disciplina delle ZPS.


 


Ora, con questo provvedimento, vengono almeno definite le modalità  e le procedure (con la relativa tempistica) attraverso cui valutare l’incidenza sull’habitat protetto di piani e progetti. Un provvedimento, al di là  delle valutazioni del merito di tali direttive, che va nella direzione di quanto, da tempo, abbiamo auspicato e sollecitato: la definizione un quadro certo e chiaro di regole e di procedure.


 


RINVIAMO A:


IL CONSIGLIO DI STATO SALVA LE ZPS (clicca qui)


CASO ALTAMURA: PRESTO LA CONDANNA UE PER INFRAZIONE DELLA NORME EUROPEE (clicca qui)


 


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Due mesi fa, anche il Movimento Aria Fresca era tornato a sollecitare, con un documento/volantino, l’intervento della Regione. Questo il testo diffuso il 10 febbraio 2006:


IN ARRIVO LA CONDANNA DELL‘UNIONE EUROPEA


PER GLI ACCORDI DI PROGRAMMA DI ALTAMURA


 


L’Unione Europea ha accertato un’infrazione comunitaria per il Contratto d’Area (una vasta area industriale) di Manfredonia in quanto non rispettoso delle direttive comunitarie sulle ZPS (Zone di Protezione Speciale) e sulle zone umide di interesse ambientale prioritario. L’Italia sarà  costretta a pagare una sanzione pari a circa 100mila euro per ogni giorno di ritardo nell’esecuzione della sentenza di condanna. Fondi comunitari in meno per l’Italia e, a cascata, per la Puglia.


Il guaio è che presto si concluderà  anche la procedura d’infrazione intrapresa dalla Commissione Europea a danno dell’Italia per il “Caso Altamura”?, vale a dire gli insediamenti industriali autorizzati con gli accordi di programma in zone agricole, comprese nella Zona di Protezione Speciale “Murgia Alta”?. Infatti, il 13 dicembre 2005, la Commissione ha deciso di sottoporre il caso alla Corte Europea di Giustizia che potrà , in assenza di nuove circostanze, condannare nuovamente l’Italia. 


Una questione annosa quella altamurana, più volte denunciata, sistematicamente ignorata: un nodo di interessi economici e malgoverno amministrativo del territorio che ora viene al pettine. L’amministrazione comunale vecchia e nuova, diffidata dalla Commissione Europea sin dal lontano luglio 2004, nulla ha sinora fatto. La sintesi di tutte le argomentazioni della Commissione è che la posizione del Comune di Altamura e della Regione Puglia è assolutamente errata e contrastante con le direttive comunitarie.


LO RIBADIAMO: SINDACO, GIUNTA E CONSIGLIO COMUNALI NE SONO CONSAPEVOLI?!  O si crede di potersela ancora cavare trincerandosi dietro un paradossale atto di indirizzo del consiglio comunale (n. 102 del 16 novembre 2002) con il quale la precedente amministrazione dava il via libera agli insediamenti industriali sparsi (a, cosiddetta, macchia di leopardo) in zone agricole e bloccava il rilascio delle concessioni per quelli, anch’essi in zone agricole, riuniti in due consorzi (i classici due pesi e due misure; i due torti che non fanno una ragione)?


COSA SI ATTENDE DUNQUE? Cosa ha in programma la Regione? A quando un regolamento regionale che disciplini gli interventi edilizi e di trasformazione del territorio, la gestione e le forme di compensazione in tali zone? Si attende che arrivi un’altra condanna dall’Unione europea? Chi pagherà  per tutto questo?


Altamura, 10 febbraio 2006



Movimento Cittadino Aria Fresca


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(la presente scheda informativa è stata curata da Enzo Colonna, consigliere comunale del Movimento Aria Fresca)