TRIBUTI COMUNALI: AVVISI PAZZI DI ACCERTAMENTO E DI PAGAMENTO




Alla cortese attenzione


del Sindaco, avv. Rachele Popolizio


dell’Assessore al Bilancio, avv. Nicola Natuzzi


della Giunta


del Segretario Generale, dott. Raffaele Palermo


del Dirigente Settore Ragioneria, rag. Attilio Mignone


del Dirigente del I Settore, avv. Berardino Galeota


p.c.   dei Signori Componenti del Nucleo di Valutazione


PALAZZO DI CITTÀ – ALTAMURA


 


 


OGGETTO: Tributi comunali – Accertamenti errati o privi di fondamento. Interrogazione urgente. Richiesta di avvio di procedimenti di verifica ed annullamento in autotutela e di previsione di indennizzo.


 


Il sottoscritto Vincenzo Colonna, consigliere comunale di questo Comune,


PREMESSO


        che il quadro normativo delineatosi nell’ultimo decennio assicura e tutela “con ogni mezzo legittimo”, in particolare “con il ricorso allo strumento giudiziario”, i diritti e gli interessi dei consumatori ed utenti “nei confronti dei soggetti pubblici e privati produttori e/o erogatori di beni e servizi”;


        che in particolare la legge n. 281/98 tutela i diritti fondamentali dei consumatori e degli utenti, tra i quali rientra il diritto “alla sicurezza e alla qualità  dei prodotti e dei servizi”, nonché il diritto “alla correttezza, trasparenza ed equità ” nei rapporti concernenti beni e servizi;



  • che sono pervenute allo scrivente numerosissime segnalazioni da parte di cittadini altamurani relative all’emissione ed invio, da parte del Comune di Altamura, di avvisi di pagamento/accertamento di tributi locali errati, immotivati, imprecisi e privi di ogni fondamento;
  • che vengono recapitati avvisi basati su dati erronei già  oggetto di contestazione e rettifica negli anni precedenti;
  • che, in particolare, vengono recapitati avvisi nei quali si chiede il pagamento a contribuenti deceduti anni prima dell’anno fiscale a cui si riferisce l’accertamento o a contribuenti che hanno dismesso la proprietà  di immobili anni prima dell’anno fiscale a cui si riferisce l’accertamento;
  • che, in particolare, vengono recapitati avvisi nei quali si chiede il pagamento a contribuenti deceduti anni prima dell’anno fiscale a cui si riferisce l’accertamento o a contribuenti che hanno dismesso la proprietà  di immobili anni prima dell’anno fiscale a cui si riferisce l’accertamento;
  • che, in molti casi, nella prassi, risulta estremamente difficile per il contribuente poter risalire all’imposta della quale si lamenta il mancato ovvero l’inesatto pagamento di una tassa (costringendolo a ricorrere al supporto di professionisti) o poter recuperare le ricevute dell’avvenuto pagamento;
  • che in più occasioni lo scrivente ed altri colleghi consiglieri (vecchi e nuovi) hanno richiesto l’adeguamento dei servizi informatici, telefonici e di sportello per ovviare alle problematiche causate dall’emissione delle cartelle o avvisi “pazzi”;
  • che, purtroppo, dato il tanto astronomico quanto imprecisabile numero di avvisi emessi, il danno causato dall’errata emissione risulta imprecisabile ed incalcolabile;
  • che l’unico rimedio per i cittadini risulta essere quello di farsi annullare dagli uffici comunali competenti, previo accertamento di illegittimità  (possibile solo in presenza di idoneo supporto documentale giustificativo, come detto, non sempre disponibile), l’avviso di pagamento;
  • che tutta questa trafila comporta un ingente dispendio di energie fisiche, unitamente ad esborsi monetari, soprattutto per chi (e si ritiene sia la maggior parte) non si ritenga idoneo a sostenere il procedimento personalmente;
  • che tale situazione determina un danno economico anche per la pubblica amministrazione (personale impegnato, spese di emissione e spese di invio – per raccomandata con ricevuta di ritorno – degli avvisi di pagamento);
  • che l’intera situazione, così come sommariamente esposta, risulta gravemente lesiva dei diritti dei cittadini giacché fonte di notevoli disagi per gli utenti (soprattutto gli anziani), per coloro che devono peregrinare per uffici, affrontare code, perdere tempo, anche lavorativo;
  • che tale contegno posto in essere è contrario alle norme costituzionali che garantiscono una buona Amministrazione, agli obblighi di controllo e di impedire eventi dannosi;
  • che, in particolare, lo scrivente ritiene che si stia contravvenendo ai diritti fondamentali ad una “adeguata informazione ed una corretta pubblicità ”, “alla correttezza, trasparenza ed equità  nei rapporti contrattuali concernenti beni e servizi” e, soprattutto, all’“erogazione di servizi pubblici secondo standard di qualità  e di efficienza” (art. 1, l. 281/98);
  • che il Comune di Altamura rischia di dover far fronte ad istanze risarcitore per danni patrimoniali e no determinati sopportati dai contribuenti altamurani per contrastare le indebite richieste,

TANTO PREMESSO, LO SCRIVENTE INVITA GLI ORGANI IN INDIRIZZO



o       a sospendere l’emissione di ulteriori avvisi di pagamento, subordinandola ad una puntuale ed attenta verifica dei dati a disposizione dell’ente comunale, che vanno sottoposti in particolare – a parere dello scrivente – ad un raffronto con quelli già  oggetto di contestazione e rettifica negli anni precedenti;


o       di conseguenza a provvedere altresì, per quanto di loro competenza, in via di autotutela, alla correzione d’ufficio di tutti gli avvisi di pagamento sbagliati già  notificati ai contribuenti;


o       a prevedere, in via forfetaria, la somma di € 75 o quella maggiore ritenuta equa sotto forma di indennizzo o sconto sulle future imposte dovute per ogni avviso di pagamento illegittimo, errato, immotivato o privo di fondamento.


 


Si chiede, altresì, che di tanto venga fatta idonea pubblicità  di informazione per i contribuenti.


Si resta in attesa di tempestivo riscontro alla presente sollecitazione.


Altamura, 10 settembre 2004


 


Cordiali saluti


Enzo Colonna (consigliere comunale)


enzo@altamura2001.com