Vi si legge, tra l’altro: “a parte gli interventi del Consorzio di Sviluppo Murgiano, tutti gli altri interventi (approvati dal Comune di Altamura e dalla Regione, ndr) non sono stati sottoposti alla procedura di valutazione di incidenza di cui alla direttiva 92/43/CEE”. Tale condotta – secondo la Commissione – configura una violazione della normativa comunitaria. La Commissione invita pertanto lo Stato italiano a presentare eventuali osservazioni di difesa entro due mesi: il termine è in realtà già scaduto il 7 settembre, ma – da informazioni acquisite presso gli uffici della commissione – c’è un periodo di tolleranza di un mese ancora, considerata la pausa estiva.
La sintesi di tutte le argomentazioni della Commissione è che la posizione del Comune di Altamura e della Regione Puglia è assolutamente errata e contrastante con le direttive comunitarie. Ancor più lo è il deliberato del consiglio comunale con il quale si dava il via agli interventi singoli e si bloccavano i consorzi (su uno dei due, peraltro, la commissione non ha nulla da eccepire).
LO RIBADIAMO: SINDACO E GIUNTA COMUNALI NE SONO CONSAPEVOLI?! O si crede di potersela cavare trincerandosi dietro un contraddittorio atto di indirizzo del consiglio comunale (deliberazione n. 102 del 16 novembre 2002: clicca qui per leggerlo) con il quale si dava, paradossalmente, il via libera agli insediamenti industriali sparsi (a, cosiddetta, macchia di leopardo) in zone agricole e si bloccava il rilascio delle concessioni per quelli, anch’essi in zone agricole, riuniti in due consorzi (i classici due pesi e due misure; i due torti che non fanno una ragione)?
LA LETTERA DI MESSA IN MORA DELLA COMMISSIONE EUROPEA (clicca qui per leggerla in formato .pdf)
Per altri documenti (precedenti e successivi), vai a:
INFRAZIONE COMUNITARIA AD ALTAMURA: ECCO I DOCUMENTI UFFICIALI ED I RISCHI (clicca qui)