Oltre 2000 domande di condono edilizio presentate al Comune di Altamura.
ABUSIVISMO: IL SONNO DELLE ISTITUZIONI COMUNALI.
Proposta di istituzione di una commissione speciale di indagine.
Un insigne giurista e Consigliere della Corte di Cassazione, Mario Cicala, così ha commentato – su una prestigiosa rivista giuridica nazionale (Corriere giuridico, 2004, fasc. 1, 5) – il nuovo condono:
«La Costituzione italiana proclama ed esalta molte virtù: fra esse l’appassionata tutela dell’ambiente, in primo luogo attraverso una rigorosa (in passato molto rigorosa) disciplina delle attività edilizie. E come ogni virtù repubblicana che si rispetti, anche questa virtù non è inerme: è armata. Sul capo di chi osi porre in essere opere edilizie irregolari, aleggiano terribili sanzioni: fulmini penali, fulmini civili, fulmini amministrativi, fulmini contabili. Lecito dunque aspettarsi che in Italia non vi siano costruzioni meno che regolari, che tutti i cittadini, prima di rivolgersi al muratore passino scrupolosamente dal Comune per autorizzazioni e licenze, aspettino con pazienza la risposta della Amministrazione, men che meno osino por mano a opere in aree soggette a vincolo, a protezione delle bellezze naturali, delle coste, dei beni culturali, a rispetto dei cimiteri…
Ma, ahimè, la virtù della nostra Repubblica non è del tutto intemerata; nei suoi primi cinquanta cinque anni la Repubblica si è concessa momenti di sonno, di disattenzione. E questa disattenzione non ha solo consentito si realizzassero dei reati, cioè creature teoriche ed astratte, destinate a dissolversi rapidamente sotto il vento della prescrizione, o della amnistia. Questa disattenzione ha consentito venissero prodotte opere di cemento armato e mattoni, entrate nel patrimonio nazionale; comprate e vendute, possedute ed abitate da milioni di cittadini. E queste opere sono lì visibili; le leggi in vigore le vorrebbero distrutte, demolite; ma la realtà le vede inserite nel circuito della ricchezza sociale. Consapevole di esser sconfitta dall’abusivismo, la Repubblica tenta quindi almeno di cavarne qualche profitto; di superare le contingenze difficili “vendendo” ai costruttori abusivi la legalizzazione dei loro abusi».
Ebbene, dinanzi ad oltre 2000 dichiarazioni di interesse alla sanatoria pervenute al Comune di Altamura entro il termine del 31 gennaio 2004 fissato dalla Regione, un numero tanto elevato da far apparire un unicum il caso altamurano, bisogna constatare che il sonno che si è concesso da lungo tempo l’ente comunale è stato davvero profondo.
Tale situazione non può lasciare indifferenti. Ho pertanto ritenuto opportuno proporre l’istituzione di una Commissione consiliare speciale (figura istituzionale prevista dall’art. 36 dello Statuto comunale) a cui venga affidato il compito di indagare le cause e la portata del fenomeno dell’abusivismo edilizio nel nostro territorio, in particolare di individuare se alla base del fenomeno vi siano deficienze strutturali dell’apparato amministrativo o deficienze programmatiche del nostro Piano Regolatore Generale, di verificare la puntuale applicazione del condono in ossequio al dettato normativo, di suggerire l’eventuale adozione di misure organizzative di contrasto e prevenzione del fenomeno per il futuro, di indicare i più opportuni ed urgenti interventi di riqualificazione urbana, igienico-sanitaria ed ambientale, nonché le opere di urbanizzazione primaria e secondaria, da realizzare in via prioritaria con le somme che il Comune andrà ad introitare ad esito delle procedure di sanatoria.
Dinanzi ad un fenomeno così diffuso e capillare, non credo si possa più parlare di fenomeno eccezionale ed anzi non credo sia appropriata la stessa espressione, qui utilizzata, di “fenomeno”. Si è infatti al cospetto di una sistematica – direi, in termini sociologici, condivisa – pratica edilizia; non un fenomeno, dunque, ma un sistema.
