CHE FINE HA FATTO IL CONTRATTO DI QUARTIERE?
Dieci giorni fa, con queste parole chiudevo il mio comunicato di presentazione di una proposta deliberativa finalizzata alla promozione di un piano di riqualificazione urbana denominato “Contratto di Quartiere II” (clicca qui per leggere e scaricare il testo integrale della proposta sottoposta alla Giunta comunale):
<<Al fine di non sprecare ulteriore tempo utile e di evitare defatiganti ed inconcludenti discussioni preliminari e preparatorie, nell’esercizio delle funzioni di consigliere comunale e in adempimento di un mandato elettorale conferito ad esito di una campagna elettorale durante la quale tutto il centro-sinistra, non solo lo scrivente, si era impegnato a dotare le periferie cittadine di servizi e strutture pubbliche e ad elevare il livello della qualità della vita in termini sociali e culturali degli abitanti di quelle zone, mi sono permesso di elaborare una proposta deliberativa, completa ed articolata, su cui mi auguro il Sindaco e la Giunta, da poco insediata, vogliano pronunciarsi in tempi rapidi.>>
Da allora, nulla a livello amministrato è stato prodotto. Nessun cenno di risposta formale: nè un SI’ motivato, nè un NO altrettanto motivato.
Come troppo spesso è accaduto, un muro di gomma, di indifferenza, di ipocrita silenzio si è opposto ad una proposta di deliberazione con la quale si chiedeva semplicemente che il Comune di Altamura attivasse, secondo criteri di trasparenza e pubblicità , le procedure complesse previste per la realizzazione di un “Contratto di Quartiere” e per la sua candidatura ai fondi regionali e statali previsti da un bando pubblicato nell’ottobre scorso.
Attendo di capire cosa o chi si stia attendendo. La scadenza del termine per la candidatura dei piani di riqualificazione è il 6 aprile 2004. Irreversibilmente prossima.
Anziché valutare il merito di soluzioni progettuali, anziché chiamare i cittadini dei quartieri (ad esempio, di Via Carpentino o Via Selva o Via Corato) ad esprimersi sui propri fabbisogni e sogni di infrastrutture, strutture e servizi collettivi (cose normali e semplici in paesi normali e civili: strade ed illuminazione pubbliche, un asilo, una parco urbano, un centro culturale o una biblioteca di quartiere, un’area mercatale attrezzata, una struttura sportiva), sulle loro condizioni di vita e di vivibilità e sulle loro possibili soluzioni, anziché farne oggetto di discussioni aperte, alte, trasparenti e pubbliche (da tenersi nelle scuole, nelle parrocchie, nelle strade del quartiere), si continua a preferire la via della riduzione di ogni proposta (per ipotesi, anche sbagliata o non condivisibile, ma lo si dica almeno!) ad argomento di pettegolezzo da corridoio, a tema di chiacchiera accidiosa ed inconcludente, a lamento acrimonioso e permaloso.
Continuate pure così! Continuate pure a farvi del male. E soprattutto, purtroppo, a farci del male!
Ma fino a quando?!
ENZO COLONNA
(consigliere comunale)