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IMPIANTO TERSAN: ASPETTIAMO LA PROVINCIA
Tre mesi fa, il Tar Puglia (sentenza n. 2590: clicca qui) ha bocciato il ricorso del Comune di Grumo che chiedeva l’annullamento della deliberazione n. 424 del 2000 con la quale la giunta provinciale aveva autorizzato la Tersan Puglia a realizzare un impianto di trasformazione di rifiuti urbani e speciali in fertilizzanti e compost al confine tra i comuni di Grumo ed Altamura.
Numerose le voci di protesta contro tale impianto, diversi i motivi di contrarietà . In una lettera aperta indirizzata all’allora presidente Vernola (clicca qui per leggere il testo integrale della lettera), avevo rilevato, tra l’altro, che non si comprendeva:
quali valutazioni avessero suggerito l’autorizzazione al trattamento giornaliero di 800 tonnellate di rifiuti, così da far guadagnare alla Provincia di Bari il poco invidiabile primato di avere permesso, in zona protetta, la costruzione del più grande impianto di compostaggio d’Europa;
perché la giunta provinciale avesse autorizzato il trattamento di rifiuti speciali dell’industria conciaria (fanghi contenenti cromo) che notoriamente sono riconducibili a cicli produttivi lontani dalla Puglia, creando così le premesse per un sostanziale aggiramento del principio di “prossimità ” (tra luoghi di produzione e luoghi di smaltimento) sancito dal Decreto Ronchi e ribadito più volte dalla Corte Costituzionale;
perché Provincia e Regione non avessero considerato che il nuovo impianto sarebbe sorto all’interno di una Zona di Protezione Speciale (ZPS) e di un proposto Sito di Importanza Comunitaria (pSIC) e che ciò imponeva, per legge e prima della sua approvazione, uno specifico studio di incidenza sull’habitat protetto;
perché, pur richiamando espressamente il contenuto di una precedente autorizzazione provinciale del 1996 relativa all’impianto Tersan di Modugno, la deliberazione provinciale del 2000 avesse autorizzato il trattamento di rifiuti speciali (fanghi contenenti cromo, rifiuti da fibre tessili lavorate, plastica) per nulla contemplati dal provvedimento del 1996 (che si limitava a due tipologie di rifiuti speciali: fanghi biologici derivanti dalla depurazione delle acque e residui solidi delle industrie agroalimentari).
Contestato da più parti, Vernola avviò il riesame dell’autorizzazione. Entro il 9 settembre, termine per la conclusione del procedimento (inizialmente fissato all’11 giugno), la nuova amministrazione provinciale avrebbe dovuto determinarsi. Apprendiamo ora, da un’interrogazione di quattro consiglieri regionali, che il riesame provinciale ha subito un’ennesima proroga: proseguirà sino al 6 febbraio 2005.
Mentre a Bari si discute, sulla Murgia si completa l’opera. Forti anche di una sentenza nella quale i giudici amministrativi hanno rilevato come nessuno “abbia prodotto alcun elemento documentale” che provasse l’inserimento dell’area interessata al progetto in ZPS e pSIC.
Come dire: se saremo costretti a subire quell’impianto lo dobbiamo anche alla circostanza che nessuno si è preso la briga di fornire o visionare una semplice cartografia della Zona di Protezione Speciale denominata “Murgia Alta”, liberamente consultabile nel sito internet della Regione Puglia.
Imbarazzante! Non ci resta che attendere ancora. Quo usque tandem?
Altamura 6 ottobre 2004
enzo colonna
(consigliere comunale di Altamura)
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Di seguito il testo dell’interrogazione urgente a firma dei consiglieri regionali Michele Losappio (Prc), Mimmo Lomelo (Verdi), Pietro Pepe (Margherita) e Michele Ventricelli (Ds).
Interrogazione urgente a risposta scritta
I sottoscritti Consiglieri Regionali
Premesso che:
La giunta della Provincia di Bari approvò con delibera n. 424/00 il progetto della Società Tersan Puglia per la realizzazione di un impianto di compostaggio nell’area del Comune di Grumo Appula, valutato positivamente in sede di concessione del VIA dalla Regione;
Tale progetto fu successivamente oggetto di una cessione di ramo d’azienda della Società Tersan alla Prometero srl e di varie modifiche su cui pende il parere contrario della AUSL BA/3 e dell’ARPA;
L’Amministrazione comunale di Grumo A. ha avanzato ricorso al TAR per l’annullamento della delibera n. 424/00 mentre nelle conferenze di servizio svoltesi il 11/12/03 e 19/4/04, dove la Regione si è distinta per la completa assenza dei propri uffici, tutti i Comuni, unanimemente, si sono espressi contro la realizzazione dell’impianto;
L’Amministrazione Provinciale di Bari, con lettera del 22 settembre 2004, ha chiesto a diverse Autorità e fra queste al Commissario Delegato per l’emergenza ambientale, agli Uffici Rifiuti, VIA, Emissioni in atmosfera, Parchi, Urbanistica della Regione, all’ARPA ed alla AUSL BA/3 di pronunciarsi sulla istruttoria di riesame del provvedimento di approvazione del progetto e di autorizzazione dell’impianto Prometeo alla luce della “differenza sostanziale riscontrata tra le opere in fase di costruzione e quelle approvate con deliberazione GP 424/00” giacché “sia la procedura VIA sia l’attività propedeutica al rilascio dell’autorizzazione alle emissioni in atmosfera ex DPR 203/88 sono state espletate sulla base del progetto di cui alla delibera di GP e poi non più riproposte per le varianti apportate al progetto”;
La stessa Amministrazione ha chiesto espressamente “all’Ufficio Urbanistica ed all’Ufficio Parchi della Regione di esprimersi in merito alla conformità urbanistica ed ambientale sia della variante in costruzione che delle opere di cui alla delibera GP 424/00 rispetto alle disposizioni normative che istituiscono e disciplinano la Zona di Protezione Speciale – Alta Murgia in cui ricade l’intervento in questione”;
Ed ha chiesto all’ARPA “di verificare il processo di produzione del compost previsto dalla variante in corso” ed all’Ufficio Regionale contro l’inquinamento atmosferico “di verificare l’esistenza della prescritta autorizzazione”;
Ha chiesto inoltre all’Ufficio VIA “di verificare se le specifiche opere in corso di realizzazione siano state assoggettate o siano da assoggettare ad un nuovo procedimento di VIA”;
Il tutto entro 30 giorni dalla data di ricevimento onde consentire all’Amministrazione il completamento dell’istruttoria prevista per il 6 febbraio 2005;
Tali richieste sono ad oggi senza alcuna risposta da parte degli uffici regionali;
interrogano gli Assessori Regionali all’Ambiente ed all’Urbanistica ed il Presidente della Giunta Regionale (nonché Commissario per l’emergenza) per conoscere:
I motivi per cui i propri Uffici non abbiano risposto alle richieste della Provincia di Bari;
Quale sia la valutazione in merito della Regione e se intende disporre un processo di collaborazione con la Provincia anche in considerazione dei tanti danni subiti dal territorio in tema di smaltimento dei rifiuti ed alla doverosa e conseguente attenzione che le istituzioni devono avere per un’area sottoposta a tutela dalla Comunità Europea e scelta, anche dalla Regione, come Parco Naturale.
Ufficio Stampa Regione Puglia
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