Articoli apparsi sulla Gazzetta del Mezzogiorno.

Indice
degli articoli apparsi sulla Gazzetta del Mezzogiorno:

– Valle dei dinosauri,
c’è il vincolo archeologico



– Le grotte-discariche della Murgia

– Reazioni,
commenti e proposte
dopo la notizia del vincolo archeologico


Decreto del Ministero: i 5 ettari vengono controllati dalla Soprintendenza
della Puglia
Altamura, sotto vincolo la Valle dei dinosauri

– Entro la primavera la
nuova oasi potrebbe diventare una realtà. Arrivano i finanziamenti
Parco: dodici comuni dicono sì


Valle
dei dinosauri,
c’è il vincolo archeologico

 

ALTAMURA (BARI), 7 feb – Il
ministero per i Beni e le attività culturali ha decretato
il vincolo archeologico per la Valle dei dinosauri, il giacimento
più importante al mondo per numero e varietà di orme
fossili. Il provvedimento ministeriale giunge ad un anno e mezzo
dalla scoperta, datata giugno 1999. Nel vincolo non rientrano i
4 capannoni industriali in costruzione in via Santeramo, nei pressi
del sito, argomento di grande attualità in queste settimane.

La cava “Pontrelli” ha quindi ora
il suo… marchio di qualità. E’ stata vincolata un’area
di circa 5 ettari, che ora passa sotto il controllo della Soprintendenza
archeologica della Puglia che, tra l’altro, avrà una competenza
esclusiva sulla paleosuperficie, cioè il sito vero e proprio.
E’ interamente ricoperta di impronte di dinosauri, circa 30mila
è la stima, che appartengono al periodo Cretacico superiore
(70-60 milioni di anni fa). Dai primi studi si rilevano almeno cinque
ichnogeneri (categorie di impronte), in gran parte di rettiloni
erbivori.

Subito dopo la scoperta, ad opera
dei geologi Massimo Sarti e Michele Claps dell’Università
di Ancona e suffragata dal paleontologo Umberto Nicosia dell’Università
“La Sapienza” in Roma, il sito si è rivelato un autentico
giacimento di carattere mondiale. Solo che tuttora sono a zero sia
i progetti di conservazione delle orme soggette alle intemperie
atmosferiche che i progetti per la valorizzazione che prevedono
di trasformare una vecchia cava per inerti in una macchina del tempo
di attrazioni mirabolanti, percorsi virtuali e infrastrutture turistiche.

Ora, con il vincolo, si può
pensare a tutto questo. Servono però finanziamenti. Il Ministero
si è impegnato a reperire 650 milioni in tre anni mentre
il Comune attiverà i finanziamenti comunitari del Por.

Tornando al vincolo, esso non ricade
anche nell’area dove sono in costruzione alcuni opifici industriali,
realizzati con lo strumento urbanistico degli accordi di programma.
Su questa questione si sono registrate pure interrogazioni parlamentari.
Ma il Ministero, che già ha optato per un decreto piuttosto
consistente in termini di estensione, ha deciso di non vincolare
troppe aree esterne alla cava dei dinosauri.

Onofrio Bruno

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Le
grotte-discariche della Murgia

CASSANO MURGE – Una grotta trasformata
in discarica abusiva ed in cimitero di carcasse animali. E’ il ritratto
degradato della grave di “Pasciuddo”, nelle campagne di Cassano
delle Murge, in direzione di Acquaviva delle Fonti. Da tempo gli
speleologi del Cars di Altamura, noti per aver scoperto nel 1993
la grotta di Lamalunga dove è stato trovato l’Uomo di Altamura,
avevano riscontrato il grave stato di degrado e di inquinamento
della grotta “Pasciuddo”.

L’ultimo ritrovamento, la carcassa
di un vitello appena nato, li ha indotti a denunciare questa situazione.
Il Cars ha scritto quindi alla Procura, al Comune di Cassano, all’Asl
Ba/3 ed ai Nas dei carabinieri per segnalare come una cavità
naturale interessante dal punto di vista idrologico sia stata trasformata
da ignoti in una discarica abusiva.

