ALTAMURA(BARI) Il pane murgiano batte la globalizzazione. Ad Altamura, città del pane DOP, ha chiuso il ……..
ALTAMURA(BARI) Il pane murgiano batte la globalizzazione. Ad Altamura, città del pane DOP, ha chiuso il ristorante di McDonald’s. Si era aperto due anni e mezzo fa con grandi ambizioni: trapiantare anche sulla Murgia il suo stile alimentare fatto di panini, hamburger e patatine ma anche di velocità , poco prezzo e uniformità . Uno stile che si voleva estendere a tutta la Puglia come è esteso a tutto il mondo. Ma in questo stesso periodo, la regina della ristorazione attraversa una profonda crisi in tutto il mondo. Il titolo ha perso il 50% del valore a partire da giugno, per non dire delle denunce piovute sul gruppo da parte di cittadini obesi.
L’esperimento dunque non è riuscito. La gente di Altamura (e della Puglia intera) ha continuato a mangiare bene nei suoi ristoranti, ma soprattutto nei suoi panifici, dove si sforna continuamente quel sovrano alimento fragrante e croccante che è il pane, con tutti i suoi derivati (focacce, taralli, pasticci), buoni per il fast-food di qualità . Ci saranno certo valide ragioni economiche, commerciali o gestionali a monte di questa chiusura; e le hanno ha esposte con argomentazioni e dati tecnici (dal crollo in Borsa, al cambio di presidente, alle nuove strategie per impossessarsi dello stile italiano nel mangiare) le pagine economiche dei giornali. Ma a noi interessano di più le ragioni culturali su cui si dibatte da anni in tutto il mondo, nella dialettica fra localismo e mondialismo. La nostra tradizione del mangiare cose genuine di grande sapore non è stata scalzata da questa moda, nè fra i giovani nè fra i bambini. I primi continuano a fare i loro «snack» per la strada a botta di spicchi di focaccia calda e succulenta (più buona e anche meno costosa); i secondi erano sì fra i maggiori utenti del McDonald’s di Altamura, ma ci andavano più per gli allettamenti (palloncini, clown, giocattoli, gadget) che per il cibo. La tradizione familiare era così radicata anche nel loro patrimonio genetico che la multinazionale non è riuscita a sradicarla del tutto. Di qui la scarsa affluenza in un locale molto grande di un pubblico anche molto settoriale: bambini, famiglie proletarie, soprattutto albanesi immigrati.
Dice Marco Lorusso, uno dei dieci dipendenti licenziati ad Altamura: «Si lavorava solo il sabato, ma non a pieno regime; si era sotto quasi per i cinque sesti del fatturato minimo previsto.» Lui faceva parte della «crew» (che vuol dire truppa, nel linguaggio militaresco della multinazionale) cioè della manovalanza di una decina di ragazzi guidati dal manager. «Qual era il tuo lavoro? – gli chiedo. «Preparavo panini da scongelare, tostare e servire; hamburger da scongelare, friggere e servire; Coca Cola in sciroppo da diluire… Sì, tutto arrivava pre-confezionato, i panini da Modena, la carne dalla Spagna, la Coca Cola non so; ma tutto senza indicazione degli ingredienti.
I controlli igienici però erano perfetti: frequenti e severi».
Il ventiduenne Lorusso ha un diploma d’Istituto Professionale per l’Arte Bianca, quindi ha una preparazione specifica per le farine e le lavorazioni alimentari. Ma non gli è servita a nulla nel ristorante della multinazionale.
Accanto al quale, da un anno e mezzo fa, si è pure aperto il forno di una delle più antiche e gloriose dinastie di panificatori altamurani.
Forse la sua concorrenza di piccolo David ha dato il colpo mortale al gigante Golia. Che comunque era già accerchiato da decine di questi panifici tradizionali altamurani, famosi ovunque per le loro bontà alimentari, e quindi affollatissimi.
Dunque Pane di Altamura batte hamburger americano per uno a zero…Ma forse è più esatto dire che Puglia batte McDonald’s. E’ il palato dei pugliesi, avvezzo ai buoni sapori della cucina nostrana, ad aver vinto silenziosamente. E forse la riscossa della Vecchia Europa delle mille ghiottonerie, più che dagli assalti violenti del contadino francese no-global Bové, parte dalla Puglia del Pane e del vino. Nell’ottobre del 2000 in tutt’Italia ci furono delle manifestazioni di protesta davanti alla catena dei McDonald’s fatte con i prodotti tipici: a Palermo con le panelle di ceci, a Firenze con la trippa, a Napoli con i fagioli.
Notammo allora che nessuno in Puglia aveva ostentato le pucce a Lecce, le cozze a Taranto o il pane ad Altamura davanti a questi simboli della globalizzazione. Oggi vediamo fatti e non parole. Il pane DOP scaccia l’hot-dog di serie, la tradizione pugliese vince sull’innovazione, il regionalismo sulla mondializzazione. Non vorremmo che fosse il forellino nella diga del colosso multinazionale che vacilla.
Bianca Tragni