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SOTTO ATTACCO LE VOCI CRITICHE E LIBERE DELLA CITTÀ
SIAMO PREOCCUPATI
INCENDIATA L’AUTO DEL CONDUTTORE DI RADIO REGIO
[intervento pubblicato con il titolo "Ma l’attentato a Dipalo è la punta di iceberg" dalla Repubblica edizione di Bari del 23 febbraio 2007 (clicca qui)]
La notte scorsa hanno dato fuoco all’auto di Alessio Dipalo, voce ed anima dell’emittente Radio Regio. Ci ritroviamo, a distanza di pochi mesi da due altrettanto gravi episodi [il pestaggio dello stesso giornalista radiofonico ed il taglio dei freni dell’auto del direttore del periodico La Nuova Murgia: leggi, in questo sito, PAURA DELLE PAROLE. DUE EPISODI GRAVI ED INQUIETANTI (clicca qui)], a dover prendere atto della brutalità che si va affermando nella nostra Città. Una città in cui, per precise responsabilità di parte della classe politica ed amministrativa, si va spegnendo la civiltà e la speranza del confronto democratico.
Quando, infatti, tutto si riduce alla prova muscolare della conta dei numeri: si pensi all’ultimo episodio che ha visto questa maggioranza di centrodestra nominare tutti i componenti dell’organo di controllo contabile, il collegio dei revisori [v. I CONTROLLATI NOMINANO TUTTI I CONTROLLORI. MAI SUCCESSO! (clicca qui)]. Quando una maggioranza di puro potere e non di sano governo aggredisce con il suo potere chiunque esprima democraticamente il proprio dissenso: si pensi a certi spazi televisivi dedicati all’offesa delle minoranze, spacciati per comunicazione istituzionale [quindi pagati dai cittadini: CLICCA QUI per leggere le condizioni dell’ultimo affidamento del servizio di ripresa e trasmissione televisiva che riservano a sindaco ed assessori 18 spazi di 40 minuti… di servizi culturali, proprio così, letteralmente, scrivono servizi culturali!!]. Quando la prevaricazione e l’arroganza sono i tratti di chi occupa le istituzioni: ad esempio, il sindaco Stacca, un paio di mesi fa, convinto che lui sia l’incarnazione del Comune e che gli attacchi rivolti alla sua persona siano automaticamente rivolti a tutti i cittadini, ha pensato di impiegare soldi del Comune (tutti hanno il sacrosanto diritto di difendersi, ma con soldi propri!) per pagare un noto avvocato che tuteli il suo nome nei confronti delle critiche di Alessio Dipalo [DENARO PUBBLICO PER FINI PERSONALI? IL COMUNE SONO IO! (clicca qui)]. Quando non si ha la sensibilità e l’intelligenza di riconoscere e di rispettare il ruolo di chi è minoranza o il dissenso e le opinioni di chi fa informazione.
Ebbene che cosa, di diverso e migliore, ci si può aspettare, da chiunque, se non l’affermazione dell’idea della giungla, vale a dire che solo con la forza – numerica, fisica, economca, muscolare, brutale – si può avere la meglio, si può affermare se stesso, le proprie opinioni, i propri interessi? Il ricorso ad ogni mezzo è allora consequente e logico, ammesso compreso e legittimato da tale "cultura". Intimidazione e violenza come uniche e mafiose modalità di confronto in una Città avvilita ed umiliata dalla inciviltà ed inadeguatezza di certa classe dirigente.
Siamo davvero preoccupati: cosa sta succedendo alla nostra Città? Chi ha paura delle parole? Dopo il taglio dei freni, l’aggressione fisica, l’attentato incendiario… cosa ci dobbiamo aspettare ancora? E soprattutto: a chi tocca ora? Confidiamo nella consueta solerzia e nell’operato attento, deciso e tempestivo della magistratura e delle forze dell’ordine (della locale Compagnia dei Carabinieri in particolare, nonostante la carenza di uomini di cui soffre) per individuare autori, mandanti ed ispiratori di tali gravissimi episodi di violenza.
