Chomsky: Non so in Italia, ma negli Usa la popolazione è “sondata”
estensivamente, in modo massiccio, cosicché noi abbiamo una conoscenza
abbastanza buona degli atteggiamenti pubblici. C’è, infatti, ad Harvard un
progetto chiamato “L’Elettore che Svanisce”, che mi sembra molto
significativo. Si occupa di analizzare nei dettagli i risultati elettorali
per tentare di determinare perché gli elettori stanno perdendo interesse
nelle elezioni da venti anni a questa parte. Una delle cose che viene
misurata è il senso di “helplessness”, di impotenza cioè, ovvero si
percepisce sempre di più che non è possibile fare niente che agisca sul
processo politico.
Il senso di impotenza ha colpito pesantemente quest’anno, ben oltre ogni
precedente.
Di fronte all’elezione approssimativamente il 75% della popolazione ha
percepito che non c’era alcuna competizione, che era solo una sorta di gioco
tra sottoscrittori ricchi, “boss” di partito ed i media.
L’industria delle relazioni pubbliche, della pubblicità , ha creato i
candidati, addestrandoli ad usare certi gesti e determinate parole che i
ricercatori di marketing indicavano come utili ai fini elettorali.
Alla fine nessuno diceva ciò che pensava, nessuno capiva e molti pensavano
che si trattasse di qualcosa privo di senso, solo una specie di gioco di
marketing, di pubbliche relazioni.
Pacitti : Pensa che ciò che sta accadendo in Italia sia simile?
Chomsky: Posso dire che è molto simile, ma io non conosco l’Italia come gli
Stati Uniti. Questa è una tendenza che partì dagli Stati Uniti e dalla Gran
Bretagna e che risale alla prima parte del secolo. Era naturale che dovesse
nascere nei paesi più democratici. Negli anni ’20 qui si capì subito – negli
altri paesi più tardi – che non era più possibile controllare la gente con
la forza. I paesi stavano diventando più democratici. Il diritto di voto si
stava estendendo.
Il Partito Conservatore britannico – abbiamo i loro verbali interni –
all’epoca della Prima Guerra Mondiale comprese che non c’era più alcun modo
di tenere la generalità della popolazione fuori del sistema elettorale.
Compresero che si andava verso il suffragio universale e che dovevano perciò
rivolgersi a quello che chiamarono “guerra politica”.
Sono chiamate pubbliche relazioni, ma significa propaganda, cioè il
tentativo di controllare gli atteggiamenti delle persone ed i loro pensieri
dirigendoli verso altre preoccupazioni. Non potendo controllare il popolo
con la mera forza, lo si tiene comunque fuori dall'”arena politica”. Lo
stesso veniva fatto negli Stati Uniti. Infatti, si registrava una crescita
enorme dell’industria delle pubbliche relazioni. Nelle società più avanzate,
più democratiche, c’è da credere che appena una società ottiene più libertà ,
la propaganda sostituisce la violenza come mezzo di controllo del popolo.
Berlusconi è stato imputato in una serie di processi penali in cui è stato
condannato. Ma a causa della legge italiana sulla caduta in prescrizione dei
reati, in effetti nessuna di queste sentenze è stata applicata. Un recente
libro elenca quattordici imputazioni contro Berlusconi. Nell’ultimo decennio
ha collezionato pene detentive per un totale di sei anni e cinque mesi per
corruzione, finanziamento illegale e falso in bilancio.
Chomsky: Per gli standard Usa si tratta di banalità .
Pacitti: Nel 1990, Berlusconi fu condannato per spergiuro dopo aver negato
la sua appartenenza alla loggia Massonica P2, una organizzazione
anti-comunista che ha usato i servizi segreti per fini politici. La condanna
di Berlusconi fu annullata da un’amnistia generale. Il sostegno degli Stati
Uniti alla P2 sembrerebbe confermare quello che lei sta dicendo.
Chomsky: Precisamente. L’Italia, come sappiamo, è stata il principale
obiettivo degli Stati Uniti fin dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. Lo
scopo era quello di minare la democrazia in Italia. Negli anni ’40, c’era la
grande paura che la Sinistra vincesse un’elezione democratica. In
particolare, nel 1948 la Sinistra aveva un grande prestigio. Voglio dire che
aver sostenuto la resistenza contro il Fascismo era un fatto molto
importante in quel periodo, così come supportare i sindacati. Proprio mentre
la Sinistra si apprestava a vincere le elezioni, gli Usa iniziarono a
cospirare. Non so se a lei è noto, ma il primo piano del Consiglio di
Sicurezza Nazionale [NSC1, si veda in proposito il memorandum in “Storia del
Consiglio di Sicurezza Nazionale 1947-1997″:
www.fas.org/irp/offdocs/NSChistory.htm] riguarda l’obiettivo di minare la
democrazia in Italia. Questo era il problema dell’epoca. E conclusero che
potevano minare il processo democratico ricorrendo
– all’arma degli aiuti alimentari – e non credo che ci sia bisogno di
ricordarle che in quel periodo c’era molta gente letteralmente affamata
– alla reintegrazione della polizia fascista (cosa che fu effettivamente
fatta) e ad altre cose del genere tra le quali il – sabotaggio dei sindacati
Se tutto questo non fosse stato sufficiente e la Sinistra nonostante tutto
avesse vinto, gli Stati Uniti avrebbero tentato la carta di una
“mobilitazione nazionale”, appoggiando nel contempo una serie di attività
paramilitari contro il governo. La politica del Consiglio di Sicurezza
Nazionale prevalse, e continuò fino agli anni settanta e forse oltre. Voglio
dire che le nostre conoscenze arrivano solamente fino agli anni settanta
perché lì i documenti si fermano.