Si tratta infatti di una grotta segnalata
nelle carte speleologiche, peculiare per i fiumi sotterranei che
si formano a seguito delle piogge. Ma da tempo gli speleologi del
Cars vi trovano di tutto: pneumatici di gomma a non finire, vecchi
elenchi telefonici, carcasse di motocicli, materiale plastico, rifiuti
ospedalieri (medicinali scaduti, siringhe, ecc.) e soprattutto carcasse
di animali di varie specie (cani, ovini, bovini, suini ed equini)
in diverso stato di decomposizione.

L’ultima “scoperta” è
stata la carcassa di un vitello appena nato, privo della targhetta
di identificazione e, pertanto, sconosciuto alle autorità
veterinarie. Potrebbe essere stato scaricato nella grotta da qualche
allevatore che ha voluto evitare di pagare circa due milioni di
lire per le spese di smaltimento della carcassa.

La grotta di “Pasciuddo” non è
un caso unico. Anche ad Altamura, Minervino, Spinazzola, il Cars
segnala grotte usate come discariche. E spiegano: “E’ un inquinamento
molto pericoloso perché non si vede”.

Onofrio Bruno

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Reazioni,
commenti e proposte
dopo la notizia del vincolo archeologico

"Pubblico e privato
a braccetto"
Unire le forze per utilizzare

al meglio la cava dei dinosauri

ALTAMURA E
se un giorno la cava dei dinosauri diventasse un’attrazione turistica
internazionale? Pensa in grande il più importante giacimento
mondiale di impronte di dinosauri. Il Ministero per i beni e le
attività culturali ha posto il vincolo sul sito. Ed ora la
palla passa ai progetti.

Già pronti e di straordinario
effetto. Che però richiedono molti miliardi di investimenti.
La "Valle dei dinosauri" in via Santeramo, ad un anno
e mezzo dalla scoperta, è stata sottoposta al vincolo archeologico
ministeriale.

Adesso sia la paleosuperficie ricoperta
da 30mila impronte risalenti a 70-60 milioni di anni fa (vincolo
diretto) che un’ampia fascia di rispetto circostante (vincolo indiretto)
ricadono nella sfera di competenze della Soprintendenza Archeologica
della Puglia per qualsiasi tipo di intervento.

La prima necessità ora riguarda
i soldi per investire. Vincenzo Fiore, amministratore della
"Ecospi", società proprietaria della cava, ha lanciato
la proposta di un consorzio pubblico-privato a cui stanno aderendo
il Comune di Altamura e la Provincia di Bari. "Unire forze
pubbliche con le nostre di natura privata -spiega – è un
passo necessario per la valorizzazione di una risorsa così
importante. Non vediamo l’ora di cominciare ad operare per trasformare
la cava in una grande attrazione turistica". In questo anno
e mezzo, in effetti, alla cava si è mosso poco.

Le risorse ministeriali non bastano.
Il Comune s’impegna a fare la sua parte. "Per questa grande
scoperta vogliamo essere in prima fila – dice l’assessore alla cultura,
Antonello Laterza -. L’obiettivo più immediato è
ora quello di ottenere finanziamenti comunitari". In particolare,
aggiunge, dai Pis (piani settoriali). I progetti ci sono, a firma
anche di grossi calibri come l’architetto Pietro Laureano.
E chi li ha visti, cambia faccia. Perché la cava, che adesso
è ancora solo una superficie polverosa, diventerà
una macchina del tempo di attrazioni turistiche (con ascensori,
percorsi virtuali, coperture mirabolanti). Più un centro
congressi ed altre infrastrutture turistiche. Ma bisogna innanzitutto
pensare alla conservazione delle orme, soggette alle intemperie
atmosferiche.

