Impianto Tersan: una barzelletta che non ci fa pi๠ridere

 


IMPIANTO TERSAN: QUINTA PROROGA!


Pochi giorni fa, la Provincia ha disposto la quinta proroga per la conclusione del procedimento di riesame dell’autorizzazione alla realizzazione, da parte della Tersan Puglia (ora Prometeo 2000), di un impianto di trasformazione di rifiuti urbani e speciali in fertilizzanti e compost al confine tra i Comuni di Grumo e Altamura. Altri centoventi giorni, nuovo termine fissato al 3 dicembre.


Si arriva così a due anni di inutile attesa. L’ennesima proroga supera la più fervida immaginazione, una farsa senza fine che rischia di rappresentare una chiara istigazione al “pensiero audace e malizioso”?.


Si usa dire che anche i giochi più belli (e questo non lo è affatto!) ad un certo punto finiscono. Non sappiamo quando questa sceneggiata avrà  termine, quando tutte le istituzioni avranno la forza di recuperare dalla soffitta in cui l’hanno relegato un minimo senso di appartenenza e di responsabilità , domandandosi in modo chiaro e definitivo:


1)      perché, con la deliberazione di giunta n. 424 del 2000, la Provincia abbia autorizzato il trattamento giornaliero di 800 tonnellate di rifiuti, così da far guadagnare alla Provincia di Bari il poco invidiabile primato di avere permesso, in zona protetta, la costruzione del più grande impianto di compostaggio d’Europa;


2)      perché abbia autorizzato il trattamento di rifiuti speciali dell’industria conciaria (fanghi contenenti cromo) che notoriamente sono riconducibili a cicli produttivi lontani dalla Puglia, creando le premesse per un sostanziale aggiramento del principio di “prossimità ”? (tra luoghi di produzione e luoghi di smaltimento) sancito dal Decreto Ronchi;


3)      perché Provincia e Regione non abbiano considerato che l’impianto sarebbe sorto in una zona di protezione speciale (ZPS), proposta come sito di importanza comunitaria (pSIC), e che ciò imponeva uno specifico studio di incidenza sull’habitat protetto;


4)      perché, pur richiamando una precedente autorizzazione relativa ad altro impianto della Tersan, si sia autorizzato il trattamento di rifiuti speciali (fanghi contenenti cromo, rifiuti da fibre tessili lavorate, plastica) per nulla contemplati nel precedente provvedimento (che si limitava a menzionare solo i fanghi derivanti dalla depurazione delle acque ed i residui delle industrie agroalimentari).


Solo tre mesi fa, ci eravamo aggrappati alla perentorietà  delle parole pronunciate in occasione dell’ultima Marcia Gravina-Altamura dal presidente Divella e dagli assessori Marchetti ed Occhiofino quando, reagendo alle critiche loro mosse dopo la quarta proroga, avevano annunciato che «il sette agosto prossimo la Giunta provinciale esaminerà  le conclusioni del procedimento in atto e si pronuncerà  in merito alla revoca definitiva dell’autorizzazione agli impianti Prometeo 2000, secondo quei principi di tutela ambientale e di difesa degli interessi generali delle comunità  da noi amministrate».


Così non è stato ed oggi, ancora una volta, ci ritroviamo a chiedere a Provincia e Regione di sapere se ha sbagliato chi ha dato il via libera alla realizzazione di quell’impianto (da mesi sotto sequestro su disposizione della magistratura inquirente) o se sbaglia chi ancora ritiene di poter contare sulla forza delle istituzioni pubbliche.


Ci ritroviamo oggi, ancora una volta, a chiedere spiegazioni plausibili, in grado di dare un senso ad una storia che è diventata una barzelletta e che non ci fa più ridere.


Altamura, 3 agosto 2005


 


ENZO COLONNA


consigliere comunale (Mov. Aria Fresca)