Oggetto: Legge n. 394 del 6 dicembre
1991 e Legge n. 426 del 9 dicembre 1998, art. 2, comma 5 –
Adesione del Comune di Altamura all?istituendo Parco
Nazionale dell?Alta Murgia.
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Il Consiglio Comunale di Altamura,
PREMESSO CHE
- le dinamiche messe in atto dai processi di trasformazione
territoriale e gli effetti indotti dai profondi cambiamenti che
hanno investito il mondo rurale, hanno determinato, negli ultimi
anni, un processo di intensa modificazione anche dell?uso
e dell’immagine stessa del paesaggio murgiano. Sia le componenti
antropico-insediative che quelle fisiche naturali appaiono oggi,
per varie cause concomitanti, in uno stato di forte degrado; - l’Alta Murgia rischia di diventare ricettacolo
di fanghi di depurazione e reflui, in violazione al Piano Regionale
delle Acque; - la proliferazione, inoltre, a 360° di costruzioni
residenziali e no (alcuni dei quali di dimensioni ragguardevoli)
continua a “consumare” e frammentare porzioni sempre più
vaste di territorio; - l’Alta Murgia paga il prezzo di una pesante servitù
militare: 5 poligoni di tiro, tre dei quali in agro di Altamura,
pressoché permanenti ed una polveriera (quella di Poggiorsini)
su cui non solo grava il sospetto di essere stata già utilizzata
come deposito di scorie nucleari ma che uno studio commissionato
all?ENEA individuerebbe quale sito “idoneo” per
il Deposito nazionale di materiali radioattivi; - la scoperta dell?Uomo di Altamura e delle
Orme dei Dinosauri avvenuta nel territorio di Altamura, arricchiscono
un patrimonio di rilevanza mondiale che attende ancora di essere
studiato e valorizzato ai fini turistici con la prevedibile e
positiva ricaduta economica su ampi settori della produzione e
dei servizi locali.
RILEVATO CHE
- la salvaguardia delle risorse naturali di questo
territorio non può limitarsi ad una semplice logica di
conservazione passiva, ma deve semmai passare attraverso un processo
complessivo di rivitalizzazione dei suoi complessivi assetti territoriali; - le qualità di quest?area richiedono
pertanto un intervento non settoriale di semplice istituzione
di un’area protetta, ma piuttosto una strategia complessa capace
di avviare, insieme ad una politica di attenta salvaguardia delle
risorse ambientali, un processo di riequilibrio territoriale; - l’importante valore ecologico, storico e culturale
del paesaggio altomurgiano e la stessa difesa del patrimonio di
diversità biologica non possono prescindere, anzi in questo
caso dipendono, da una attenta salvaguardia dei paesaggi agricolo-pastorali
prodotti dalla millenaria azione dell’uomo, si intende attraverso
l’istituzione di un parco creare le condizioni affinché
questo territorio possa diventare il laboratorio di una convivenza
tra uomo e natura; un laboratorio in cui sperimentare un progetto
concreto di valorizzazione e di promozione della straordinaria
ricchezza umana, culturale e naturale presente in questo contesto,
in grado di realizzare l’obiettivo del riequilibrio territoriale,
attraverso la gestione sostenibile delle risorse naturali e territoriali; - andando oltre la politica dei veti e dei divieti,
si intende promuovere l’istituzione di un parco che faccia della
salvaguardia attiva, della promozione dello sviluppo rurale, in
chiave ecologicamente sostenibile, nonché della reinterpretazione
del patrimonio ereditato dal passato, l’obiettivo prioritario
da raggiungere; - si intende in questo modo non solo conservare –
in quanto essenziale per il mantenimento della biodiversità
a livello continentale – questo particolare “giardino di pietra”,
esito della millenaria interazione fra uomo e natura, ma anche
lavorare per far sì che la “cultura del paesaggio”, che
ha prodotto l’immagine e l’identità , ma anche la naturalità
