L’ESERCITO DEL CONDONO






Dalla Gazzetta del Mezzogiorno del 7 febbraio 2004 (www.gdmland.it/quotidiano)


ALTAMURA
Un numero senza precedenti che significa un dilagante fenomeno di abusivismo
L’ESERCITO DEL CONDONO

In 2mila chiedono al Comune di mettersi in regola


Ecco a voi «Condonopoli», la città  del condono. E’ un vero e proprio boom, circa 2mila le domande, numero senza precedenti né pari in altri Comuni della Puglia, per la sanatoria concessa dalla legge sul condono edilizio. Traduzione: un dilagante fenomeno dell’abusivismo. A tutto ieri erano 464 le domande di condono già  protocollate negli uffici comunali. Il carico di lavoro ancora da smaltire fa presupporre che il numero finale si aggirerà  intorno alle duemila, numero più numero meno. Tante, tantissime, sicuramente troppe. Ma si era intuito dalle lunghissime code agli sportelli ed all’ufficio tecnico di geometri e professionisti per consegnare le domande di sanatoria. Un numero ancor più elevato se si considera che in Puglia il condono è particolarmente oneroso anche per la sovrattassa. Si è assistito ad una corsa sfrenata a metter su baracche, manufatti, lamiere. Addirittura anche qualche baracchetta costruita in un pomeriggio con legno e cartone. A tanto abusivismo c’è un’attenuante ma solo questa. Altamura è la città  in provincia di Bari con la maggiore estensione di territorio (circa 43.000 ettari), la terza in Puglia. Un agro talmente vasto in cui i controlli sono oggettivamente impossibili come ha dimostrato anche la vicenda della Murgia avvelenata. Per il resto, oltre ad istruire le pratiche una per una per verificare se corrispondano ai requisiti del condono, è una questione sicuramente da approfondire. Qualcuno già  intende farlo. «Dinanzi ad un numero tanto elevato di pratiche di condono che rende il caso altamurano praticamente un fatto unico – dice il consigliere comunale dei Ds, Enzo Colonna – bisogna constatare che il sonno che si è concesso da lungo tempo l’ente comunale è stato davvero molto profondo. Tale situazione non può lasciarci indifferenti. Per questa ragione ho proposto l’istituzione di una commissione consiliare di indagine che faccia luce sul fenomeno dell’abusivismo edilizio, sulle cause e sulla sua portata». Colonna ha presentato una proposta con tanto di regolamento (per leggere i testi integrali del comunicato e della proposta di Enzo Colonna, CLICCA QUI). Tutto è però subordinato al fatto che il Consiglio resti in carica visto che pendono le dimissioni del sindaco, la cui scadenza è lunedì.
Dal suo canto l’amministrazione annuncia la linea del rigore. «Chiariamo un punto – dice il sindaco Rachele Popolizio -. Sono certa che un numero rilevante di domande, anche se non so in quale percentuale, riguarda opere non condonabili. Non bastano due lamiere o due blocchi di tufo per beneficiare della sanatoria. Ne abbiamo viste molte di domande di questo genere. D’altro canto l’orientamento che l’ufficio tecnico darà  all’istruttoria è di interpretare la legge alla lettera, senza interpretazioni estensive. A tal proposito sono già  in corso incontri con le categorie dei tecnici e siamo in contatto con l’Anci, l’associazione nazionale dei Comuni, per l’interpretazione dei casi dubbi. Quanto ai controlli – aggiunge il sindaco – la polizia municipale ha effettuato un grandissimo numero di sequestri ed i controlli saranno molto severi. Le opere non condonabili dovranno essere rimosse».
Una stima. Potenzialmente nelle casse comunali potrebbero entrare 5 milioni di euro dal condono, cifra però suscettibile di assottigliarsi parecchio a seconda del numero di domande che non saranno accolte.

Onofrio Bruno