Election days.

Lotta di potere o lite tra comari,
nel centrodestra? Si respira ormai aria di sconfitta, almeno
per quanto riguarda le elezioni amministrative; i comportamenti
e le isterie sono da "è finita la pacchia", "la
gita è finita, si torna a lavorare"… il problema è
appunto questo – si fa osservare da più parti – c’è
tanta gente che di studio o di lavoro non s’intende molto!
L’ultimo episodio ieri sera, sul tardi: Alleanza Nazionale,
sotto la personale supervisione del sindaco uscente Plotino, ha
annunciato con un tabellone esposto in Corso Federico che la stessa
Alleanza Nazionale, Fiamma Tricolore e Forza Italia avevano designato
come candidato sindaco l’ingegnere Pinuccio Giove. E’
la rottura (definitiva?!) nello schieramento di centrodestra (che
faranno il CCD ed il CDU?) e soprattutto quel tabellone ha smentito
clamorosamente la decisione presa da tutti i partiti della coalizione
di darsi appuntamento ad oggi, mercoledì 28 marzo, per un
incontro ultimo e risolutivo. A dire il vero, lunedì sera,
molti esponenti del centrodestra davano ormai per scontata la candidatura
di Lillino Colonna che, dopo essere passato (o, meglio, ritornato)
al CCD, aveva trovato in Brienza, vicepresidente della giunta regionale,
il suo mentore e protettore. Probabilmente è stata la sensazione
dell’ineluttabilità di una simile conclusione ad indurre
Plotino a rompere gli indugi e ad anticipare gli eventi, creando
ad arte scompiglio con l’annuncio del proprio candidato. Il
fatto è che, nell’annuncio, Alleanza Nazionale ha coinvolto
anche Forza Italia: il suo coordinatore, il dottor Michele Venturo,
avvertito telefonicamente si è precipitato nella sezione
di Plotino e li ha inutilmente diffidati dal spendere il nome di
Forza Italia, poiché era sua intenzione attendere l’esito
dell’incontro in programma questa sera. Una fuga in avanti
di Plotino, un disegno tenacemente e deliberatamente perseguito
o rancori e vendette personali, un ‘muoia Sansone con tutti
i Filistei’? Un fatto è certo. Sono in molti ad aver
udito Plotino affermare, seduto alla sua scrivania di Sindaco: "Su
questa poltrona o si sistemerà Pinuccio Giove, oppure ben
venga la Popolizio!". Non c’è che dire: un buon
viatico per la candidata del centrosinistra.

Per quanto riguarda la Camera ed il
Senato, l’unica candidatura certa per il centrodestra è
quella senatoriale dell’avvocato Nocco di Santeramo, in quota
a Forza Italia.

Nel centrosinistra, che a prima
vista non sembra molto turbato dal Dies Irae di Pierino Pepe,
la macchina organizzativa si sta mettendo in moto: i partiti sono
tutti alle prese con la compilazione delle liste. Una fatica non
da poco: gente disposta ad immolarsi sull’altare delle elezioni
non v’è ne molta. Disincanto, sfiducia, perplessità,
trasformismi di vario genere: questi (ed altri) i motivi che stanno
inducendo molti a defilarsi dall’impegno diretto nella competizione
elettorale. La sensazione è che risulteranno decisivi, questa
volta, l’iperattivismo e la determinazione della candidata
e la sua capacità di catalizzare simpatie ed adesioni anche
in ambienti tradizionalmente e socialmente schierati a destra.

Per i collegi parlamentari, il centrosinistra
sembra orientato a candidare la professoressa Dentamaro (Udeur)
al Senato ed il segretario provinciale dei DS Vito Angiuli alla
Camera: entrambi catapultati da Bari a conquistare consensi e seggi
nell’entroterra murgiano. Le candidature sono ora al vaglio
dei vertici romani che dovranno decidere se stemperare o ignorare
la presa di posizione del consigliere regionale Pierino Pepe e del
segretario regionale popolare Pirro. Ad Altamura, a questo punto,
sono in tanti a chiedersi: se i baresi sono così ‘bravi
e vincenti’, perché non candidare uno di loro anche
come sindaco di Altamura? Insomma, in tutto il collegio di Altamura
(che, per la Camera, comprende anche Gravina, Santeramo e Poggiorsini;
ancor più vasto quello per il Senato), non si trova un Perinei,
un Ventricelli, un Pierino Pepe, un Barbi, un Vendola, un Pinco
Pallino di centrosinistra, da candidare al Parlamento? Insomma,
alla faccia della territorialità delle candidature, alla
faccia della volontà di vincere o, come disse Totò,
alla faccia del bicarbonato di sodio… sì, proprio quello
che si rischia seriamente di dover prendere per digerire le sconfitte
elettorali del 13 maggio.

Passiamo infine ai terzi incomodi.
Non si conoscono ancora le candidature della Lista Bonino
che sicuramente si presenterà nel proporzionale, ma non altrettanto
sicuramente nel maggioritario. Rifondazione Comunista, che
probabilmente deciderà per un salomonico patto di desistenza
a metà (nessun candidato solo nel maggioritario Camera),
candiderebbe al Senato Laura Marchetti di Gravina, che ha abbandonato
da tempo i Verdi. Molto decisi e battaglieri, infine, i dantoniani
locali: la lista per le comunali è quasi pronta e sosterrà
l’avvocato Enzo Siani come candidato sindaco svincolato sia
dal centrosinistra che dal centrodestra. Per il Senato è
pronto Tommaso Marroccoli, ex assessore regionale democristiano;
alla Camera correrà Piero Dibattista, giovane rampollo della
famiglia dei noti costuttori gravinesi. Della Lista Dipietro,
invece, si sono perse le tracce.