Alla notizia del vincolo, non potevano
mancare le polemiche. E questa volta all’attacco è il Comune,
accusato di cementificare la Valle dei dinosauri con gli accordi
di programma. Invece i capannoni in costruzione lì vicino,
dall’altra parte della strada provinciale per Santeramo, non rientrano
nell’area vincolata al contrario del grande clamore di queste settimane.
"Erano tutte chiacchiere come abbiamo sempre detto – dice l’assessore
Michele Colonna -. Adesso il vincolo del ministero dà
ragione a noi e dà invece torto a chi ha strumentalizzato
la vicenda".

Onofrio Bruno

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Decreto
del Ministero: i 5 ettari vengono controllati dalla Soprintendenza della Puglia
Altamura, sotto vincolo la Valle dei dinosauri

Esclusi i capannoni industriali

in costruzione nei pressi di via Santeramo

ALTAMURA Il
Ministero per i beni e le attività culturali ha decretato
il vincolo archeologico sulla Valle dei dinosauri. Circa 5 ettari
sono ora sotto il diretto controllo della Soprintendenza archeologica
della Puglia. Ma non rientrano nel vincolo i capannoni industriali
in costruzione proprio lì nei pressi, in via Santeramo. Ed
il Comune contrattacca dopo il clamore delle scorse settimane.

Dunque, ora la cava "Pontrelli",
ex cava "De Lucia", a 5 chilometri da Altamura, è
zona vincolata. Per la precisione, si tratta di varie particelle
catastali del foglio 189 del territorio comunale. Ed ecco in cosa
consiste il provvedimento ministeriale. Sul sito vero e proprio,
ossia la paleosuperficie densamente ricoperta di orme di dinosauri,
stimate in circa 30mila, del periodo Cretacico superiore (70-60
milioni di anni fa), ricade un vincolo diretto dove la competenza
è esclusiva della Soprintendenza, ossia del Ministero.

Intorno alla paleosuperficie è
stata individuata una fascia di rispetto che l’avvolge e la circonda
fino ad un ciglio della provinciale 171 per Santeramo e Gioia del
Colle. In questa fascia ricade un vincolo indiretto dove sono possibili
gli interventi (ad esempio infrastrutture turistiche) purché
previo parere e sotto il controllo e la supervisione della Soprintendenza.

Il vincolo indiretto interessa anche
una masseria vicina alla cava. Giugno 1999, la scoperta. Gennaio
2001, il vincolo di un giacimento paleontologico d’importanza mondiale.
Un anno e mezzo è intercorso. Lentezze burocratiche o iter
lungo?

Ad ogni modo la proprietà della
cava, la "Ecospi", ha sempre tutelato il sito. Ora si
può quindi seriamente pensare ai progetti di conservazione
e di valorizzazione del sito per il quale il Ministero si è
impegnato a reperire circa 650 milioni in tre anni mentre il Comune
l’ha posto come priorità per i finanziamenti settoriali dell’Unione
europea.

Dalle zone vincolate, peraltro consistenti,
sono quindi esclusi i capannoni frontisti dell’altro ciglio della
provinciale per Santeramo e Gioia del Colle, a breve distanza dalla
cava delle impronte. Era quindi tutto un equivoco il fatto che la
Valle dei dinosauri fosse assediata dagli accordi di programma?
(Sui quali, com’è noto, è in corso per altre questioni
un’inchiesta giudiziaria). Risponde il Comune che dopo la bufera
ora sale in cattedra per togliersi qualche spina. "Se non bastava
la nostra parola adesso è stato proprio il Ministero di centrosinistra
-aggiunge l’assessore Michele Colonna in una smentita ufficiale-
a dare una risposta a tutti quelli che hanno strumentalizzato la
questione dei capannoni in via Santeramo. Erano tutte chiacchiere
sulla cementificazione della Valle dei dinosauri. Nemmeno il Ministero
ha ritenuto quei capannoni così vicini da estendere il vincolo.
"Invece -controbatte- voglio vedere se saranno presentate interpellanze
parlamentari anche per l’impianto di rifiuti speciali che la Provincia
vuole far realizzare sull’Alta Murgia nell’area del Parco, vicino
all’Uomo di Altamura, come ha fatto il sen. Pappalardo dei Ds per
la Valle dei dinosauri. Non si possono fare ora due pesi e due misure".