Il problema non è allora di sapere se tale sistema è estraneo alle regole, né se è anteriore alle regole, come si immagina spesso. La logica è radicalmente diversa. Se si vuole davvero combatterlo (almeno per il futuro), non è più sufficiente opporre un rifiuto fondamentale e inconciliabile di riconoscerlo, come se vi si sospettasse un segreto ineluttabile e inquietante (una causa onnipresente) che attraversa nostro malgrado la nostra città ed il nostro territorio.
Se si vuole davvero combatterlo (per il futuro), è necessario ora analizzare quel fenomeno, nel gioco storico e concreto dei suoi modi e meccanismi di funzionamento, allo scopo di intervenire a rimuovere le sue cause remote e inceppare il suo funzionamento.
Altamura 6 febbraio 2004
enzo colonna
Riporto di seguito la proposta di deliberazione consiliare di istituzione della commissione speciale che è stata depositata in Comune il 5 febbraio 2004 e che ha già raccolto l’adesione di altri cinque consiglieri comunali.
PROPOSTA DI DELIBERAZIONE AL CONSIGLIO COMUNALE
elaborata e presentata, come primo firmatario,
dal consigliere comunale Enzo Colonna
OGGETTO: Istituzione e Regolamento della “Commissione consiliare speciale di indagine e controllo sul fenomeno dell’abusivismo edilizio nel territorio del Comune di Altamura”.
IL CONSIGLIO COMUNALE,
PREMESSO CHE:
-§ l’abusivismo edilizio nel territorio comunale rappresenta da anni un fenomeno diffuso e dilagante, che ha determinato processi degenerativi del tessuto urbanistico ed edilizio della città , con pesanti ricadute negative in termini di degrado dell’ambiente, della crescita armonica ed esteticamente accettabile della città , del paesaggio e delle condizioni di vita e di socialità dei cittadini altamurani, di deterioramento e di insufficienza dei beni e dei servizi della collettività ;
-§ costituisce un’oggettiva conferma dell’ampiezza del fenomeno l’elevato numero di dichiarazioni di interesse alla sanatoria di cui all’art. 32 del decreto legge 30 settembre 2003, n. 269, convertito dalla legge 24 novembre 2003, n. 326, pervenute a questo Comune entro il 31 gennaio 2004, così come disposto dall’art. 1 della legge regionale 23 dicembre 2003, n. 28;
-§ si rende necessario procedere ad un’indagine completa ed articolata sulle cause e sulla portata del fenomeno, diretta a verificare diffusione sul territorio e tipologia degli abusi edilizi per i quali sia stato comunicato al Comune l’interesse alla sanatoria; ad evidenziare le maggiori ricadute negative del fenomeno; individuare eventuali deficienze organizzative e strutturali dell’Ente comunale che non abbiano consentito un’adeguata azione di prevenzione e contrasto del fenomeno; ad individuare l’eventuale sussistenza di limiti strutturali e programmatici del Piano Regolatore Generale che non abbiano consentito di fornire adeguate e tempestive risposte ai fabbisogni edilizi della popolazione e dell’imprenditoria altamurane; a verificare la puntuale rispondenza alle disposizioni di legge delle procedure e delle modalità applicative adottate da questo Comune nella definizione e sanatoria degli abusi edilizi di cui alla legge n. 326/03 ed alla l.r. n. 28/03; a suggerire l’eventuale adozione di misure organizzative di contrasto e di prevenzione del fenomeno per il futuro; ad indicare i più opportuni ed urgenti interventi di riqualificazione urbana, igienico-sanitaria ed ambientale, nonché le opere di urbanizzazione primaria e secondaria, da realizzare in via prioritaria con le somme che il Comune andrà ad introitare ad esito delle procedure di sanatoria;
-§ si ritiene pertanto necessario procedere a questo tipo di indagine per il tramite di una Commissione consiliare speciale;
VISTO l’art. 36 dello Statuto Comunale,
DELIBERA
-· di istituire la “Commissione consiliare speciale di indagine e di controllo sul fenomeno dell’abusivismo edilizio nel territorio del Comune di Altamura” che sarà composta da cinque consiglieri comunali designati secondo le modalità definite nell’allegato Regolamento;