Il sostegno alla P2 va inserito in questo contesto. In altre parole, lo
sforzo di minare la democrazia italiana ha radici antiche. A confronto,
Berlusconi non sta organizzando attività militari per rovesciare il governo.
Ciò che accade oggi non è corretto, ma non è grave quanto quello che è
accaduto in passato Ed è lo stesso qui. A Clinton non è accaduto di avere
molti processi per corruzione. Ma guardiamo il “curriculum” di Reagan e di
alcuni esponenti della sua amministrazione [1981-89].
Pacitti: Quindi, lei ha esaminato nei dettagli la vicenda italiana?
Chomsky: Non ho fatto ricerche originali ma ho valutato la vicenda
comparando diverse fonti. Quindi, per esempio, nel mio libro Deterring
Democracy uno dei capitoli [capitolo 11: la Democrazia nelle Società
Industriali], contiene dei riferimenti al principale progetto statunitense e
britannico dopo la Seconda Guerra Mondiale: minare la resistenza contro il
Fascismo e ripristinare il tradizionale sistema politico. C’è un riferimento
all’Italia, che viene approfondito in un altro libro successivo, che si
avvale di rivelazioni ulteriori. E sull’argomento c’è un libro molto buono
che ho recensito da qualche parte [World Orders, Old and New, Londra, 1997].
Uno storico italiano [Federico Romero, The United States and the
EuropeanTrade Union Movement 1944-1951, Nord Carolina, 1989-1992] giudica
addirittura positivamente il fatto che gli alleati abbiano disarmato la
resistenza e riportato il “Comitato di Liberazione Nazionale” all’ordine,
perché i “liberi movimenti politici e sociali da sempre ispiravano
diffidenza agli Alleati” in quanto “difficili da controllare”. Romero
descrive gli sforzi degli inglesi e degli americani finalizzati a minare i
gruppi operai e la resistenza contro Fascismo in Italia settentrionale.
Nonostante il giudizio positivo, la descrizione è di grande interesse in
quanto molto accurata.
Pacitti: Dunque, i casi italiani di corruzione risultano assai meno gravi
della casistica americana?
Chomsky: Menzionerò solo un altro esempio per convincerla. In Francia,
proprio accanto l’Italia, ci fu una grande resistenza anti-fascista e forti
movimenti operai. Il sud della Francia fu colpito con intensità seconda
solamente al caso italiano. L’obiettivo era sempre il sabotaggio della
Sinistra e dei sindacati. Così fu restaurata la Mafia corsa in Francia
meridionale e quella è stata la fonte del traffico di eroina nel mondo. Per
ripagarli dei “servizi politici” gli americani consegnarono ai corsi il
monopolio della produzione di eroina. E con questo siamo alla “French
connection”, giusto? Così nacque il problema della droga nel dopoguerra.
Queste sono cose importanti. Basta dare un’occhiata al “NSC1” che ho citato
prima, il primo memorandum del “Consiglio di Sicurezza Nazionale”, così
cruciale nel contesto, richiedeva se necessario, come dicevo, la coercizione
Diciamo in prima istanza il ricatto del cibo e – se non bastasse – il
sabotaggio delle elezioni. Gli Stati Uniti avrebbero dovuto sobillare una
“mobilitazione nazionale”, e quindi preparare la guerra e sostenere le
attività paramilitari interne italiane.
Pacitti: Quindi in Italia stiamo vedendo solo “metà della storia”. Posso
chiederle qualcosa di più sul caso Berlusconi? So che non le piace dare
consigli e senza dubbio non me ne darà alcuno. Ma molta gente radicale in
Italia sta chiedendosi cosa fare. C’è chi ha iniziato a scrivere libri che
raccolgono i casi di corruzione e di ingiustizia, dalla Mafia a Berlusconi
fino ai casi socialmente accettati di corruzione accademica.So che lei ha
posto il problema all’interno di un contesto più largo, globale, ma c’è
qualche cos’altro che noi potremmo e dovremmo fare stando qui e che non
stiamo facendo e che va oltre un contesto italiano?
Chomsky: La risposta a queste domande è la stessa, al di là di quale sia il
caso specifico. Non ci sono segreti che non siano stati scoperti negli
ultimi duemila anni.
Nello specifico italiano, tra “Mafia connections”, criminalità e così via i
fatti dovrebbero essere sufficientemente conosciuti. Ma la domanda è
un’altra: a chi importa realmente? Per quanto posso capire, il vero problema
è che in Italia la gente grosso modo sa, magari non i dettagli, ma
effettivamente non gliene importa.
