IL CONSIGLIO COMUNALE DI ALTAMURA
– con la partecipazione dei parlamentari, nazionali e regionali, espressione del territorio – riunito in seduta straordinaria in data 09.09.2003, col seguito al giorno successivo, per trattare della questione inerente i gravissimi fatti messi in risalto dalle cronache nazionali, ed attualmente all’attenzione della magistratura inquirente, consistenti in spandimento abusivo su terreni della Murgia siti in territori di Altamura e Gravina, di rifiuti presuntivamente solidi urbani e pericolosi della DITTA “TERSAN PUGLIA E SUD ITALIA SPA” di Modugno, sentita la relazione del Sindaco e dopo ampio dibattito,
ha deliberato il seguente ordine del giorno:
– Stigmatizza il gravissimo ed increscioso episodio di spandimento abusivo di rifiuti su terreni murgiani, costituente pericoloso e dannoso attacco al territorio, meritevole invece di particolare tutela, sia sotto il profilo idrogeologico ed ambientale, che sotto quello agricolo, zootecnico, imprenditoriale, commerciale e turistico.
– Ritiene doveroso da un lato accertare le responsabilità , assicurando che la Giustizia faccia il suo corso con la dovuta tempestività , e dall’altro porre in essere ogni opportuna iniziativa tesa a scongiurare eventuali e maggiori danni all’ambiente, al territorio ed all’economia locale.
PRENDE ATTO delle puntuali e tempestive iniziative poste in essere dal sindaco, consistite in:
1. ordinanza sindacale n. 92 del 21 agosto 2003, con la quale veniva disposta la immediata sospensione di ogni operazione di spandimento dei fanghi e di qualsiasi altro materiale inorganico sui terreni interessati siti alla Contrada Cervone;
2. ordinanza sindacale n. 97 del 3 settembre 2003, con la quale veniva disposto il divieto assoluto di spandimento di rifiuti di qualsiasi natura e consistenza sul territorio comunale, con riferimento alle zone assoggettate al vincolo posto con la precedente ordinanza;
3. ordinanza sindacale n. 98 del 5 settembre 2003, con la quale veniva vietata l’attività di pascolo e di coltivazione sui terreni in essa riportati, nonché su quelli contermini per una distanza di metri 500;
4. informazione alla cittadinanza di quanto andava emergendo a seguito di circostanziata denuncia presentata dalle associazioni: Coldiretti, Confederazione Italiana Agricoltori, Centro Studi “Torre di Nebbia”, Coordinamento per lo Sviluppo e la Qualità della Vita, Legambiente, W.W.F., tutte di Altamura;
INVITA l’amministazione comunale ad effettuare ed approfondire ogni opportuna indagine, coinvolgendo enti e strutture operative regionali, provinciali e nazionali, al fine di poter auspicabilmente dare certezze ai cittadini sui rischi di inquinamento dei prodotti agricoli, zootecnici e delle falde acquifere;
IMPEGNA, altresì, l’amministrazione comunale a costituirsi parte civile nel procedimento penale che dovrà seguire a carico dei responsabili di un così esecrabile crimine;
IMPEGNA il presidente e l’amministrazione provinciale di Bari ad immediatamente sospendere le autorizzazioni concesse alle imprese coinvolte in qualsiasi modo nella vicenda e, dunque, legittimamente sospettate di gravi irregolarità nell’esercizio del trattamento dei rifiuti e nella commercializzazione dei derivati, ivi comprese quelle riguardanti l’impianto di compostaggio in costruzione in agro di Grumo Appula, a confine col territorio del Comune di Altamura; nonché ad avviare le procedure amministrative tese alla verifica dei presupposti per procedere alle revoche delle stesse autorizzazioni, ed all’accertamento della legittimità e validità dei pareri e di ogni altro atto prodromico resi dai competenti uffici, all’uopo riconvocando una conferenza dei servizi con tutti gli enti e soggetti interessati; in ogni caso ad una nuova verifica dei C.E.R., onde scongiurare ogni possibilità che in impianti di compostaggio del nostro territorio giungano fanghi e scarti di lavorazione di industrie dannosi per la salute e per l’ambiente;
IMPEGNA correlativamente il presidente della giunta regionale della Puglia, anche in qualità di commissario per l’emergenza rifiuti, ad attivarsi per la verifica della legittimità e validità degli atti amministrativi e dei pareri resi dalla Regione per la realizzazione dell’impianto di compostaggio in agro di Grumo Appula, nonché per l’attività cc.dd. di spietramento già abbondantemente autorizzata, che ha insensatamente devastato l’intero habitat murgiano e creato i presupposti per l’utilizzo di presunto ammendante;
AUSPICA, essendo la questione essenzialmente di rilevanza cittadina, il coinvolgimento di tutte le forze politiche, delle associazioni ambientaliste e di categoria, e di tutti i cittadini, in una pubblica manifestazione che esprima la unanime protesta per l’accaduto ed impegni le istituzioni, ai diversi livelli, in una azione di tutela e valorizzazione della intera “Murgia”, quale risorsa geo-ambientale, nel segno di un progetto di sviluppo sostenibile per le sue popolazioni;
IMPEGNA l’amministrazione comunale a richiedere a sua Ecc.za il Prefetto di Bari la costituzione di un nucleo per il coordinamento tra le polizie municipali dei comuni della Murgia, la polizia provinciale e forestale, i carabinieri, la polizia di stato, la guardia di finanza, di cui facciano altresì parte i 9 sindaci dei comuni murgiani, per un più efficace controllo del territorio, al fine di stroncare il ripetersi di qualsiasi altra illecita operazione di aggressione al territorio murgiano;
IMPEGNA infine l’amministrazione ad avviare, previa intesa con la magistratura, tutte le procedure di legge per la messa in sicurezza e bonifica del sito inquinato; a promuovere la formazione di un coordinamento di tutte le associazioni ambientaliste e di categoria per una costante attività di prevenzione e vigilanza del territorio, anche tramite attività informativa e conoscitiva a vantaggio degli operatori agricoli e turistici e della popolazione scolastica.
IMPEGNA ALTRESàŒ SINDACO E GIUNTA:
1) ad impedire, mediante l’adozione di provvedimenti interdittivi di portata generale, attività e processi di trasformazione irreversibile del territorio, in particolare la pratica della trasformazione da pascolo a seminativo attuata attraverso la tecnica dello spietramento;
2) ad attivare gli adeguati e necessari mezzi di tutela (anche civilistica) diretti a preservare i terreni gravati da usi civici ed i terreni di proprietà comunale da processi (già consumati ed in corso) di trasformazione delle loro destinazioni d’uso (da pascolo a seminativo attraverso la pratica dello spietramento);
3) ad attivare le procedure e le iniziative (di competenza provinciale) di cui all’art. 21 della legge n. 228 del 18 maggio 2001 finalizzate alla tutela del territorio murgiano che presenta produzioni agricole di indubbie e particolari qualità e tipicità , in particolare ad individuare nel territorio ricadente all’interno della perimetrazione del Parco dell’Alta Murgia una “zona non idonea alla localizzazione di impianti di smaltimento e recupero dei rifiuti ai sensi dell’articolo 20, comma 1, lettera e)” del d.lgs. 22/97;
4) ad avviare forme (anche convenzionali) di collaborazione con associazioni ambientaliste e di volontariato al fine di realizzare una rete civica di presidio, sorveglianza, monitoraggio e tutela del territorio murgiano;
5) a sollecitare Ministero dell’Ambiente e Regione Puglia a concludere rapidamente l’iter istitutivo del Parco Nazionale dell’Alta Murgia.