Onofrio Bruno

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Dalla Gazzetta
del Mezzogiorno dell’8 febbraio 2001

alta murgia

Entro la primavera
la nuova oasi potrebbe diventare una realtà. Arrivano i finanziamenti
Parco: dodici comuni dicono sì
Soltanto Altamura chiede una revisione del perimetro

MINERVINO MURGE. – Parlare
di "opera di costruzione collettiva" per un Parco nazionale
dove il cemento è vietato e viene parificato all’opera distruttiva
dei veleni sparsi anche in queste remote campagne per i fini più
biechi (e mucca pazza non arrivò per caso…) potrebbe apparire
una pericolosa locuzione. Ma il Parco, che è un inno alla
natura e in provincia di Bari non ne esiste uno "nonostante
tutto", richiede una costruzione mentale e una tensione ideale
che finalmente pregnano la nuova politica ambientale di casa nostra.
Quella che scopre la nascente frontiera di una new economy tutta
barese, la via inesplorata all’occupazione. Si ribalta il cardine
di un principio economico post-industriale per cui la difesa dell’ambiente
sia antitetica alla creazione di nuovi posti di lavoro.

Minervino, Altamura, Andria, Bitonto,
Corato, Cassano, Grumo, Ruvo, Poggiorsini, Santeramo, Spinazzola,
Toritto, i dodici comuni interessati all’istituzione del parco,
la pensano così: il parco porterà ordine, maggior
rispetto della legge, nuovi posti di lavoro. "Noi Verdi siamo
convinti che l’unione faccia la forza e che oggi tutti i comuni
siano qui significa che si vuole fortissimamente il parco. Bisogna
fare presto, capire che il 47 per cento del territorio italiano
è sottoposto a vincoli e che vincolare non significa costringere
in lacciuoli lo sviluppo. Io penso esattamente il contrario. Il
Parco porterà nuovi posti con la riconversione al biologico
di colture e allevamenti, con l’agricoltura che qui può esaltare
i prodotti tipici dell’Alta Murgia e partirà l’azione per
il riconoscimento, col turismo e artigianato, col recupero dei centri
storici, e infine coi finanziamenti", ha detto fra l’altro
l’assessore provinciale all’assetto del territorio, Cesare Veronico.
Il grosso passo avanti – secondo l’assessore all’Ecologia Paolo
Rotondo (Ppi) – registra un generale coinvolgimento. "Tutti
i Comuni sono i nostri interlocutori, al primo posto viene la tutela
della salute ora vanno tirate le somme di questo serrato confronto".

La cultura ambientale porta alla nascita
di un movimento di consumo sempre più vasto che esige la
conversione al biologico: Carmela Procino, assessore all’agricoltura,
illustra "i tanti altri buoni motivi". Vito Di Benedetto,
vicesindaco di Altamura "la grassa", è l’unica
voce un po’ fuori dal coro. "Siamo contro una perimetrazione
di area vasta perchè temiano ricadute negative sul sistema
alimentare e su quello imprenditoriale, chiediamo altri confronti",
così parla Di Bendetto. Remore in parte comprensibili: la
ricca Altamura probabilmente è l’unica città pugliese
dove si ignora il significato della parola disoccupazione e si teme
che i vincoli disturbino l’oasi dove pare che i 63mila abitanti
lavorino tutti.

Motivi opposti rispetto a quelli per
cui il presidente Marcello Vernola conclude dicendo che la
Provincia si costituirà nella causa intentata dall’associazione
ambientalista contro la Regione. La Lipu chiede a Fitto una cifra
da definire, fra i 200 e 300 miliardi, come risarcimento ai comuni
danneggiati per i mancati interventi negli spietramenti derivanti
dalla mancata approvazione del piano paesistico. Inutile dire con
chi sta Vernola. "Dalla parte dei comuni, contro nessuno. Quei
soldi serviranno per finanziare il Parco".

Elio Matarrese

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