IL TEATRO DIMENTICATO. ”PERCHE? TANTI RITARDI PER IL MERCADANTE?”.

C’è proprio da chiederselo.
"Che fine ha fatto il teatro Mercadante?". Torna alla
carica il comitato cittadino "Il Teatro di Tutti" sui
ritardi per l’iter di esproprio dello storico contenitore culturale,
chiuso da 11 anni. Sono circa tre mesi infatti che tutto si è
bloccato. Intanto le compagnie locali e i gruppi di danza sono costretti
ad "emigrare" a Matera, togliendo al pubblico altamurano
spettacoli piacevolissimi. E’ molto articolato l’appello-denuncia
che il comitato cittadino, insieme al neonato movimento cittadino
"Altamura2001", ha presentato all’opinione pubblica.
"Lo si dica chiaramente: del teatro Mercadante non ci importa
nulla — esordisce il comitato in una nota —. Ce lo dicano
chiaramente: dei diritti e degli interessi della collettività
non ci importa nulla".

Una forte ripresa di posizione. Basta
scorrere in rassegna tutti i ritardi. Com’è noto, infatti,
dopo una fortunatissima petizione popolare (circa 6mila firme),
è stata avviata una procedura d’esproprio in danno dell’ente
proprietario del teatro Mercadante che è un omonimo Consorzio
di privati. Decisione che maturò in un consiglio comunale
storico il 9 marzo 2000. E l’iter, per quanto lungo, stava
procedendo, tanto che era giunto l’ok ad andare aventi dalla
Soprintendenza di Bari, organo periferico del Ministero per i beni
culturali (a cui spettano le competenze). Ma ora, improvvisamente,
tutto è in fase di stallo. Ecco perché il comitato
richiama al dovere i consiglieri comunali che non si stanno più
interessando e soprattutto il sindaco Vito Plotino e l’amministrazione
comunale che non danno séguito all’iter, senza inviare
la documentazione richiesta dalla Soprintendenza di Bari e senza
dare direttive chiare ai suoi legali. E’ un richiamo forte
alla classe politica, soprattutto di maggioranza, ormai distratta
dalle imminenti elezioni comunali e politiche. Distrazione che non
è una buona giustificazione per dimenticarsi del Mercadante.

Mentre a proposito del consorzio proprietario
(che, tra l’altro, continua a chiedere e far passare tempo,
in attesa di mettere a punto una propria proposta), il comitato
ne rimarca la latitanza a tutto nocumento di un patrimonio come
il Mercadante. La soluzione ottimale per accelerare i tempi sarebbe
la cessione concordata e volontaria. Invito che non è stato
raccolto. Mentre, intanto, sta rispuntando l’ipotesi della
locazione, già bocciata due anni fa come illegittima.

La strada maestra resta l’esproprio.
E per tutti questi ritardi i firmatari dell’appello-denuncia
Enzo Colonna e Lello Rella, chiedono risposte per capire: Soprattutto
perché resta sempre aperto il problema della ristrutturazione
dell’immobile, che comporta spese quantificate per ora in circa
4-5 miliardi di lire. E i finanziamenti comunitari sono un’ottima
occasione che però Altamura non riuscirà a sfruttare
finché il teatro non sarà acquisito al patrimonio
pubblico, primo requisito per accedere alle misure europee.

Il teatro Mercadante continua quindi
a restare muto. Mentre gli artisti locali vanno a riempire i teatri
di altre città. Come, ad esempio, hanno fatto il gruppo di
danza "Arabesque" con l’eccellente "Cats"
o la neonata compagnia "La banda degli onesti" che si
sono esibiti con successo nella vicina Matera. Situazione paradossale
ma forzata. Perché ad Altamura, una volta conosciuta per
le grandi tradizioni culturali, non c’è più un
centimetro quadro per fare spettacoli. E il Mercadante sta lì,
come una bella statuina. Una condanna a vita?

Onofrio Bruno