CONTRO LA REPRESSIONE, PER LA RIPRESA DEL CONFLITTO SOCIALE.

A seguire ci sarà  un concerto per la raccolta fondi da destinare ai compagni per le spese legali del processo con il concerto della KERLOX DUB BAND.
Le tragiche vicende di questi giorni, con l-´immane tragedia di Beslan in Ossezia, le sempre più brutali e criminali occupazioni dell-´Iraq e della Palestina, a cui si aggiunge il sequestro sempre in Iraq delle due compagne pacifiste SIMONA PARI e SIMONA TORRETTA, impegnate attraverso l-´ONG “Un ponte per…” in progetti umanitari per la popolazione irachena, ci fanno riflettere.
Questi avvenimenti ripropongono con forza all-´interno dei movimenti una radicale discussione sul cambio di strategia, per la ripresa delle mobilitazioni contro il modello economico neoliberista che usa la guerra come strumento per reprimere e sfruttare interi popoli.
In uno scenario di guerra globale e permanente, l-´espressione del dissenso in Occidente nei confronti delle politiche dei governi nazionali viene visto come un attacco alla “democrazia” e destabilizzante per un sistema economico basato sul libero mercato.
E-´ per questo che la scelta dei movimenti di costruire il potere popolare dalle e nelle basi, con democrazia e partecipazione, ha come unica risposta da parte degli apparati dello Stato: quella della repressione.
Il governo italiano rappresenta in questo una sorta di laboratorio, passando attraverso i tragici fatti del G8 a Genova con l-´uccisione di Carlo Giuliani e il pestaggio di manifestanti fino ad arrivare alle proteste legittime ad Acerra contro l-´inceneritore represse dalle forze dell-´ordine.
Per questo motivo noi come Network per i diritti globali, in collaborazione con la Confederazione Cobas, abbiamo deciso di organizzare una giornata di mobilitazione sul tema della repressione qui a Barletta.
Lo abbiamo fatto partendo dalla vicenda dell-´arresto di decine di compagni della “RETE MERIDIONALE SUD RIBELLE” avvenuta nel novembre 2002 con l-´accusa assurda di << associazione sovversiva finalizzata a sovvertire l-´ordine economico dello Stato >>.
Il processo, che avrà  inizio il 2 Dicembre a Cosenza, si terrà  in un momento particolare soprattutto al Sud attraversato da mesi di lotte popolari, nel bel mezzo delle riprese del conflitto sociale in autunno contro il governo Berlusconi e le sue politiche liberiste fatte di tagli alla spesa sociale, di attacchi ai diritti dei lavoratori, di aumento delle spese militari.
Le dichiarazioni fatte alcuni giorni fa dal ministro Pisanu sulla possibilità  di incidenti nei cortei sindacali evidenziano le difficoltà  di un governo di destra incapace di fronteggiare il sempre più crescente malcontento popolare e che cerca, attraverso lo spauracchio del “terrorismo”, di reprimere il conflitto sociale legittimo in un paese democratico.
Processare i compagni del sud ribelle significa mettere sotto accusa tutte quelle migliaia di persone che dicono quotidianamente no ad uno sviluppo che devasta e inquina le nostra terre, che ci fa lavorare sempre più flessibili e senza diritti, che affonda la scuola pubblica mercificando la cultura e i saperi.