In tutti questi anni abbiamo argomentato e ripetuto fino alla noia la necessità e l’urgenza di tutelare l’Alta Murgia dalle innumerevoli forme di degrado cui era ed è attualmente sottoposta: dalla battaglia contro i Poligoni militari ai depositi di scorie nucleari, dai cosiddetti laghetti artificiali allo spietramento indiscriminato, dallo scempio dei manufatti rurali alle discariche abusive, dai campi di golf ai capannoni industriali in zone agricole e, ultima emergenza in ordine di tempo, alle previste foreste caotiche di pali eolici
Abbiamo sempre sostenuto che il Parco Nazionale dell’Alta Murgia (approvato in via definitiva dalla legge dello Stato n. 426/98) rappresenta ancora oggi l’unico progetto concreto, emerso in tanti anni di vuote parole, in grado di invertire la tendenza, bloccando una distruzione senza precedenti e, soprattutto, favorendo un progetto di sviluppo coerente e in sintonia con le risorse ambientali e umane del territorio.
A confermare tutto questo è lo stesso Governo nazionale che, rispondendo (martedì 25 giugno) in Commissione Ambiente della Camera dei Deputati alla tempestiva ed opportuna interrogazione parlamentare dell’onorevole Piglionica (sollecitata dai Comitati dell’Alta Murgia) circa l’ipotesi di localizzare il Deposito Nazionale di scorie radioattive nel territorio dell’Alta Murgia, oltre a fare esplicito riferimento alla necessità e all’urgenza di pervenire in tempi rapidi alla ratifica dell’intesa con la Regione Puglia sulle norme di salvaguardia e sulla perimetrazione del Parco dell’Alta Murgia, ha dichiarato: “che ai sensi della legge quadro sulle aree protette e successive modifiche e integrazioni non è possibile realizzare alcun intervento che possa compromettere la salvaguardia dei valori ambientali naturalistici, caratteristici di quel territorio individuato quale area protetta. Tanto premesso sembra evidente che l’insediamento di un deposito di materiale radioattivo all’interno di un Parco Nazionale, seppure in fase di istituzione, è in netto contrasto con la legislazione nazionale sulle aree protette“.
L’autorevole risposta dimostra in modo chiaro che l’Alta Murgia non potrà ospitare il Deposito unico nazionale per scorie nucleari da 150.000 metri cubi SOLO perché è un territorio che leggi nazionali e regionali hanno individuato quale area da proteggere attraverso l’istituzione di un Parco Nazionale.
Questo grande risultato dovrebbe finalmente far tacere menzogne e strumentalizzazioni e, soprattutto, dovrebbe finalmente convincere coloro che ancora si mostrano dubbiosi ed incerti della necessità di istituire subito il Parco, a cominciare dal Comune di Altamura che, ad un anno dalla deliberazione di adesione al Parco (del 27 luglio 2001), ancora non decide sulla sua perimetrazione (da tutti gli altri Comuni già condivisa) tergiversando e perdendo pericolosamente tempo prezioso.
Le scorie non costituiscono l’unico pericolo e se possiamo per ora tirare il fiato significa soltanto che le responsabilità aumentano e non possiamo più permetterci di rinviare all’infinito una scelta persino troppo matura.
Altamura, 27.06.2002
Coordinamento cittadino per lo sviluppo e la qualità della vita
CAM Comitati dellAlta Murgia
DA QUI PUOI SCARICARTI IL VOLANTINO A COLORI.
Da PC premi tasto destro e scegli “Salva oggetto con nome…”. Da Mac premi ctrl e clicca, poi scegli “scarica collegamento su disco”.