Pacitti: E perché pensa che non ci sia interesse e coinvolgimento?
Chomsky: Il popolo subisce una pressione tremenda, non solo in Italia ma in
tutto il mondo. Il tentativo è quello di rimuovere la popolazione dall’arena
politica.
Questo viene chiamato neo-liberismo, un modello che ha il suo zoccolo duro
in Gran Bretagna e negli Stati Uniti – di nuovo i paesi più avanzati – ma
che si espande ovunque, col risultato di invertire quello che accadde negli
anni sessanta. Quello che accadde negli anni sessanta aveva terrorizzato le
élites internazionali. Questo emerge in modo netto, e forse nel modo più
netto, in The Crisis of Democracy, il più sorprendente documento sull’
argomento.
Pacitti: Fu pubblicato nel 1975 ed era il primo studio della Commissione
Trilaterale fondata da David Rockefeller. Giusto?
Chomsky: Sì. La Commissione era una élite, una élite internazionale
liberista, da Europa, Stati Uniti e Giappone. Ed era formata prevalentemente
da persone dell’amministrazione Carter, che erano quasi interamente
“liberal” nel senso americano del termine, cioè socialdemocratici ed
internazionalisti. Tutta questa gente era profondamente turbata da quanto
accadeva in tutto il mondo negli anni sessanta. Ciò che li turbava
maggiormente era la crescita della democrazia, cioè la parte della
popolazione – le donne, i lavoratori, le minoranze, gli anziani –
solitamente apatica e passiva che entrava nell’ arena politica e tentava di
imporre le proprie richieste. Stavano entrando in un territorio proibito.
Iniziavano a pensare che il sistema politico fosse nelle mani delle tirannie
private, di poteri privati, e stavano cominciando a erodere proprio questi
poteri. Quella è la crisi della democrazia secondo la “Trilateral”.
Affermarono dunque che troppa democrazia non va bene: occorreva più
moderazione, era necessario riportare la gente all’apatia ed alla passività .
Affermarono di essere turbati e richiamarono le istituzioni responsabili
dell’indottrinamento -termine loro, non mio – dei giovani. Si riferivano
alle scuole, ai funzionari, ai media, alle chiese che anziché indottrinare
stavano diventando troppo indipendenti e “pensanti”, troppo attivi.
Avrebbero dovuto agire per invertire appunto “la crisi della democrazia”. Ci
sono stati da allora sforzi notevoli per riportare le persone alla
marginalità , e questo tentativo assume molte forme.
Una forma è la “minimizzazione” dello Stato in chiave neoliberista.
Sottrarre le decisioni all’arena pubblica per portarle in mani private è
un’altra forma di privatizzazione. Un’altra forma è la centralizzazione
delle autorità finanziarie. La Banca Centrale Europea ha autorità enorme e
non è responsabile di fronte al parlamento. Ancora più importante è la
liberalizzazione della finanza a partire dagli anni ’70, smantellando il
sistema Bretton Woods. Questo crea ciò che gli economisti chiamano un
parlamento virtuale, che deve dare retta agli investitori, altrimenti loro
possono distruggere l’economia. Ciò restringe enormemente il raggio d’azione
dei governi.
Ma ci sono anche dei gruppi di potere estremamente importanti che hanno in
comune un accordo sostanziale sulla necessità della commercializzazione dei
servizi. L’idea dominante è quella di privatizzare i servizi, cioè tutto
quello che lo Stato può garantire – istruzione, sanità , ecc.- Liberalizzando
si aprono i servizi alla competizione privata, e questo significa
trasferirne il controllo ai privati.
Pacitti: È precisamente quello che Berlusconi ha in mente.
Chomsky: Precisamente. Ma è solo una componente di un processo mondiale,
dovuta ai problemi che comporta la crescita del processo democratico. Si sta
concretizzando ovunque come un tentativo di erodere la Sinistra. Non è più
possibile in Occidente controllare il popolo con la violenza. Non lo puoi
semplicemente sbattere in una stanza delle torture. Occorrono altri mezzi.
Uno di questi è la propaganda. Un altro è un consumismo parossistico, che
cerca di condurre la gente verso consumi sempre più massicci. Negli Stati
Uniti l’economia ha sofferto a causa delle politiche neoliberiste, come è
stato il caso in tutto il mondo, tale economia essendo sostenuta in notevole
misura dallo spendere dei consumatori, il debito delle famiglie supera il
reddito. E questo viene giudicato positivamente, perché intrappola la gente
nel debito. Così hai solo da lavorare duramente e non pensare. Così fin
dall’infanzia i bambini sono inondati di messaggi che dicono: compra,
compra, compra e così via.
Lo stesso avviene a livello internazionale. Il Terzo Mondo è intrappolato
nel debito imposto dall’immensa propaganda del Fondo Monetario
Internazionale e della Banca Mondiale.
Sono congegni finalizzati a controllare le popolazioni e ad assicurare il
potere alle tirannie locali. Questo è quello che avviene nell’era della
libertà .