-· di assegnare alla Commissione i seguenti compiti: 1) verificare diffusione sul territorio e tipologia degli abusi edilizi per i quali sia stato comunicato al Comune l’interesse alla sanatoria; 2) segnalare le maggiori ricadute negative del fenomeno in termini di degrado del tessuto urbanistico ed edilizio della città , dell’ambiente e del paesaggio, dei beni e dei servizi della collettività , delle condizioni di vita e di socialità dei cittadini altamurani; 3) individuare eventuali deficienze organizzative e strutturali dell’Ente comunale che non abbiano consentito un’adeguata azione di prevenzione e contrasto del fenomeno; 4) evidenziare l’eventuale sussistenza di limiti strutturali e programmatici del Piano Regolatore Generale che non abbiano consentito di fornire adeguate e tempestive risposte ai fabbisogni edilizi della popolazione e dell’imprenditoria altamurane; 5) verificare la puntuale rispondenza alle disposizioni di legge delle procedure e delle modalità applicative adottate da questo Comune nella definizione e sanatoria degli abusi edilizi di cui alla legge n. 326/03 ed alla l.r. n. 28/03; 6) suggerire l’eventuale adozione di misure organizzative di contrasto e di prevenzione del fenomeno per il futuro; 7) indicare i più opportuni ed urgenti interventi di riqualificazione urbana, igienico-sanitaria ed ambientale, nonché le opere di urbanizzazione primaria e secondaria, da realizzare in via prioritaria con le somme che il Comune andrà ad introitare ad esito delle procedure di sanatoria;
-· di fissare in un anno il termine per l’espletamento del mandato della Commissione, prorogabile, per una sola volta, ove si rendesse necessario e previa risoluzione motivata approvata dal Consiglio Comunale;
-· di approvare l’allegato Regolamento di disciplina dell’attività e del funzionamento della Commissione.
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REGOLAMENTO DELLA COMMISSIONE CONSILIARE SPECIALE DI INDAGINE E DI CONTROLLO SUL FENOMENO DELL’ABUSIVISMO EDILIZIO NEL TERRITORIO DEL COMUNE DI ALTAMURA.
Art. 1
(Ambito di applicazione)
Il presente Regolamento disciplina l’attività , il funzionamento ed i compiti della Commissione speciale di indagine e di controllo sul fenomeno dell’abusivismo edilizio nel territorio del Comune di Altamura.
Art. 2
(Compiti della Commissione)
Sarà compito della Commissione:
1) verificare diffusione sul territorio e tipologia degli abusi edilizi per i quali sia stato comunicato al Comune l’interesse alla sanatoria;
2) segnalare le maggiori ricadute negative del fenomeno in termini di degrado del tessuto urbanistico ed edilizio della città , dell’ambiente e del paesaggio, dei beni e dei servizi della collettività , delle condizioni di vita e di socialità dei cittadini altamurani;
3) individuare eventuali deficienze organizzative e strutturali dell’Ente comunale che non abbiano consentito un’adeguata azione di prevenzione e contrasto del fenomeno;
4) evidenziare l’eventuale sussistenza di limiti strutturali e programmatici del Piano Regolatore Generale che non abbiano consentito di fornire adeguate e tempestive risposte ai fabbisogni edilizi della popolazione e dell’imprenditoria altamurane;
5) verificare la puntuale rispondenza alle disposizioni di legge delle procedure e delle modalità applicative adottate da questo Comune nella definizione e sanatoria degli abusi edilizi di cui alla legge n. 326/03 ed alla l.r. n. 28/03;
6) suggerire l’eventuale adozione di misure organizzative di contrasto e di prevenzione del fenomeno per il futuro;
7) indicare i più opportuni ed urgenti interventi di riqualificazione urbana, igienico-sanitaria ed ambientale, nonché le opere di urbanizzazione primaria e secondaria, da realizzare in via prioritaria con le somme che il Comune andrà ad introitare ad esito delle procedure di sanatoria.