stessa di questo territorio possano diventare il motore stesso
di un nuovo progetto di sviluppo sostenibile per questo territorio; - a questo proposito si intende promuovere, con la
stessa istituzione del parco ed in coerenza con gli obiettivi
del V Programma d’azione europea, l’avvio di un approccio integrato
che, escludendo la visione settoriale dei problemi esistenti,
operi:
- per garantire certezza e futuro alla economia del
mondo agricolo e zootecnico in considerazione del rischio di esclusione
delle regioni del Sud Italia (attualmente ricomprese nell?Obiettivo
1 delle Iniziative comunitarie) dalle future forme di intervento
e sostegno economico-finanziario dello Stato italiano e dell?Unione
Europea; - per salvaguardare i caratteri geomorfologici, geologici
e idrologici, le componenti biotiche del territorio; - per valorizzare le aree rurali attraverso la loro
qualificazione globale, ovvero sociale, ambientale, economica; - per realizzare un equilibrio sostenibile tra l’attività
agricola, le altre forme di sviluppo rurale e le risorse naturali
dell’ambiente; - per salvaguardare in un?ottica attiva le strutture
storiche e gli assetti di paesaggio;
- l’obiettivo che l’istituzione di questo parco si
prefigge non può evidentemente essere raggiunto semplicemente
attraverso l?imposizione di decreti e di divieti, ma deve
al contrario diventare l’esito di un progetto di costruzione
collettiva; - la costruzione di questo Parco deve a questo proposito
trasformarsi in un’occasione per attivare, grazie alle risorse
messe a disposizione dalla comunità nazionale e internazionale,
un vero e proprio cantiere pilota, di “produzione ambientale”,
un grande “cantiere aperto” che potrà svilupparsi
solo nel tempo attraverso il diretto coinvolgimento, su diversi
piani e livelli, dei diversi soggetti locali, e attraverso una
molteplicità di azioni, procedure e progetti che dovranno
scaturire dall’imprevedibile creatività di tutti coloro
che vorranno partecipare al suo stesso svolgimento; - in questo senso il Parco anziché limitarsi
ad agire per vincoli, dovrà trasformarsi in una sorta di
catalizzatore e in un diffusore di nuova progettualità
ambientale e territoriale; - perché questo avvenga è necessario
impegnarsi per costruire processi nuovi attraverso cui attivare
dal basso una nuova cultura dell’imprenditorialità ambientale;
sperimentare modalità alternative di pianificazione e di
programmazione degli interventi; esplorare nuove forme di coinvolgimento
e sostegno degli operatori pubblici e privati; sviluppare tecnologie
e saperi innovativi, garanti e rispettosi dell’identità
di questo territorio; - occorre lavorare ed agire in maniera tale che sia
la stessa società locale, a cui da sempre nel tempo è
stata affidata la produzione e la manutenzione delle risorse ambientali,
a trovare nelle “opportunità ” offerte dalla realizzazione
di un parco, il motore attraverso cui attivare un nuovo progetto
di sviluppo in grado di sgelare e di rimettere in moto “i margini
di energia inutilizzata” e la creatività diffusa in questo
contesto; - solo in questo modo il Parco, anziché essere
vissuto come una imposizione potrà diventare uno strumento
fatto proprio e scelto dalle popolazioni locali; - all’interno di questa logica il momento dell’istituzione
rappresenta evidentemente un momento fondamentale: è con
l’istituzione che si gettano le fondamenta per la costruzione
del Parco, si individuano gli obiettivi e le finalità ,
si definiscono i confini, si gettano le basi del riconoscimento
delle qualità e delle specificità territoriali e
soprattutto si costruiscono le basi del dialogo fra i diversi
enti preposti alla sua stessa costruzione. Si mettono insomma
le fondamenta per l’avvio di un “cantiere” che durerà nel
tempo.
