I miracoli lasciamoli al divino e ai bugiardi di professione.

Oh! Ma cos’è
‘sta roba? Sono stato a guardare per un po’ nella speranza
che l’attesa mi avrebbe aiutato a capire, forte della sicurezza
che la calma e la ponderatezza siano inidiscutibilmente delle virtù.
Ora che non ho capito ancora niente chiedo aiuto a chi può
darmelo. Questo forum mi pare un po’ uno sfogatoio collettivo
di cui si sono avvalsi finora in pochi, ma in compenso di questi
pochi uno vive in Australia, due a Milano, uno sta per "emigrare"
accompagnandosi ai suoi gloriosi quanto vani "andate a fare
in culo"… uno si chiede se non è diventato cinico
fingendo di non sapere che lo è sempre stato, qualcuno dice
di essere di centro destra come per scusarsi o per sussurrare —senza
esserne troppo convinto- che ci sono anche persone decenti in quell’area
politica. E molti, non capisco perché, mantengono rigorosamente
l’anonimato (Roberto, moreau, uperlage, Jack 2000 e compagnia
bella, chi cazzo siete? Ce l’avete un nome? Vi stancate a scriverlo
in calce alle vostre missive?). Qui non stiamo chattando sulle tette
di Jennifer Lopez e, per quanto paradossale per una faccenda nata
in rete, abbiamo bisogno di vederci in faccia. Francamente non credo
che con i presupposti di cui sopra si possa andare da nessuna parte.
Ho provato a leggere il "manifesto", il grande lamento.
E non mi pare che sia diverso dal grande lamento di ieri, dell’altro
ieri o di domani. Non voglio dire con questo che non apprezzo il
lavoro che alcuni stanno facendo per dare una risposta alla situazione
insostenibile della nostra città, dico solo che secondo me
non è la risposta giusta, non la più efficace. E’
nobile l’intento di dare rappresentanza ad una fetta di cittadini
che pensano e vivono la città in maniera diversa, vivono
(o meglio, vorrebbero vivere) la città in maniera partecipata,
democratica, ma si sappia che un eventuale rappresentante di queste
realtà sarebbe il rappresentante di una piccolissima porzione
della cittadinanza. Non è quindi il "rompicoglioni"
in consiglio comunale che salverà questa città dall’asfissia,
ma meglio e di più potrebbero fare mille "persone normali"
che si attivano nelle scuole, nelle associazioni, nei circoli, nelle
piazze, nelle famiglie, per attivare processi di "acculturazione".
Insomma il solito lavoro dal basso…. e su questo ha ragione
il buon vecchio cinico Ant, occorrono anni e anni e quindi io ho
già rinunciato a vivere in una città migliore prima
dell’età della pensione. Ma per quello che posso, già
lavoro perché questa città possa essere, magari tra
vent’anni, migliore. Forse stiamo vivendo una stagione un tanto
meno angosciante e cogliamo un po’ tutti nell’aria qualche
segnale che ci fa ben sperare, ma io non cambierò di una
virgola quello che faccio anche se un nuovo nugolo di ignoranti
prenderà il potere alle prossime elezioni. Il lavoro quotidiano
è la cosa più importante e se sarò riuscito
a far capire a qualcuno che il musulmano non è l’anticristo
mi parrà di aver fatto abbastanza, e questo si può
fare tanto con quanto senza un rappresentante in consiglio comunale.
I segnali positivi stanno nella nascita di nuove realtà associative
e nella capacità, mi pare — e questa non la riterrei
una novità di poco conto — di lavorare insieme. Spero
che i i fatti non mi smentiscano. Dai tempi delle faide e dei "piccoli
trash" credo che sia cambiato parecchio: mi ha fatto molto
piacere assistere all’alternarsi su uno stesso palco di progetti
musicali (politici?) diversi e mi pare che il valore adesso sia
non "combattere il nemico" e se non esiste inventarselo,
ma guardare con curiosità e rispetto a quello che fa l’inquilino
della porta accanto e pensare, di tanto in tanto, anche di fare
qualcosa insieme. In una "terra fertile" credo che possa
attecchire qualsiasi tipo di pianta e se questa terra manterrà
le sue promesse i frutti non potremo che vederli sulla distanza.
Per quanto mi riguarda non so se il mio disincanto (o chiamatelo
pragmatismo, se preferite) potrà essere di qualche aiuto
a questo tentativo di "reagire", in ogni caso non sono
tra quelli che stanno a guardare e non pretendo che tutti facciano
e pensino come me. Credo che da tempo il politico sia fuori dai
palazzi e non perché all’interno del palazzo ci siano
persone sbagliate; piuttosto credo che ci sia una specie di incantesimo
che colpisce chiunque varchi quella soglia e mi sono convinto che
le cose serie e pulite si possono fare fuori molto meglio che dentro.
Non invento niente: la crisi è nel modello di rappresentanza,
è nel sistema bipolare che il libertario autore del "manifesto"
tanto ama, è nel rapporto cosa pubblica/interesse privato….
E allora che loro facciano le strade e le fogne, tanto destra o
sinistra pur sempre il catrame devono usare… noialtri, se proprio
vogliamo fare qualcosa, proviamo a costruire una società
migliore e più giusta, nelle cose di ogni giorno e con la
lentezza che caratterizza i comuni mortali. I miracoli lasciamoli
al divino e ai bugiardi di professione.

Mino Vicenti