Art. 3
(Attività )
Le riunioni della Commissione hanno luogo presso il Palazzo di Città e sono convocate dal Presidente con avviso scritto. Per lo svolgimento di specifiche attività può riunirsi in un differente luogo, come pure la Commissione può procedere a sopralluoghi ed alla ricognizione di zone o parti della città e del territorio comunale.
Nell’espletamento della sua attività , la Commissione si avvale della collaborazione del personale dell’amministrazione comunale e del supporto strumentale e logistico del Comune.
La Commissione, senza alcuna formalità , può prendere visione ed acquisire copia di atti in possesso o a disposizione dell’amministrazione o degli uffici comunali.
La Commissione può procedere all’audizione di personale dell’amministrazione comunale, come pure di esperti, tecnici, rappresentanti di categorie professionali e di associazioni e di chiunque possa fornire informazioni o ausilio utili all’attività della Commissione.
In ordine alle informazioni ed ai documenti acquisiti durante l’attività della Commissione, nonché in ordine all’attività svolta, i membri della Commissione sono tenuti ad assicurare un’adeguata e proporzionata riservatezza, nonché le cautele e garanzie di tutela imposte dal Codice in materia di protezione dei dati personali.
Delle riunioni e dell’attività svolte dalla Commissione viene redatto, a cura di un funzionario o impiegato comunale con funzioni di segretario verbalizzate, resoconto scritto in forma sintetica.
Tutta la documentazione acquisita o prodotta dalla Commissione, nonché i verbali dei lavori della Commissione, sono custoditi, a cura del Dirigente del I Settore, presso il Palazzo di Città in luogo accessibile unicamente ai membri della Commissione.
Art. 4
(Composizione)
La Commissione è composta da cinque consiglieri comunali designati dal Consiglio comunale. Alla designazione il Consiglio comunale procede con votazione a scrutinio segreto in cui ad ogni consigliere è consentito esprimere due preferenze.
I consiglieri designati eleggono, alla prima riunione ed al proprio interno, il presidente della commissione a cui spetta il compito/potere di impulso e coordinamento dei lavori della Commissione.
Per la validità delle sedute della Commissione è richiesta la presenza di almeno tre membri della stessa. Si applica quanto disposto dal comma 10 dell’art. 36 dello Statuto Comunale.
Art. 5
(Durata del mandato)
La Commissione espleterà il suo mandato nel termine di un anno decorrente dal suo insediamento. Ove si rendesse necessario e strettamente funzionale al completamento dell’attività delegata alla Commissione, la durata del mandato può essere prolungata, per una sola volta e di un anno solo ancora, con risoluzione motivata approvata dal Consiglio comunale su proposta del Presidente della Commissione.
Art. 6
(Relazione finale)
La Commissione conclude il suo mandato con una relazione scritta che deve essere stata approvata dalla maggioranza dei componenti. In ogni caso la relazione dovrà dar conto, ove non approvata all’unanimità , delle posizioni di minoranza espresse all’interno della Commissione.
La relazione è messa a disposizione di tutti i consiglieri comunali per almeno trenta giorni prima di essere discussa in una seduta del Consiglio comunale. In questa occasione, sarà compito del Presidente della Commissione illustrare i lavori ed i risultati dell’attività svolta.
Art. 7
(Norma finale)
Per quanto non espressamente disciplinato dal presente Regolamento, si fa rinvio a quanto previsto per le commissioni consiliari permanenti.