CONSIDERATO CHE
- l’Alta Murgia aspira ad assumere un ruolo di primo
piano nel più vasto contesto territoriale in cui si colloca
e ciò risponde alla necessità di poter coniugare
la tutela di un patrimonio di enorme valore storico ed ambientale
con un’ipotesi di sviluppo sostenibile, in grado di emanciparla
dalla condizione di marginalità economica e dal degrado
in cui sempre più versa; - il risultato del percorso compiuto da un vasto
ed eterogeneo movimento di forze politiche e sociali consiste
nel riconoscimento dell’Alta Murgia prima come “area di reperimento”
per nuovi parchi nazionali (L. n. 394/91, art. 34) e poi come
Parco Nazionale (L. 426/98, art. 2 comma 5, 0, 0); - l’istituzione del Parco, in realtà , non
è altro che la presa d’atto di una serie di vincoli già
esistenti sul territorio. Infatti, per la particolarità
del sistema idrogeologico (vi si riscontra l’intera gamma dei
fenomeni carsici presenti su tutto il territorio nazionale), l’Alta
Murgia è sottoposta a vincolo [R.D. 30.12.1923 n. 3267;
L. 10.5.76 n. 319 e sue modifiche; P.R.A. (Piano Regionale Acque)
del. Cons. Reg. n. 455 del 10.5.1984]; - l’Alta Murgia è stata individuata come Zona
di Protezione Speciale (ZPS), ai sensi della Direttiva 79/409/CEE
(Direttiva per la conservazione degli Uccelli selvatici selvatici
– codice IT9120007; Sup. 143.152), con nota del 24.12.1998 per
SCN/DG/98/20775 del Ministero dell?Ambiente. Si tratta di
un?area di grande importanza che ospita specie ad habitat
di interesse comunitario già individuata come S.I.C. (Sito
d?Interesse Comunitario) ai sensi della Direttiva 43/92 CEE
“Habitat”; - insistono inoltre sul territorio altri vincoli
quali quelli della Legge Galasso e successive modifiche (L. n.
431/85 e L.R. n. 30/90), della direttiva 43/92/CEE relativa alla
conservazione degli Habitat naturali e seminaturali nonché
della flora e fauna selvatiche, del Piano Regionale Acque (Del.
Cons. Reg. 455/84), del PUTT (Piano Urbanistico Territoriale Tematico, 0, 0); - i processi di degrado rischiano di cancellare per
sempre gli ecosistemi naturali ed antropici dell’Alta Murgia; - la legge 426/98 art. 2 comma 5 istituisce il Parco
Nazionale dell?Alta Murgia, previa intesa tra Ministero dell?Ambiente
e Regione Puglia; - la Regione Puglia con la Legge Regionale che ha
introdotto le “Norme per l’istituzione e la gestione delle
aree naturali protette nella Regione Puglia”, nell’art.5,
ha individuato l’Alta Murgia come area protetta; - il Ministero dell’Ambiente ha più volte
sollecitato la Regione Puglia a sottoscrivere l’intesa (note del
6/10/99 e del 22/12/99 del Servizio Conservazione Natura, 0, 0); - il Ministero dell?Ambiente e la Regione Puglia
hanno già erogato finanziamenti (Intervento E13 del Piano
Triennale del Ministero dell?Ambiente) per uno “Studio
per il Piano di Area dell?Alta Murgia”, attualmente
in fase di avanzata elaborazione da parte del Politecnico di Bari,
Dipartimento di Architettura e Urbanistica; - i Comuni inclusi nell’area dei Parco fino ad oggi
– con l?eccezione del Comune di Altamura – hanno già
espresso, a più riprese, il loro assenso presso la Regione
Puglia e il Ministero dell?Ambiente all’intesa per l’istituzione
del Parco Nazionale dell’Alta Murgia [Documenti approvati in occasione
delle Conferenze di Servizi (ex art. 14 L. 241/90 e art. 17, comma
4, L. 127/97) tenute presso il Comune di Ruvo di Puglia il 27/02/98