Altamura, 10 febbraio 2007
MOVIMENTO CITTADINO ARIA FRESCA
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DIREZIONE DISTRETTUALE ANTIMAFIA DI BARI INDAGA SU PRESUNTI LEGAMI POLITICA-AFFARI-CRIMINALITÀ AD ALTAMURA
Riportiamo di seguito questo clamoroso lancio dell’agenzia di stampa ANSA di oggi pomeriggio, 20 febbraio 2007:
(ANSA) – BARI, 20-FEB-07 16:22 – Un’inchiesta sul presunto intreccio tra mafia, politica e affari attivo ad Altamura. Comune di 65mila abitanti della Murgia barese, è stata avviata dalla Dda di Bari. L’indagine è affidata al pm Desiré Digeronimo che nei giorni scorsi ha ascoltato nuovamente il ‘pentito’, già trasferito con la famiglia in località protetta, che con le sue dichiarazioni ha fatto avviare l’indagine. L’inchiesta, a quanto è dato sapere, riguarda presunte commistioni tra il tessuto politico della città, il mondo degli affari e la criminalità organizzata che da qualche tempo – secondo ipotesi investigative tutte da verificare – avrebbe messo le mani sugli appalti pubblici avvalendosi di ipotetiche complicità di colletti bianchi. Nell’ambito dell’indagine è stato ascoltato anche Alessio Dipalo, di 50 anni, direttore e conduttore di Radio Regio Stereo, una piccola radio di Altamura che da tempo denuncia dai propri microfoni le presunte malefatte di politici e affaristi locali. Per questi fatti Dipalo, nei mesi scorsi, fu interdetto per due mesi dall’attività d’impresa in base ad un provvedimento della magistratura barese che lo ha rinviato a giudizio per diffamazione. Dipalo, che ha già subito una violenta aggressione fisica e l’incendio della propria autovettura, è stato ascoltato dal pm Digeronimo che ha deciso di secretare il verbale d’interrogatorio.
V. anche la notizia diffusa oggi (20.02) da Notizie-Online.it (clicca qui), dalla Gazzetta del Mezzogiorno Online (da qui), da AntennaSud (da qui).
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DA NON PERDERE
Cliccate qui, ma prima rileggetevi questo documento e quest’altro ancora.
E ancora un’altra chicca …
Il testo del comunicato diffuso e proposto (maiuscole comprese) il 21 febbraio alla conferenza dei capigruppo dal sindaco e dalla giunta comunale di altamura:
IL SINDACO E LA GIUNTA COMUNALE DI ALTAMURA, CON RIFERIMENTO ALLE NOTIZIE DIFFUSE IN DATA DI IERI CIRCA UNA INCHIESTA DELLA MAGISTRATURA SU IPOTIZZATE INFILTRAZIONI MAFIOSE PRESSO L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE,COMUNICANONEL DOVEROSO RISPETTO DELL’INIZIATIVA GIUDIZIARIA, DI AVER OFFERTO OGNI FORMA DI COLLABORAZIONE UTILE AL PIÙ RAPIDO COMPLETAMENTO DELLE INDAGINI.TALE DISPONIBILITÀ ISTITUZIONALE, NON PUÒ EVITARE LA FERMA PROTESTA CONTRO TALI ILLAZIONI DA CHIUNQUE PROPALATE.
L’ATTUALE AMMINISTRAZIONE DI ALTAMURA RIBADISCE IL RIGOROSO RISPETTO DEL MANDATO RICEVUTO DAI CITTADINI, ALLA LUCE DEI PRINCIPI DI TRASPARENZA E LEGALITÀ IMPOSTI DALLA COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA.
PROPRIO TALE CONSAPEVOLEZZA OFFRE, DA SUBITO, LA FORZA DI ANTICIPARE CHE OGNI AFFERMAZIONE LESIVA DELLA SOLA IMMAGINE DELLA CITTÀ DI ALTAMURA SARÀ SICURO OGGETTO DI CENSURA NELLE SEDI GIUDIZIARIE COMPETENTI.
Il comunicato infine ufficialmente diramato (il 22 febbraio) è quello disponibile nel resoconto fornito da Notizie-Online.it (da qui). Il risultato finale è appena più meditato, frutto dei consigli di qualche persona con maggiore buon senso.
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Sulla vicenda dell’attentato ad Alessio Dipalo e sull’indagine avviata dalla Direzione distrettuale antimafia, vi proponiamo questa parziale RASSEGNA STAMPA:
1) l’inchiesta firmata da Lello Parise per la Repubblica Ediz. di Bari dell’11 febbraio 2007 [CLICCA QUI per il richiamo in prima pagina – CLICCA QUI per la riproduzione dell’articolo pubblicato in seconda pagina (è doveroso precisare che il file, in questo come in un paio di altre circostanze è stato reperito nel sito del consiglio regionale pugliese http://www.consiglio.puglia.it/ che presenta un’ottima rassegna stampa)];
2) l’articolo denuncia a firma di Carlo Vulpio per Il Corriere della Sera del 17 febbraio 2007 [CLICCA QUI – oppure DA QUI in formato .pdf];
3) l’articolo di Onofrio Bruno per la Gazzetta del Mezzogiorno dell’11 febbraio [CLICCA QUI in formato .pdf];
4) l’articolo di Nicola Roberto Berloco per il quotidiano lucano La Nuova dell’11 febbraio 2007 [clicca qui];
5) il servizio realizzato da Antonio Ferrante per il telegiornale del 12 febbraio dell’emittente televisiva TRM [CLICCA QUI qui per visionare il servizio disponibile nello spartano ma efficace sito dell’emittente www.trmtv.it];
6) l’intervista ad Alessio Dipalo realizzata da Antonio Ferrante per il telegiornale del 13 febbraio dell’emittente televisiva TRM [CLICCA QUI per visionare il servizio];
7) articolo dell’Unità a firma di Sandra Amurri del 19 febbraio 2007 [CLICCA QUI];
8) articolo della Repubblica (Bari) del 21 febbraio 2007 [CLICCA QUI];
9) articolo di Nicola Roberto Berloco per La Nuova del 22.02.2007 [CLICCA QUI];
10) articolo, a firma di Lello Parise, della Repubblica (Bari) del 22 febbraio 2007 [CLICCA QUI per la parte alta – QUI invece per la parte bassa].
