Volantino del Coordinamento Cttadino per la Qualità della Vita.
Finalmente è stata raggiunta l’intesa tra la Regione Puglia e il Ministero dell’Ambiente in ottemperanza alla L. S. n. 426/98.
All’incontro, ufficiale, del 19.11.02 a Roma, erano presenti anche tutti i rappresentanti dei Comuni coinvolti, della Provincia
di Bari e della Comunità Montana dell’Alta Murgia. Per completare l’iter istituzionale bisognerà ora attendere il decreto del
Presidente della Repubblica, previsto entro febbraio 2003”¦
Il risultato conseguito è senza dubbio importante: premia innanzitutto coloro che, da tempo, si sono impegnati
per tutelare il territorio dalle varie forme di degrado (che tutt’ora subisce) e per delineare concrete
possibilità di “sviluppo eco-sostenibile”?.
Tuttavia, alcune considerazioni s’impongono:
La perimetrazione approvata non è la stessa che tutti i sostenitori del parco hanno sostenuto insieme a quasi tutti i Comuni,
alla Comunità Montana e alla Provincia, che è quella relativa alla Conferenza di Servizi regionale del 1993. Una perimetrazione,
lo ricordiamo, che rispondeva a criteri “oggettivi”? e segnata per lo più dalle infrastrutture storiche ed evidenti
dell’Alta Murgia. Quella approvata, invece, non sola risulta più ridotta di circa 24 mila ettari, ma segna i confini del parco in
modo ibrido e senza alcuna vera coerenza, eliminando aree omogenee, boschi e pascoli e molte importanti masserie storiche,
persino lungo il Costone (dove si snoda l’interessante “sistema bipolare”? formato da “masserie da campo”? e da
“masserie per pecore”?), da Altamura fino a Spinazzola.
Dalla perimetrazione approvata risulta chiaro il peso che nelle decisioni finali hanno avuto, in maniera esclusiva, solo alcune
rappresentanze di categorie produttive e in “favore”? sono di alcuni loro noti associati che hanno bloccato l’iter per anni:
1. quelle dei cavatori che hanno rosicchiato grandi spazi, soprattutto a Minervino (nonostante la ferma opposizione del
Sindaco), ma anche a Ruvo e a Corato;
2. quella degli imprenditori legati agli accordi di programma (L.R. n. 34), a Toritto, Grumo ma soprattutto ad Altamura dove
sono state anche inserite due grandi aree individuate come “zone 3”?;
3. quella della Coldiretti (di Altamura) che è riuscita a sottrarre al parco la parte più cospicua (da 26 mila ettari si passa a
circa 12 mila) col il risultato di trasformare il perimetro dell’agro altamurano in un vero e tortuoso labirinto, neppure comprensibile
sulla carta. Sarebbe stato più “onesto”? uscire fuori del tutto. Tale confine infatti risulta essere disegnato su specifici
catastali riferiti ad alcuni proprietari terrieri non difficile da individuare”¦
Alcune norme sono state modificate, a volte in modo sostanziale, per quanto riguarda ad esempio l’uso dei fitofarmaci in
Zona 1, prima vietato, oppure per l’edificabilità la cui norma n. 8, esclude dal computo della superficie utile, il 15%, le strutture
rurali (tale norma in verità risulta formulata in maniera ambigua). Così nel Parco si potrà fare di tutto e di più. Il Parco
così concepito sarà difficile da gestire, e senza per ora considerare all’interno del perimetro la presenza dei poligoni militari.
Il Comune di Altamura ha contribuito con i suoi ritardi e le sue ambiguità a tenere dentro tutto e nulla, dando un colpo alla
botte e tre al cerchio, ovvero favorendo in modo supino gli accordi di programma in zona agricola e, di fatto, preparando il
terreno per altre e future speculazioni in un territorio omogeneo ma tenuto fuori chissà perché dal perimetro definitivo.
Che fare ora per affrontare i compiti che necessariamente si impongono a partire da questa nuova prospettiva? A cominciare
dall’opera di bonifica e recupero, ove possibile, dei principali ecosistemi, alla creazione di sinergie dirette a progettare e realizzare
interventi di riqualificazione ambientale, di tutela e valorizzazione del patrimonio storico, culturale e gastronomico”¦,
alla operazione di coordinamento che non potrà essere lasciata solo all’Ente parco (quando ci sarà ), insomma a riempire di
contenuti il parco, a creare altri presupposti utili alla sfida che tutta la comunità murgiana dovrà sostenere.
Sarebbe necessario aprire subito il dialogo su questi e altri temi”¦
Altamura 24.11.02
Coordinamento per lo sviluppo e la qualità della vita
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