e di Andria il 27/10/2000]; - il Consiglio Comunale di Altamura ha deliberato,
in prima istanza, di aderire all?istituzione del Parco dell?Alta
Murgia (Deliberazione di Consiglio Comunale n. 28 del 17.02.1992)
e successivamente, senza tener conto della precedente deliberazione,
ha deliberato di “demandare all?istituto del “Referendum
consultivo”, così come previsto dall?art. 66
dello Statuto di questo Comune, la determinazione in ordine alla
istituzione del Parco dell?Alta Murgia” (Deliberazione
di Consiglio Comunale n. 82 del 3 dicembre 1993, 0, 0); - tale Referendum consultivo, in realtà , non
si è mai tenuto nel corso di questi otto anni, in quanto
l?istituto referendario, pur previsto dallo Statuto comunale,
non è mai stato vigente non essendo mai stato adottato,
come dispone lo Statuto, il relativo regolamento; - non si ritiene di protrarre oltre la situazione
di incertezza e contraddittorietà determinatasi in virtù
dell?adozione di due deliberazioni consiliari di tenore e
contenuto differente (rispettivamente le deliberazioni n. 28/92
e n. 82/93, 0, 0); - in particolare non si ritiene di procrastinare
ulteriormente, subordinandola ad un istituto referendario privo
ancora di efficacia ed operatività , ogni determinazione
in ordine all?adesione del Comune di Altamura al Parco Nazionale
dell?Alta Murgia (istituito, peraltro, con legge dello Stato
n. 426/98), in quanto si registra un consenso diffuso e a più
riprese rinnovato nella società civile ed in altri settori
produttivi, da parte dell’Università , del mondo della scuola
e della ricerca scientifica, delle associazioni culturali, ambientaliste
e professionali, delle comunità ecclesiastiche e religiose; - le associazioni di categoria ed ambientaliste (ACLI,
Confcommercio ed i sindacati unitari CGIL, CISLI, UIL) hanno espresso
consenso all’istituzione del Parco; quest?ultime insieme
alla COLDIRETTI, CIA, CONFAGRICOLTURA, ITALIA NOSTRA, WWF e LEGAMBIENTE
hanno sottoscritto un documento unitario (Bari ? 10 maggio
1999) nel quale esprimono parere sostanzialmente favorevole all?istituzione
del parco.
VISTO
- l? art. 2, comma 5, della legge n. 426/98;
- il DPR n. 357 del 8.9.97, “Regolamento di attuazione
della direttiva 43/92/CEE relativa alla conservazione degli
habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della
fauna selvatiche; - la Direttiva 409/79/CEE;
- il P.U.T.T. e P.B.A. (Piano Urbanistico Territoriale
Tematico e Piano Beni Ambientali) adottati dalla Giunta Regionale
con deliberazione n. 69165/1994; - il P.R.A. (Piano Regionale Risanamento Acque) approvato
con deliberazione del Cons. Reg. n. 455 del 10.5.1984; - la L. n. 431/1985 (Tutela di zone di particolare
interesse ambientale, 0, 0); - la L.R. 19/1997, art. 5 (individuazione dell’Alta
Murgia come area protetta, 0, 0); - il DPR 12.4.1996 (atto di indirizzo e coordinamento
concernente disposizioni in materia di valutazione di impatto
ambientale, 0, 0); - la nota dell’Assessorato Regionale all’Ambiente
del 16.2.2000 recante le nome di attuazione dei DPR n. 357/97
per la Zona di Protezione Speciale “Alta Murgia”; - il D.M. del 3.04.2000 (elenco siti SIC e delle
zone di protezione speciale, G.U. n. 95 del 22.04.2000, 0, 0); - il Reg. CEE n. 1765/92, art. 9 (PAC seminativi, 0, 0);
- il Reg. CEE n. 1257/99 (sostegno allo sviluppo