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IL CONSIGLIO COMUNALE HA DELIBERATO:
ALTAMURA NON È UNA CITTÀ MAFIOSA!
[clicca qui per la sintesi di Notizie Online]
DUE RIGHE A COMMENTO DELLA PRESA DI POSIZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE. – Certo, su questo siamo d’accordo. Ma il quesito non era se questa fosse o no una città mafiosa. Nessuno ha posto questa questione, nessuno si è sognato di fare un’affermazione del genere. Amministrazione, sindaco, consiglio, se proprio ci tenevano a dire la propria, erano chiamati a dire ed occuparsi di se stessi. In altri termini: sindaco, amministrazione e consiglio escludono che ci siano o ci siano stati contatti tra ambienti politici, dell’economia e della malavita (non quella siciliana o calabrese o campana… ma quella locale!!)? Volutamente ci si è occupato di altro, della storia e della nobiltà di questa città, della sua tradizione democratica, dei suoi figli illustri… ok, va bene, ma tu – sindaco, giunta, consiglio – escludi situazioni del genere, escludi che per certi appalti o per certe iniziative amministrative non ci siano o ci siano state intercessioni, contiguità, contatti, sollecitazioni, scambi? Altamura, ovviamente, non è una città malavitosa. Ma possiamo dire altrettanto di tutti i suoi centri di potere? Non è una città mafiosa, certo. Ma qualcuno sa dire cosa sia? Qualcosa è? Qualcosa succede che non va? O è tutto normale? Il quesito è stato bellamente aggirato. Nessuno, forse, ha detto che l’indagine avviata dalla Direzione Distrettuale Antimafia mira ad accertare, semplicemente ma altrettanto pericolosamente, intrecci e contiguità tra pezzi del mondo politico ed amministrativo, del mondo degli affari, della malavita. Nessuno ha parlato di cosche siciliane o calabre o campane al pascolo sull’Alta Murgia. [Alessio Dipalo non è Peppino Impastato… embé?! Che cosa c’entra! Altamura non è Corleone, Stacca non è Ciancimino, io non sono Totò Riina, Iurino non è La Torre… vogliamo proseguire? È un ragionamento questo? I soggetti ed i luoghi sono distanti mille miglia… ma certe reazioni, certi linguaggi allusivi e volgari, certi avvertimenti, certe brutalità, certo uso disinvolto del potere, certa cultura della violenza… siamo sicuri che siano altrettanto distanti da noi!!]. Si fa finta di non capire? Zitti tutti, di questo non si deve parlare! Dobbiamo essere "uniti a difesa della nostra città"!! Anche noi vogliamo unirci, ma contro chi? Contro che cosa? Per fare cosa? Diciamoci la verità. Con la kermesse consiliare dell’altra sera si voleva lanciare un messaggio ad altre ed alte Autorità: guardate come siamo bravi, democratici, corretti… discutiamo, siamo tutti uniti e responsabili, mano nella mano! Ipocriti o per una volta sinceri?! Ma sì, teniamoci per mano, tutti stretti, peace and love, in un vorticoso e pericoloso girotondo, in una frenetica e stordente danza derviscia… tutti attorno al vuoto a cui abbiamo ridotto la Politica ed il Comune.
Non-luoghi (nowhere places, direbbe il sociologo), spazi sottratti alle regole, territorio per vecchi e nuovi conquistatori senza storia e senza scrupoli.
Buchi di memoria, di cultura, di dignità ed idealità. Vuoti in circoli di ambizioni ed interessi personali. Vuoti, soprattutto, di umanità e di speranza.
Altamura, 25 febbraio 2007
ENZO COLONNA
consigliere comunale per il Movimento Aria Fresca
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INTANTO LA STAMPA NAZIONALE CONTINUA A SEGUIRE IL CASO ALTAMURA:
La Gazzetta del Mezzogiorno del 28 febbraio e del 2 marzo 2007:
DISCARICHE STORIE DI INTRIGHI E AFFARI (clicca qui)
La DDA di Bari non esclude legami tra mafia e affari.
GROTTELLINE: RIFIUTI, SOLDI, POLITICA (clicca qui)
Nei due link proponiamo la bella inchiesta, (sinora) in due parti, dell’inviato Stefano BOCCARDI.
La Stampa del 26 febbraio 2007
ALTAMURA, LE FAVOLE CONTRO LA MAFIA (clicca qui) di Antonio Massari
La satira per fermare i boss, sfida di un cronista di provincia.