La scheda del libro dal sito della feltrinelli:
Nicola Rubino è entrato in fabbrica
Francesco Dezio
Collana: Super Universale Economica
Pagine: 184
Prezzo: Euro 10
In breve
Quest’opera che ha la forza polemica di un instant book e l’esattezza di un trattato di globalizzazione applicata, si annuncia come il primo esempio italiano di letteratura postindustriale.
Il libro
La grande occasione di Nicola Rubino, trentenne operaio pugliese, è finalmente arrivata. Una multinazionale, “leader nel settore” della produzione dei motori diesel, lo ha assunto con un contratto di formazione. Un futuro garantito e tutelato dal mitico posto fisso lo aspetta come un miraggio al termine del periodo di prova. In mezzo, ci sono sei mesi di lavoro infernale: ritmi di produzione pazzeschi sotto il ricatto continuo del licenziamento, le vessazioni dei capi, l’incomprensione dei colleghi. Nicola, del resto, è quel che si dice una testa calda, svelto di mani e di parola: praticamente ingestibile. Però osserva e registra tutto, lasciandoci assistere alla messa in scena di sogni e frustrazioni della classe operaia precarizzata in luoghi e momenti topici del lavoro in fabbrica: davanti alle macchine, durante la pausa-caffè, in mensa. Il tutto filtrato da una “ironia solforica” talmente vitale e genuina da restare costantemente al di qua dell’ideologia. La fabbrica – oggi come negli anni sessanta, quando erano scrittori come Parise, Volponi e Testori a raccontarci la grande industria del Nord – è ancora un mostro capace di stritolare le risorse umane attraverso un meccanismo perfetto di consumazione del corpo e di annullamento della volontà . “La fabbrica si prende tutto,” divorando perfino lo spazio narrativo: non c’è quasi nulla nel romanzo che accada fuori dai suoi cancelli.