rurale – FEOGA, 0, 0); - il Reg. CEE n. 1260/99 (disposizioni generali sui
fondi strutturali, 0, 0); - il Programma Operativo Regionale (P.O.R.) 2000-2006
(fondi strutturali, 0, 0); - la L.R. n. 7/98 (nome per l’esercizio delle funzioni
relative agli usi civici e terre collettive, 0, 0); - le risultanze della Conferenza di servizi convocata
dal Presidente Regione Puglia pro-tempore il 24.11.1993 in Bari,
per la proposta di perimetrazione e di definizione delle norme
di salvaguardia provvisoria del Parco Nazionale dell’Alta Murgia; - il documento approvato dai Comuni del Parco nella
Conferenza di servizi convocata presso il Comune di Ruvo di Puglia
il 27/02/98 ed il Comune di Andria il 27/10/ 2000,
DELIBERA
1) di revocare la precedente Deliberazione
di Consiglio Comunale n. 82 del 3 dicembre 1993;
2) di aderire alla istituzione
del Parco Nazionale dell?Alta Murgia, avendo individuato in
esso la perfetta rispondenza degli obiettivi di tutela ambientale
e di sviluppo economico delle attività agro-silvo-pastorali
compatibili con il proprio territorio, con riferimento alla L. n.
394 del 6.12.91 e alla L. n. 426 del 9.12.1998, art. 2;
3) di invitare la Regione Puglia
a concludere tutte le procedure di sua competenza per pervenire
nel più breve tempo possibile alla sottoscrizione del documento
d?intesa con il Ministero dell?Ambiente (L. 426/98, art.
2, comma 5, 0, 0);
4) di invitare il Ministero dell?Ambiente
a concludere con urgenza le procedure previste dalle leggi su indicate
(punto 1) per l?emanazione del Decreto del Presidente della
Repubblica di Istituzione del Parco Nazionale dell?Alta Murgia
(L. 426/98, art. 2, comma 5, 0, 0);
5) di istituire un Comitato tecnico-istituzionale
coordinato dal Sindaco e dagli assessori competenti e con la partecipazione
delle Associazioni di categoria e ambientaliste al fine di seguire
attivamente e in sinergia con tutti gli altri Enti coinvolti, tutte
le fasi della questione, di redigere una mappa delle emergenze e
del degrado del territorio di Altamura, delle priorità da
seguire, di formulare proposte operative;
6) di incaricare il Sindaco e gli
assessori competenti ad attivare tutte le iniziative ritenute necessarie
per il coinvolgimento attivo della comunità cittadina e delle
sue espressioni politiche, economiche e culturali organizzate, ed
in particolare a porre in essere ogni iniziativa utile a garantire
la partecipazione e il coinvolgimento delle associazioni di categoria
e ambientaliste locali all?interno
dell?istituendo Comitato di gestione dell?Ente Parco;
7) di inviare copia del presente
deliberato al Ministro dell?Ambiente e al Servizio Conservazione
e Natura del Ministero dell?Ambiente, al Presidente della Regione
Puglia e all?Assessore regionale all?Ambiente, nonché
a tutti i Sindaci dei Comuni dell?Alta Murgia;
8) di dare mandato al Sindaco e
alla Giunta a provvedere alla revoca di ogni atto o determinazione
in contrasto con la presente deliberazione e di dare esecuzione
alla stessa;
9) di impegnare l?Amministrazione
comunale ad attivare sin da ora, sui rispettivi territori comunali
inseriti nell?area dell?istituendo parco, politiche urbanistiche
ed ambientali rispettose dei vincoli già presenti e di salvaguardia
dei valori ambientali ivi presenti;
10) di dichiarare il presente provvedimento
immediatamente eseguibile ai sensi dell?art. 134, comma 4,
D.lgs 18 agosto 2000 n. 267.