Il dossier de La Nuova Ecologia sulla Murgia

Fra i molti articoli, anche un’intervista al presidente del circolo di Altamura dell’associazione ambientalista:

Parla il presidente del circolo Legambiente di Altamura. E racconta le offese dell’incuria e del malaffare allo sconfinato paesaggio dell’Alta Murgia. Dove la pratica dello spietramento sta trasformando i pascoli in terreni coltivabili scarsamente produttivi
Il Centro studi Torre di Nebbia ha girato un video sull’Alta Murgia che i volontari di Legambiente Altamura si sono portati in giro nella campagna di sensibilizzazione in vista della marcia Gravina-Altamura di domani. Sono convinti che le immagini siano più persuasive delle parole per informare i cittadini e convincerli a partecipare all’evento. Ed
Alta murgia
è così. Lo sconfinato paesaggio dell’Alta Murgia con le masserie e gli antichi tratturi, usati un tempo per le transumanze, parla di un antico rapporto tra uomo e ambiente che oggi rischia di incrinarsi.

«L’uomo ha perso l’antico rispetto per la natura – dice Vito Castoro, presidente di Legambiente Altamura – Un tempo si coltivava solo nelle lame (avvallamenti tra due piccoli colli dove si concentra la terra fertile, ndr). Il resto della Murgia era destinato ai pascoli. Murgia vuol dire infatti “pietra nuda, che affiora spontaneamente”, e la roccia è l’elemento caratteristico di questo habitat che prende il nome di pseudosteppa mediterranea. La pratica dello spietramento, che interessa oggi il
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60% del territorio murgiano – prosegue l’ambientalista – lo sta snaturando completamente trasformando i pascoli in terreni coltivabili, scarsamente produttivi».

Ma le offese dell’uomo non finiscono qui. «Uno dei posti più belli e più rappresentativi dell’Alta Murgia – spiega Castoro – è il pulo di Altamura (una dolina carsica, ndr). Profondo 90 metri per un diametro di 500 metri, ha alla base un pozzo di altri 45 metri. Al suo interno la polizia municipale ha trovato 150 carcasse d’auto e centinaia di copertoni». Scempi di questo genere costellano un po’ dappertutto l’Alta Murgia, «ed è per questo – ribadisce – che è necessario fare pressioni per l’istituzione del Parco. Domani marceremo per far conoscere
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alla gente le forme di degrado che minacciano la nostra terra».

La manifestazione partirà  proprio da qui. La giornata sarà  aperta dal forum dell’associazione Altragricoltura e si concluderà  tra gli stand di prodotti tipici. «Ribadiremo la nostra protesta contro la mancata realizzazione del Parco dell’Alta Murgia» ha annunciato Gianni Fabbris, portavoce nazionale dell’associazione. Ci saranno anche gli agricoltori che invaderanno la strada statale 96 con i trattori: sono i più scossi dalla vicenda dei fanghi tossici. Al loro fianco sflleranno gli “Amici del fungo cardoncello”, che vedono messo a rischio il vegetale simbolo di un’intera regione.

7 novembre 2003
Francesco Nicoletti